Siamo soliti pensare che dietro
alle grandi innovazioni della tecnologia o della scienza ci siano soltanto studi fatti in
grandi laboratori scientifici o che questi siano il risultato di ingenti investimenti.
Oggi vedremo come, in realtà, le invenzioni delle tecnologie più avanzate sono, da
sempre, anche il frutto di un lavoro quasi sotterraneo portato avanti dalle culture
alternative e davanguardia.
Le grandi potenzialità insite negli strumenti tecnologici come la possibilità di
produrre musica, disegnare, creare immagini, scrivere sono condizioni ideali per stimolare
l'immaginazione di sognatori e di utopisti. Sin dai suoi esordi l'informatica è stata
così una grande palestra di
sperimentazione creativa per coloro che vengono chiamati "visionari", quelli che
immaginano prima degli altri gli scenari futuri. Ma per cominciare a comprendere più a
fondo come culture alternative e nuove tecnologie si siano incrociate è necessario fare
un passo indietro e partire dagli anni Sessanta.
In quegli anni, nella California dell'estate dell'amore e della
ribellionestudentesca i corsi universitari di informatica erano affollatissimi di
studenti, anche se la possibilità di possedere un personal computer in casa andava oltre
i sogni più sfrenati della maggior parte di loro.
Uno dei casi più
significativi è quello dell'hacker
dell'hardware
Lee Felsenstein, poi inventore
nel 1976 di Sol, il primo Personal
Computer (PC) con tastiera e monitor. Lee, che era un giovane genio, fu
espulso a soli vent'anni dalla Nasa per le sue presunte
simpatie con il movimento studentesco e in particolare con il Free Speech Movement. Le sue idee sull'informatica
corrispondevano perfettamente ai suoi ideali di libertà.
Un altro grande sognatore e sostenitore dei sognatori è stato Stewart Brand,
fondatore nei primi anni Settanta di un'importantissima rivista
sulluso alternativo delle nuove tecnologie. La rivista che si chiamava "Whole Earth Catalogue", a partire dagli anni
Ottanta ebbe una sua "estensione" telematica, "Well", da cui nacque il concetto di comunità
virtuale.
Brand, che fu
un grande animatore della scena psichedelica, è convinto che senza avanguardisti nessuno
avrebbe mai pensato alla diffusione dell'informatica nella società e, nel suo sito, cita
come esempio Steve Jobs fondatore, nella metà degli anni Settanta, della Apple. Brand ricorda che
in gioventù Jobs girava per l'India a studiare il buddismo. Proseguendo dagli anni
Sessanta, l'altra tappa fondamentale del nostro viaggio all'interno delle culture
alternative e d'avanguardia, è quella del cyberpunk degli anni
Ottanta, che ha rilanciato fortemente la relazione tra nuove tecnologie e controculture.
La figura che con il cyberpunk
ha ripreso importanza, è stata quella dell'hacker,
interpretato non solo come genietto del computer, ma anche come liberatore di ogni tipo di
informazione anche artistica.
L'attività degli hacker
spazia oggi anche su nuovi terreni, e consiste non solo nell'intromissione nei sistemi
informatici ma anche nelle manomissioni a scopo dimostrativo con uno stile da performance
pubblica che, nei modi e nelle fnalità ricordano, su un altro versante, le dimostrazioni dell'attivismo ecologista stile Greenpeace. E' il caso dell'installazione
interattiva, realizzata a Lubjana, Ucog
sigla che sta per "Strumentazione di colonizzazione e orientamento urbano". Gli
ideatori di Ucog dopo aver preso il
controllo a distanza di un satellite che gestisce la mappatura del territorio terrestre
hanno dato la possibilità ai partecipanti all'evento di ricostruire autonomamente una
propria geografia urbana, diversa da quella reale ripresa dal satellite.
L'interazione tra i partecipanti e il
satellite è avvenuta tramite dei giubbotti supertecnologici, che incorporano due modem e
un sistema GPS per lorientamento. Marko, la
mente dellesprimento, ci ha raccontato in uninterevista che vorrebbe arrivare
a combinare lo standard di modulazione usato nel progetto con un sistema di navigazione russo che si chiama Glonass. Esperienze come queste hanno
avuto riflessi in tutto il mondo, e anche in Italia, dove a partire dalla metà degli anni
Ottanta si sono sviluppate importanti iniziative locali.
Commutazione rappresenta una delle prime e più entusiasmanti esperienze avvenute
da noi, nel 1991, a Trento e Bolzano, alla presenza di hacker famosissimi, come Wau
Holland del Chaos Computer Club, e
che hanno lanciato il dibattito sulla libera circolazione di tutte le informazioni e
favorito la nascita di decine di convegni sulle nuove tecnologie, network e reti
informatiche indipendenti. Infine bisogna menzionare due esperienze artistiche
importantissime dei primi anni Novanta con la televisione: Piazza Virtuale che fu un
esperimento di TV interattiva
organizzata dal gruppo tedesco Ponton
Media Lab e i Teleracconti,
degli esperimenti di TV creativa progettati da geniali pionieri come Giacomo Verde, che sono
oggi diventati artisti di fama internazionale o ricercatori indipendenti molto apprezzati
dalla comunità multimediale. Le realtà delle culture alternative e d'avanguardia hanno,
dunque, preso sempre più piede negli ultimi anni anche in Italia. |
|