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Tecnologia - Navigazione del 25/12/98 

Agenti della Rete

di Elena Capparelli

Servizio
Assistenti elettronici
di Antonio Leonardi


Il gergo della Rete è pieno di parole prese in prestito da altri campi e riutilizzate con un nuovo significato. Vi sarà capitato, ad esempio, di sentir parlare di “agenti della Rete”, net agents, e vi sarete probabilmente chiesti a che cosa ci si riferisce con questo termine, che ricorda un po’ i film di James Bond e le storie di agenti segreti. Niente di tutto questo, ma per capire di che si tratta è utile ricorrere, come abbiamo già fatto, altre volte, ad un motore di ricerca. Rivolgiamo ad Altavista direttamente una domanda “cos’è un net agent?”.

La risposta arriva direttamente attraverso il sito Learnthenet,Learn the Net Imparalarete: si chiamano agenti quelle applicazioni che cercano di riorganizzare l’immane quantità di informazioni presente sulla Rete, secondo le necessità dei singoli utenti. Come si può capire facilmente, gli agenti non sono utili solo agli utenti della Rete, ma possono servire altrettanto bene a chi vende i propri servizi attraverso la Rete e vuole essere raggiunto ed individuato facilmente.

Autonomy AgentwareMa ci sono diversi tipi di agenti: i più comuni sono gli "spiders". Si tratta di agenti che si aggirano in Rete catturando informazioni ed ordinandole all’interno di un proprio archivio. Naturalmente questi database possono essere usati in molti modi. Quelli del sito dove siamo adesso, Autonomy Agentware, possono servire a manager e imprenditori per localizzare le informazioni utili alla loro attività. Chi è interessato può scaricarsi dal sito una demo del programma e, poi, eventualmente acquistare l’intero software.

Sfruttando un altro tipo di agenti, gli user profiler, Autonomy può fornire informazioni sulle caratteristiche dei suoi utenti, in maniera da segnalarli come possibili acquirenti di qualche servizio. Nel mare di dati impersonali ed anonimi della Rete questo tipo di agenti svolgono, davvero, una forma di controllo che il navigatore quasi non avverte. In questo caso non è del tutto sbagliato pensare agli agenti come delle spie digitali che si nascondono in Rete.

@ Your CommandMa le applicazioni della agent technology sono di molti tipi diversi. Per capire in quale direzione vanno diamo un’occhiata a questo sito: @ your command (at your command: ai tuoi ordini). All’apparenza, in queste pagine web, si offre un software utile per i bambini: si tratta di un programma che permette ai piccoli di crearsi un proprio sito e di entrare in contatto, in Rete, con altri bambini con cui socializzare, restando nell’anonimato.


Tuttavia in un`altra pagina del sito scopriamo che nel software è inclusa la possibilità per un adulto di controllare tutto ciò che accade quando un bambino ha accesso alla Rete: i suoi messaggi di posta elettronica, i siti dove va, i file che si scarica. Nelle intenzioni dei creatori si tratta di un modo per evitare che i bambini finiscano nelle mani di qualche navigatore pedofilo. E, tuttavia, questa possibilità può trasformare il programma in un potentissimo strumento di controllo della vita privata.


Inoltre, proseguendo la nostra navigazione, scopriamo ancora un ‘altra caratteristica di questo software: Kids anonymous permette ai bambini di comprare anonimamente quello che desiderano attraverso la Rete. L’interfaccia del programma evidentemente seleziona pubblicità per prodotti per bambini e segnala i siti che vendono giocattoli. Ci troviamo, quindi, di fronte ad un software a due facce che da un lato offre la possibilità di introdurre all’interattività i bimbi e dall’altro avvantaggia le case produttrici di giocattoli che si vendono in Rete.


NeuromediaGli agenti vengono, spesso, definiti agenti intelligenti per la loro capacità di discriminare tra le caratteristiche degli utenti della Rete. Infatti è attraverso le ricerche sull’intelligenza artificiale che si è riusciti a creare questi sistemi di riconoscimento. Tra i loro creatori c’è chi ha pensato di dargli un aspetto vagamente simile a personaggi dei cartoni animati o dei videogames. E’ il caso di questo sito: Neurostudios. I suoi agenti sono piccoli esserini animati che ti chiedono insistemente ed in maniera un po' assillante informazioni sui tuoi gusti e le tue preferenze..

ChatterbotInfine la tecnologia sviluppata, in questo sito è quella dei chatterbot, piccoli robot interattivi e parlanti al servizio del venditore. Si può naturalmente provare a conversare con loro, ma è facile ricevere una risposta del genere: “Non conosco la risposta per questo. Riprova tra due settimane, e se si tratta del tipo di cosa che il mio creatore ritiene io debba sapere, io sarò in grado di risponderti”. La domanda che rimane è se ci abitueremo, prima o poi, a questo tipo di conversazioni.

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