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Ciberculture, Tecnologia - Servizio del 09/12/98 

Laboratori informatici in azienda

di Gomma

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Web e ricerca scientifica
di Michele Alberico


Oggi parliamo del lavoro dei ricercatori informatici che lavorano allo sviluppo della rete Internet. Storicamente c'è una precisa relazione Navigazionetra ricerca e Internet. Internet come rete di computer è nata negli Stati Uniti. Ma la tecnologia che ha permesso a Internet , il "World Wide Web" di affermarsi, è nata altrove, come spiega Guido Martinotti, professore di sociologia urbana all’Universita’ degli studi di Milano: "La cosa interessante è che originariamente questo modo di andare alla ricerca delle cose, ordinare i materiali che si chiama "World Wide Web", che fa parte appunto del sistema Internet, non è stato inventato dagli Americani, ma è stato inventato da alcuni scienziati fisici di un laboratorio europeo, il CERN di Ginevra, che, essendo uno dei grandi laboratori di fisica, ha grandi problemi di accumulazione di dati e di trasmissione delle informazioni. Per questo i fisici del CERN hanno pensato di mettere a punto un sistema per distribuire, archiviare queste informazioni su scala mondiale e hanno inventato il "World Wide Web". Questa invenzione in realtà era stata pensata per degli accademici e doveva servire a poche migliaia di fisici. Finché un giovane "softwarista" americano ha pensato che laLicklider stessa cosa si potesse fare non solo per i fisici ma per tutte le persone interessate. Quindi dalle poche migliaia di fisici, da un mondo molto ristretto, si è passati immediatamente a un potenziale mercato di alcune decine di milioni di utilizzatori."

Oggi sono sempre più diffuse le strutture di "delivery" o laboratori di servizio, che si occupano di progetti specifici su commissione. Per citare un caso tutto italiano, il laboratorio di Milano dell'IBM si occupa proprio di progetti relativi a Internet.

Ari Sabbadini, responsabile del laboratorio, spiega che tre le attività del laboratorio si svolgono ricerche di punta, come ad esempio la trasmissione di immagini in movimento sulla Rete e la convergenza di televisione e computer che si può considerare la sfida attuale di Internet. Un altro importante campo di ricerca sviluppato nei laboratori di "delivery" IBM e’ quello del commercio elettronico, che e’ poi uno dei temi caldi dell’evoluzione futura della Rete. Qui in particolare i ricercatori si sono concentrati su un aspetto fondamentale del commercio elettronico che e’ quello della sicurezza dei pagamenti in Rete. Le soluzioni pensate per questo, ancora critico problema di sicurezza, possono ritenersi per certi versi sorprendenti. A questo proposito è stato intervistato Maurizio Sartori, responsabile della sicurezza dei web server:

"A One Web cerchiamo di fare in modo che i server che noi ospitiamo siano sicuri. Per fare questo utilizziamo tutta una serie di tecniche. Abbiamo dei controlli di tipo hardware, quindi dei file word che vengono configurati ed amministrati da personale addetto; ma abbiamo anche dei controlli fatti da personale esterno all’ IBM stessa, dai nostri "emergency responces services", che sono dei centri specializzati in controlli di sicurezza che si trovano in Germania ed in America. Questi team, periodicamente, nel nostro caso ogni settimana, verificano che tutte le nostre macchine siano sicure da eventuali attacchi da agenti esterni. Noi stessi facciamo questi controlli quotidianamente sulle nostre macchine OneWebutilizzando una serie di "tools", strumenti sviluppati sia internamente che presi da Internet. Infatti su Internet, oggi, esiste qualsiasi tipo di tool per fare le scansioni; esistono dei siti di hackers dedicati apposta a questo tipo di scopo. Quando si parla di sicurezza, si parla di qualcosa che va portata avanti giorno per giorno; non si puo’ dire: oggi configuro una macchina, la lascio li’ e la macchina e’ sicura per sempre. Ogni giorno bisogna verificare, proprio perche’ si installano nuovi programmi, se vengono scoperti bug di programmi gia’ installati, se vengono utilizzate nuove tecniche di attacco alla macchina. Uno compito fondamentale della persona che si occupa di sicurezza e’ quello di mantenersi aggiornato ed informato; per questo deve continuare lui stesso ad andare sui siti degli hackers, sui siti di amministratori di sistema e vedere quali sono i nuovi strumenti con i quali applicare le correzioni prima ancora che gli hackers possano agire sulle macchine prese di mira."

Internet sta anche trasformando le comunicazioni all'interno delle aziende. Infatti la rapida condivisione di informazioni sta diventando una esigenza strategica della produzione. Abbiamo chiesto a Matteo Adami, architetto di soluzioni di commercio elettronico all'interno dei laboratori di delivery dell'IBM, cosa sono le "intranet" e le " " e qual e’ in questo campo l’obiettivo della ricerca:

"Ci siamo mossi in questa direzione, dei sistemi Intranet o Extranet, perchè forse oggi rappresentano una grande opportunità, per le aziende, di utilizzare la tecnologia internet, in un’ottica di riduzione dei costi, di globalizzazione del proprio mercato e di possibilità di raggiungere i propri utenti con una modalità che non e’ mai stata disponibile in questa maniera. Il tutto in un contesto di sicurezza e affidabilità. Ad esempio, in questo caso, per la Piaggio, abbiamo sviluppato una soluzione con cui si rende disponibile ai concessionari e funzionari Piaggio l’accesso ad alcune funzionalità di gestione del loro parco veicoli.

Questo processo, fino ad oggi, non era stato automatizzato nell’ambito di Piaggio; ha consentito una notevole riduzione dei costi, uno snellimento delle attività, con uno sgravio anche per gli stessi concessionari che quindi si trovano ad usufruire anche di un servizio ulteriore. L’obiettivo della nostra attività, in genere, e’ sempre quello di individuare le esigenze del cliente e capire quale sia la modalità migliore per portare questi processi aziendali, per renderli disponibili su Internet, ovviamente in un contesto che garantisca la sicurezza e l’affidabilità della soluzione che si va a costruire."

L'avanzamento tecnologico è oggi così complesso che necessita di grandi investimenti, sia che si tratti di soldi pubblici che di privati. E proprio sull'evoluzione di Internet stiamo assistendo allo scontro tra due filosofie: quella che vuole la ricerca svincolata da interessi privati e quella che invece li ammette. Ma in definitiva, la domanda, rispetto alla ricerca resta sempre la stessa: può una nazione permettersi di investire miliardi e miliardi su obiettivi non immediati? E, dall'altra parte: in mancanza di ricerca pubblica non vincolata a finalità produttive saranno possibili grandi svolte come quella di Arpanet e del World Wide Web, utili poi per la stessa industria?.

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