Il campo degli studi sullintelligenza
artificiale e uno dei settori in cui la scienza ha prodotto i percorsi di ricerca
piu variegati. Questo perche il nucleo stesso del lavoro di ricerca rimane in
qualche modo oscuro. Linterpretazione del concetto di intelligenza ha condotto i
ricercatori ad affrontare il problema nei modi piu diversi. Una esposizione delle
risorse presenti in Rete sullargomento comporta quindi una discriminante di fondo.
Significa prediligere alcune linee di ricerca, ignorandone altre e infatti qui ci
occuperemo sostanzialmente di artificial life e robotica. Vale la pena di iniziare questa
navigazione in casa con il sito del GRAL di
Roma, il gruppo di Ricerca del CNR che si occupa di vita artificiale.
Lartificial Life e nata come diretta derivazione dellapproccio
connettivista allo studio dellintelligenza artificiale,
quellapproccio che si basava sul tentativo di riprodurre il funzionamento di una
rete neurale nellesecuzione di un compito semplice come lelaborazione di
strategie per trovare il cibo in un terreno delimitato
I link proposti sul sito del
GRAL sono un ottimo punto di partenza per chi volesse approfondire largomento
dellartificial life. Da qui possiamo prendere spunto per capire qual è la
peculiarità di questa disciplina. Ad esempio questa pagina (kant.irmkant.rm.cnr.it) ci offre una
spiegazione con simulazioni animate.
Lartificial life ha aggiunto a quellapproccio, connettivista,
una dimensione evolutiva. Invece che produrre una sola rete e farle eseguire piu
volte un certo compito si è iniziato a produrre popolazioni di reti sottoponendole a un
regime selettivo. Solo le migliori sarebbero sopravvissute, avrebbero figliato e la
generazione seguente sarebbe stata piu capace delle precedenti di eseguire lo stesso
compito. Lartificial Life e dunque il nome dato alla disciplina che studia la
vita naturale tentando di ricreare un fenomeno biologico attraverso luso di media
artificiali. Lipotesi adottata e che lintelligenza non sia una funzione
ricostruibile dallalto ma qualcosa che viene dal basso e che ha direttamente a che
vedere con la capacita di interagire con un ambiente.
I laboratori che lavorano in questo settore secondo la lista
proposta nel sito del GRAL sono lAILab di
Zurigo, il gruppo di computazione
evolutiva di Bristol, il gruppo
tedesco di ricerca sui sistemi di adattamento, il Santafe
insitute.
Ma sul sito del GRAL si trova anche unaltra lista, questa che ci indirizza sulle risorse di robotica evolutiva e
auto-apprendimento. Lo studio dellartificial life si e andato
infatti progressivamente avvicinando ad un altro tipo di approccio allintelligenza
artificiale: quello della robotica. La robotica in un certo senso ha seguito lo stesso
percorso delle reti neurali proiettandolo sul versante fisico. Invece che simulare reti
neurali in ambienti informatici ha ideato creature in grado di imparare a muoversi in
ambienti reali.
Tra i pionieri di questo
approccio ce sicuramente Rodney Brooks. Brooks ora
e diventato il direttore di uno dei piu celebri centri di studi
sullintelligenza artificiale del mondo. LAI
lab del MIT di Boston. Cosa fanno questi robot?
Se in principio si lavorava sul ragionamento, sulla capacita di pianificare e
sulle forme di rappresentazione della conoscenza al MIT vengono ritenuti elementi chiave
per definire un comportamento intelligente lautoadattamento dei sistemi
percettivi, il funzionamento dei sistemi motori, i moduli di linguaggio.
Lo scopo e quello di creare macchine
capaci di eseguire dei compiti prendendo da sole delle decisioni in caso di problemi,
macchine in grado di vedere, di evitare gli ostacoli e di portare a termine un compito in
un ambiente sconosciuto. Ricordate il robottino finito su Marte? Era un
cugino dei robots progettati qui.
Addirittura si può arrivare a una partita di calcio tra robots
cosi come è avvenuto al museo delle scienze di Londra: qui due automi si scontrano
su un tavolo da calcio delle dimensioni di un biliardo cercando di sfilare la palla
allavversario. Questa partita tra Static e Robonaldo e finita 2 a zero.
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