Dalla TV alla rete RAI Educational

Handicap - Servizio del 09/11/98

Ausili tecnologici
per disabili /1

di Stefania Navacchia

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Handicap in rete
di Giampiero Moncada

Sedia a rotelleLa sedia a rotelle è forse l’oggetto che più di ogni altro nel nostro immaginario rappresenta il mondo dell’handicap. In realtà essa è un ausilio, cioè uno strumento che permette a disabili con un deficit che impedisce la deambulazione di muoversi all’interno di un ambiente, permettendo loro di compiere un azione che non possono fare con le loro gambe. Ma prima di addentrarci in maniera più approfondita ad esaminare il concetto di ausilio e la sua funzione ci sembra importante chiarire la distinzione tra deficit ed handicap che negli ultimi anni costituisce la base della riflessione su questo argomento.

Ad esempio se incontriamo una persona cieca, di solito si definisce non vedente: da una parte abbiamo il deficit che è la cecità, mentre l’handicap sono gli ostacoli che questa persona può incontrare, che possono derivare da assenza di ausili, mancanza di educazione a servirsi di un registratore, assenza di un’educazione percettiva, ritmica. Questi sono gli handicap. Non sono dei dati, ma sono piuttosto degli inconvenienti, degli ostacoli che possiamo cercare di ridurre.

Il deficit, quindi è un dato irreversibile, che non si può modificare, come ciò che è scritto nei nostri cromosomi (ingegneria genetica a parte). L’handicap invece è la situazione problematica che nasce dall’incontro tra deficit e ambiente fisico o sociale.

Il concetto di ausilio è interessante perché può avere due modi di intendersi. Non necessariamente bisogna fare una scelta. C’è un ausilio che è comunemente usato da molte persone e che può servire a tutti con piccole modifiche per chi ha dei bisogni particolari. E’ l’ausilio per la comunicazione a distanza, che chiamiamo telefono, è l’ausilio della scrittura. Anche quello è un ausilio. La scrittura può servirsi di ausili perché può servirsi della penna, può servirsi di un computer. Al computer si può collegare un supplemento del computer, che è la posta elettronica e tutte queste possibilità di 038649 scritto in alfabeto Brailleausili diffusi. Ci sono poi gli ausili che hanno bisogno di essere più specificamente mirati a dei bisogni particolari, per esempio la barra Braille, è un ausilio che permette al personaggio che indicavo prima, cioè a un cieco, di avere una lettura con i rilievi dell’alfabeto della scrittura Braille.

Ausilio quindi è tutto ciò che consente ad una persona di svolgere o di svolgere meglio alcune funzioni. In fondo, se ci pensiamo bene tutte le tecnologie informatiche sono ausili, per velocizzare i calcoli, o, nel caso di Internet, per facilitare il trasferimento di dati da un luogo all’altro.

Sezione del Pannello di Controllo di Windows 98Le nuove tecnologie che noi tutti conosciamo (la tastiera, il modem, il mouse, il Joystick, il video) possono costituire uno strumento per aiutare i portatori di handicap in determinate attività: possono, ad esempio, facilitare la comunicazione per chi ha difficoltà nell’articolare il linguaggio verbale, consentendo di utilizzare maggiormente la scrittura rispetto all’oralità.

In parte il problema del rapporto tra handicap e nuove tecnologie è già entrato nella mentalità delle grandi multinazionali, e conseguentemente, nella nostra cultura. Microsoft, ad esempio, ha inserito in Windows ’95 ed in Windows 98 la possibilità di adattare alcune funzioni hardware alle esigenze dei disabili. Attraverso l’icona "accesso facilitato" è possibile controllare lo spostamento del mouse tramite tastiera, evitare di dover utilizzare più di un tasto contemporaneamente, attivare segnali acustici al posto di quelli visivi o viceversa ecc.

Anche altre case società produttrici di software si stanno impegnandoNavigazione - Browser alternativi / 1 di di Michele Alberico su questo fronte. Qui a MediaMente, nella passata stagione, abbiamo già parlato del browser, "Operasoftware", uno dei tanti programmi di navigazione che si propongono come alternativa alla grande battaglia che si sta combattendo tra Microsoft e Netscape. Una delle caratteristiche del programma consiste nel fatto di essere stato pensato anche per i disabili, e quindi per rendere accessibile a tutti Internet.

Questo è possibile grazie a qualche piccolo accorgimento, attraverso cui il browser adatta una pagina Web ai diversi tipi di handicap. Così "Opera" consente ad esempio la navigazione anche solo attraverso l’uso della tastiera, permette di ingrandire a piacimento sia testo che grafica, di emettere segnali acustici nel momento in cui si sceglie una zona attiva, oppure quando il programma termina di caricare una pagina, o non riesce a collegarsi con un indirizzo.Vi sono anche ausili più specifici, cioè, nati pensando a persone con particolari deficit. Abbiamo così una lunga serie di hardware e di software.

Una delle realtà nazionali più aggiornate sugli ausili per disabili è l’Ausilioteca di Bologna, un servizio pubblico gestito attraverso una convenzione con l’AUSL e l'AIAS del capoluogo Emilano. Un’équipe multidisciplinare (composta da un fisiatra, un psicopedagogista, un ingegnere elettronico, due educatori informatici, un tecnico informatico) svolge attività soprattutto di consulenza, informazione, (cartacea e telematica, attraverso un sito Internet in cui è anche disponibile il catalogo di tutti gli ausili e banche dati riguardanti l’handicap). Vengono svolte inoltre collaborazioni con altri soggetti istituzionali e attività di formazione ed aggiornamento. Da circa due anni l’Ausilioteca sta promuovendo un progetto (g.l.i.c), insieme ad una ventina di altri centri simili a livello nazionale, per la realizzazione di una rete che consenta un servizio che copra tutto il territorio italiano. Purtroppo le diverse realtà organizzative non hanno consentito finora di realizzare questi intenti per la mancanza di strutture adeguate Logo della Ausilioteca di Bolognasoprattutto nel meridione. Il compito principale che si è prefissa l’Ausilioteca è quello di creare un collegamento fra i reali bisogni dei disabili, le loro abilità residue e le possibili soluzioni che si possono adottare e che sono disponibili sul mercato. Per questo si cerca di adattare l’ausilio alla realtà sia fisica sia relazionale dello stesso handicappato. Oltre la mostra permanente, dove è possibile visionare sia hardware che software utilizzabili nell’ambito riabilitativo, comunicativo, scolastico, occupazionale, relativo alla gestione della casa e del tempo libero, una delle attività preminenti dell’Ausilioteca è la consulenza. In questa fase vengono coinvolte tutte le persone direttamente interessate al problema da risolvere (oltre allo stesso portatore di handicap anche familiari, insegnanti, operatori, ecc.) per poter tracciare una proposta di progetto d’uso che verrà poi sviluppato. Parlare di progetto significa parlare di adattabilità: uno stesso ausilio non è di per se risolutivo ma deve essere integrato al contesto di vita del disabile In questo senso anche le scelte del hardware e del software non vengono mai compiute separatamente, ma sempre coordinate in vista della realizzazione di un progetto concreto. A tal fine la persona viene seguita in fase di addestramento e, per quanto riguarda l’hardware, viene ad esempio svolto un attento lavoro di analisi su aspetti relativi alla postura ed alla posizione dell’ausilio nell’ambiente fisico Tuttavia parlare di "adattabilità" significa sia che uno stesso ausilio può assolvere funzioni differenti a secondo del tipo di "disabilità" con cui deve interagire, sia che lo strumento può assumere fisionomie differenti. Ad esempio una comune tastiera del computer può avere forme diverse per rispondere meglio ai bisogni della persona. Questo processo di adattamento è sempre finalizzato al raggiungimento di un’autonomia all’interno di un contesto fisico o sociale. In questo senso è molto interessante questo piccolo strumento di comando che può contenere le funzioni di 10 telecomandi di casa e che può essere azionato anche attraverso sensori, cioè ausili in grado di trasformare in segnale digitale il più piccolo movimento al fine di sfruttare al massimo ogni capacità residua del disabile. Ci sembra questo un valido esempio di come l’era dei bit può favorire anche in modo semplice l’autonomia di una persona con deficit all’interno di un ambiente fisico come la propria abitazione.

L’iniziativa dell’Ausilioteca di Bologna ci dimostra che non è sufficiente mettere un elaboratore elettronico "nelle mani" di un disabile per aver risolto i suoi problemi. E' necessario che l'uso delle nuove tecnologie rientri all'interno di un progetto. L'uso delle macchine deve essere guidato dall'intelligenza umana, evitando il puro tecnicismo, cioè un uso delle tecnologie fine a se stesso.

Il progetto d’uso deve basarsi sulle capacità residue del disabile, cioè su quelle funzionalità, fisiche, psichiche o mentali che il deficit non ha pregiudicato o ha compromesso solo in parte. Questo risulta assai evidente, sempre in materia di ausili se si prende come esempio la possibilità di attivare un sensore esclusivamente con la palpebra dell’occhio se questo è l’unico movimento che una persona è in grado di compiere.

NavigazioneParliamo ora di Internet. La telematica si è rivelata un ausilio prezioso per i disabili. Lo dimostra la sempre crescente visibilità che si sta ritagliando il tema dell’handicap in Rete.

 

Molti ascoltatori di MediaMente ci chiedono indicazioni su siti che segnalino delle opportunità legate allo sviluppo dell’ICT in relazione ai temi dell’handicap. Un sito italiano interessante da segnalare è quello dell’Associazione per lo sviluppo di progetti informatici per gli handicappati, il cui indirizzo Web è www.asphi.it. Vi si trovano molte notizie sulle attività e gli scopi della associazione, e un fondamentale elenco di approfondimenti e di link sulla disabilità. Nel sito è fra l’altro possibile avere informazioni su attività di formazione e integrazione professionale nel campo dell’ITC destinate ai disabili, sullo sviluppo e l’implementazione di nuovo software, su progetti nazionali e europei finalizzati all’integrazione scolastica, sociale e lavorativa dei disabili. Fra le varie attività dell’Associazione segnaliamo poi l’appuntamento annuale di Handimatica. Handimatica è una mostra-convegno nazionale organizzata in collaborazione con La Regione Emilia Romagna e il Dipartimento Scienze dell’Educazione Università degli studi di Bologna. In particolare Handimatica si offre come spazio di discussione, ma anche di presentazione di progetti, di casi concreti e si segnala ormai come appuntamento imprescindibile per quanti sono interessati al tema dell’informatica e della telematica a favore delle persone disabili. Nel sito web di Handimatica,  oltre a tutte le informazioni sulla prossima edizione del convegno è possibile trovare i testi integrali delle relazioni presentate al convegno dell’anno scorso.

 

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