"Le immagini della natura costituiscono le visioni del mondo dei
naturalisti, che spesso non si sono limitati ad esporle verbalmente, ma sono riusciti
talvolta con grande efficacia- a visualizzarle. La loro funzione è quella
sinottica, tendente a riprodurre il piano, il cammino della natura
in modo da potere esaminarlo con un solo sguardo, con un colpo docchio". In
questo modo, Giulio Barsanti, professore di Storia del Pensiero Scientifico allUniversità di Firenze, descrive in un suo saggio "La
Scala, la Mappa, lAlbero" il ruolo delle rappresentazioni iconografiche per i
naturalisti del Seicento.
Le Scalae Naturae erano, infatti, per gli scienziati dellepoca, in
primo luogo, un vero e proprio strumento conoscitivo. Ma il loro valore era anche di tipo
estetico. In effetti già nel Rinascimento con i disegni di Leonardo e più avanti nel
cinquecento con Andrea
Vesalio, arte e scienza si trovano accomunate dallobiettivo di riprodurre, nei
particolari, le forme anatomiche
di uomini e animali.Non deve stupire, quindi, che in determinati momenti storici artisti e
scienziati concorrano, nella risoluzione degli stessi problemi. Pittori come Rembrandt e Masaccio, sono in
rapporto con filosofi e matematici dellepoca. La scoperta della prospettiva,
comporta, infatti, lo studio delle regolarità matematiche che sottostanno alle geometrie
dei corpi. Lo vediamo
documentato in un sito dedicato al rapporto tra prospettiva e scienze naturali nel
Rinascimento.
Il desiderio di rappresentare la realtà e la natura per comprenderla o
per raccontarla è, anche oggi, un terreno di convergenza tra arte e scienza.Ad esempio,
gli oggetti matematici studiati da Benoit
Mandelbrot, hanno delle proprietà che possono essere visualizzate. La possibilità di
sfruttare lestetica di queste figure geometriche ispira, da parecchi anni, ormai,
artisti digitali, come René
Ertzinger.
Ma larte digitale contemporanea cerca un rapporto consapevole con le più recenti
scoperte scientifiche.Questo porta ad opere che si ispirano al mondo dei laboratori di
ricerca e degli scienziati, non solo per luso della tecnologia, ma anche perché si
rifanno allimmaginario legato al progresso scientifico.
Ecco allora creazioni come quella di Yoshi Sodeoka, nel sito
della RGB gallery,
che giocano con le immagini digitali, e allo stesso tempo, parlano della dimensione
tecnologica in cui ognuno di noi è sempre più immerso.
Ma la spettacolarità della scienza trova, oggi, la sua manifestazione di grandeur
nelle città della scienza che sono sparse in giro per il mondo.
Questo è il sito de La
Villette, la città della scienza francese, situata nella zona Nord di Parigi. A La
Villette si può visitare una esposizione permanente dedicata ai nuovi media ed
allarte digitale. Infine, questo è il sito del Parco della Scienza di Trieste, un posto dove
convivono laspetto ludico e quello pratico della ricerca scientifica.
In uno stesso luogo è possibile, quindi,
aggiornarsi, provare le ultime novità nel campo delle tecnologie della comunicazione
digitale e godersi laspetto estetico delle creazioni scientifiche. |
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