Quello di Truman è forse lesempio
più clamoroso di violazione della Privacy che il cinema sia riuscito ad inventare. Il
malcapitato protagonista di questo film scopre, quando è già sposato, di essere stato
spiato fin dalla nascita da una miriade di telecamere nascoste che hanno diffuso immagini
e voci della sua vita privata in tutto il mondo.
Un paradosso, sicuramente; ma ad aver paura di essere spiati cominciano
ad essere veramente in tanti. Spiati al telefono; controllati dallamante o dalla
moglie; perfino, più banalmente, dal portiere, che fruga nella corrispondenza.
Ma che diritto abbiamo noi di tutelarci, di difenderci da queste
intrusioni?
La legge di cui tanto si parla, quella sulla tutela della Privacy,
proibisce davvero le intercettazioni telefoniche? Anche quelle della Polizia?
E, se scopro che lufficio dove lavoro tiene un archivio con notizie
sui dipendenti (me compreso) cosa posso fare? A chi mi rivolgo?
Beh: figurarsi se su Internet mancano informazioni anche su
questargomento. Tanto più che la Rete è messa sotto accusa, spesso, perché viene
usata come strumento per violare la Privacy di qualcuno. Ma prima di vedere
questaspetto cerchiamo di sfruttare Internet per saperne di più.
Al sito www.privacy.it si può dare il
premio della tempestività. Ancora
prima che la legge italiana fosse approvata dal Parlamento, e pochissimi ne sapevano
qualcosa, era stato già registrato il dominio "Privacy.it". Lidea è
stata di alcuni professionisti che
hanno messo in piedi una società di consulenza. Avevano capito
per tempo che di questargomento si sarebbe parlato sempre di più nel giro di un
paio danni, ed hanno deciso di specializzarsi. Come spesso accade, anche se
lobiettivo è di natura commerciale, le informazioni
che ci si trovano dentro, disponibili gratuitamente, sono comunque interessanti. Vi si
trova, fra laltro, il testo della
legge (legge n. 675 - 31/12/96) che si può scaricare
per intero, con tutte le numerose aggiunte e modifiche apportate in poco più di un anno.
Si trovano anche interventi di
esperti e interviste a politici e dirigenti della pubblica amministrazione. Beninteso, il
testo di legge si trova anche in numerosi altri siti. Come, ad esempio, nel sito di
carattere giuridico "Jei", che sta
per "Jus e Internet", dove allargomento viene dedicata unintera
sezione."Privacy.it", però, è specifico e dedicato espressamente e solo a
questo argomento.
Simile a questa, ma in inglese, è la "pagina della privacy". Anche qui troviamo notizie
dattualità e testi di legge che riguardano la possibilità di tutelare la propria
riservatezza. Ma chi ha avuto lidea di creare un sito del genere? Come si legge
nella pagina di presentazione, si tratta di unassociazione senza fini di lucro, che
si occupa di diritti umani. E quello della privacy rientra a pieno titolo tra i diritti umani fondamentali.
Senza fini di lucro è anche unassociazione italiana, costituita da professionisti e aziende. Si tratta dell'"Associazione Nazionale Garanzia della Privacy".
Inutile dire che anche in questo caso si trovano notizie, testi di legge e link utili a
chi si vuole occupare dellargomento. Tra gli scopi dellassociazione troviamo
lassistenza legale ai soci.
Quello della privacy non
è, naturalmente, solo un problema italiano. Tantè vero che il termine che usiamo
è inglese. Come hanno affrontato e risolto (se ci sono riusciti) questo problema nel
resto dEuropa o in America? Anche in questo caso, la risposta la troviamo in Rete;
anzi, ce la suggerisce proprio il sito Privacy.it.
Nella pagina che raccoglie i link, gli indirizzi utili, sono elencati uninfinità
di siti che riguardano questargomento per ciascuna nazione.
Si comincia, nellordine, con le istituzioni europee e con lItalia. Quindi
si passa agli altri Paesi: dallInghilterra alla Francia allAustria, per
arrivare agli Usa e alla Nuova Zelanda.
In questo modo possiamo rispondere facilmente alla domanda che sorge davvero spontanea:
ma allestero, hanno una legge come la nostra? O le loro leggi sono migliori? Oppure
fanno proprio a meno di avere delle norme specifiche?
In questo sito finlandese molti dei link
ospitati nelle sue pagine sono descritti con qualche riga di commento in italiano.
Ma, naturalmente, una volta visitati, per poter capire cosa cè scritto, si
dovranno conoscere le lingue straniere.
Ma fra i tanti siti dedicati alla Privacy, dove sarà quello del Garante?
Non cè. Per quanto curioso, lautorità che registra nei suoi archivi gli
archivi informatici di tutti gli italiani, non ha un proprio
sito Web. Hanno dichiarato di volerlo attivare al più presto, ma è passato, ormai, più
di un anno e il garante continua a rimanere senza un proprio sito. Per questo si fa
riferimento a quello dellAipa, ovvero
lAutorità per lInformatica nella Pubblica Amministrazione. Dove, però, non
cè una sezione dedicata espressamente allargomento. Ma, con un motore di
ricerca interno, si può chiedere di visualizzare documenti e notizie su qualunque aspetto
della pubblica amministrazione.
Ma viene spontaneo chiedersi: perché si parla tanto di Privacy da quando esiste
Internet e linformatica si è diffusa tra la gente comune? Per capirlo, vi diamo
appuntamento alla prossima puntata di MediaMente dedicata alla privacy. |