Oggi siamo andati al palazzo dei congressi di Bologna a visitare Handimatica, una mostra dedicata, come dice il nome,
allincontro tra il mondo dellhandicap e quello dellinformatica. La
manifestazione ospitava al suo interno, oltre ad una mostra espositiva, anche convegni, seminari, workshop, show-room.
Crediamo che, tra i tanti
saloni dellinformatica sparsi per il mondo, dedicarne uno al rapporto tra handicap e
nuove tecnologie sia un segnale che indica il modo in cui la rivoluzione digitale coincide
anche con un più profondo cambiamento culturale che procede verso lintegrazione
delle differenze. Handimatica offre
loccasione per una riflessione sul mondo dei disabili, e su come non possano e
debbano essere considerati una realtà a sé stante con leggi speciali o
diverse dalle nostre; molto spesso proprio attraverso realtà molto particolari riusciamo
a comprendere le nostre abitudini, i nostri processi percettivi, cognitivi o comunicativi,
che il più delle volte diamo per scontati.
Allinterno di Handimatica
siamo proprio andati alla ricerca di quelle tematiche legate allhandicap che ci
possono fare comprendere meglio il nostro rapporto con le tecnologie. La prima tappa di
questo percorso è quella di capire come il computer possa essere plasmato a seconda delle
esigenze di ogni singola persona. In caso di handicap si cerca di cambiare e adattare
lhardware ed il software al soggetto, ai suoi gusti, ai suoi bisogni, alle sue
caratteristiche, alle sue abilità residue. Adeguare alle esigenze di ciascuno le
applicazioni informatiche è comunque una delle tendenze della ricerca in generale, che
non riguarda cioè solo i disabili: basti pensare, ad esempio, alla tecnologia
push, la quale ipotizza che in futuro ognuno di noi avrà ogni mattina il suo
giornale personalizzato, scremato di quelle informazioni che non ci interessano.
La manifestazione Handimatica
è stata organizzata dall ASPHI,
lAssociazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, in
collaborazione con il Dipartimento di Scienze dellEducazione dellUniversità
di Bologna e la Regione Emilia Romagna. Il lavoro di questo ente si basa su una stretta
collaborazione con le scuole con le quali lASPHI
promuove progetti individualizzati che sfruttano la versatilità delloggetto
informatico. In questo ambito rientra una osservazione funzionale che mira a
valutare le caratteristiche motorie, cognitive e percettive del soggetto. E
importante sottolineare che accanto a prodotti standardizzati ve ne sono altri più
aderenti alle esigenze dellutente. Questo aiuta a riflettere sulle due facce del
mondo dellinformatica anche al di là dei problemi relativi allhandicap: da un
lato le grandi multinazionali cercano di creare prodotti con protocolli uniformi e creare
in tal modo un linguaggio universale, dallaltro esperienze come quelle
dellhandicap cercano di adeguare il sistema informativo alle caratteristiche del
soggetto.
Ci sono poi aziende come la Leonardo (leoausil@tin.it)
di Reggio Emilia il cui preciso scopo è quello di formare insegnanti ed operatori, sia
facendo conoscere software didattico per disabili, sia mostrandone le sue possibilità
duso. Molto interessante in questo contesto è il lavoro sulla Comunicazione
Aumentativa/Alternativa che mira a potenziare le qualità espressive del disabile,
affinché egli possa ottimizzare la sua comunicazione traducendo il suo pensiero in segni
comprensibili dallinterlocutore ed aumentando in tal modo le sue opportunità
educative e sociali. Questa forma espressiva integra ed aumenta il linguaggio verbale
orale ed è stata utilizzata anche con persone che presentavano un deficit mentale oltre
che congenito, acquisito, neurologico evolutivo e temporaneo. Lobiettivo di Leonardo
è quello di formare gli operatori a questa tecnica e di farne comprendere la filosofia
sottostante.
Il
Provveditorato agli Studi di Bologna attraverso il progetto
Marconi sta costituendo un centro risorse per mettere in Rete le
esperienze presenti sul territorio al fine di connettere sperimentazioni, documentazioni,
di metodologie attive e strumenti multimediali al fine di migliorare la comunicazione e
lapprendimento delle persone disabili per non sprecare le esperienze delle varie
scuole.
Fin dai sui albori linformatica è sempre stata strettamente legata alla
cognizione ed alla logica. Pertanto anche in materia riabilitativa gli sforzi della
ricerca si sono concentrati più sui disturbi dellapprendimento, creando dei
software volti a migliorare le abilità linguistiche ed i processi conoscitivi. Questo
tipo di programmi, che ha rivestito notevole rilievo allinterno di Handimatica, seziona e rende più
evidenti procedimenti conoscitivi per noi scontati e costituiscono quindi
unulteriore tappa nella comprensione di noi stessi attraverso lhandicap.
Handimatica è stata anche loccasione per
riflettere su questo punto, poiché molte aziende hanno presentato prodotti molto
significativi in questa direzione.
Una ditta tedesca ad esempio, la ARS, ha
presentato alla mostra una poltrona che diffonde la musica in tutto il corpo
con un evidente effetto rilassante che può essere utile sia per disabili motori che
presentano forme distoniche, cioè di irrigidimento, sia per disabili mentali per
leffetto di piacevolezza creato dalloggetto. Ma lapporto maggiore che
linformatica può dare alla riabilitazione degli handicappati riguarda
laspetto cognitivo, proprio causa la natura e la storia del computer che sono sempre
state fondate su basi logiche. Così questo software Comunica è stato
costruito su un progetto dellUniversità di Berlino che ha sfruttato i più recenti
studi di psicologia cognitiva sulle mappe concettuali. La possibilità di suddividere lo
schermo in finestre, che costituiscono appunto le mappe, consente allutente di
sfogliarlo come un libro che abbia però le caratteristiche proprie del linguaggio
multimediale.
Sempre per la riabilitazione delle capacità cognitive la BEAC (beacmed@tin.it) ha presentato TNT, un
prodotto multimediale che contiene esercizi sulle abilità percettive, linguistiche,
verbali e non, attenzionali mnestiche e sullorientamento spaziale. La serie di
esercizi è molto ampia e consente alleducatore di scegliere il compito più adatto
al disabile.
Progettata
per soggetti con ritardo mentale medio lieve lapplicazione è stata studiata per
migliorare le abilità linguistiche. Gli autori hanno puntato a uninterfaccia che
richiami lambiente domestico allo scopo di mettere lutente a contatto con un
ambiente conosciuto. Si può affermare che la prospettiva che ha portato alla costruzione
di questo software sia quella ecologica che mira a non estraniare il soggetto
dal suo ambiente dando così notevole importanza al contesto di apprendimento. |
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