Uno
specifico settore di studi, quello dei Futures Studies o
futurologia, si interessa del "futuro prossimo". Con il termine
Futures Studies si descrive un variegato insieme di pratiche multidisciplinari
(tra le quali lanalisi sociologica, la psicologia, la demografia, leconomia)
che si propone di studiare metodi per rendere indagabile e prevedibile il futuro prossimo
e remoto.
Oltre a essere, soprattutto negli Stati Uniti, una vera e propria disciplina
accademica, questo insieme di pratiche disegna, per conto di enti governativi o grandi
aziende, gli scenari futuri di sviluppo probabile, oppure di sviluppo possibile, oppure
ancora di sviluppo preferibile, di uno stato di cose nel presente.
William
Halal dirige il George Washington University Forecast of Emerging Technologies. La
cosiddetta Previsione sulle Nuove
Tecnologie da lui preparata presso la George Washington University è un progetto che
a partire dal 1988 coordina le previsioni di cinquanta esperti nelle varie aree di
sviluppo tecnologico e che, in base a un confronto fra queste previsioni, offre un
rapporto biennale su quali siano le aree di innovazione tecnologica che probabilmente
troveranno una diffusione di rilievo nei prossimi ventanni. All'interno di questo
progetto è stato sviluppato un sito Web, al momento ancora in fase sperimentale, che
consente a chiunque di accedere al rapporto e di offrire suggerimenti o possibilità
d'analisi differenti, e che può essere raggiunto all'indirizzo Internet.
La ricerca della George Washington University non si interessa degli scenari possibili
o preferibili ma solo di quelli probabili; allinterno del solo settore tecnologico,
Halal sceglie come quadro temporale della propria indagine sul futuro probabile i prossimi
ventanni: una previsione a brevissimo termine, diciamo per i prossimi tre-cinque
anni, è abbastanza scontata, tanto da rientrare più nelle indagini di mercato che in
unanalisi del futuro, mentre le previsioni a lungo termine, oltre i 25 anni,
sembrano soggette a un maggior impressionismo. E' proprio in ragione di queste premesse,
che il rapporto non offre previsioni sconvolgenti. Lobiettivo primario è definire i
tempi di diffusione alla gran parte della popolazione di tecnologie che sono già oggi
prefigurate come oggetti di ricerca o come scoperte recentissime e che, in quanto tali,
sono apparse nelle riviste di divulgazione scientifica, che hanno riscosso
lattenzione dei mass media o che sono state promosse dalle aziende produttrici
spesso come strumento pubblicitario. Niente di sorprendente nei prossimi ventanni,
dunque? Beh, non proprio.
Vi ricordate la fantascienza degli anni '70, e gli innumerevoli film sui viaggi
interspaziali che prospettavano il nuovo millennio in chiave di vita extraterreste? Nella
famosa scena di "2001 Odissea nello spazio" di Kubrick, il lancio di un oggetto
da parte di un primate diventa una metafora della nascita della tecnologia e della
possibilità di esplorare mondi completamente diversi dal nostro. Ebbene, in base al
rapporto di William Halal, abbandonate, almeno per un po, lidea della
colonizzazione dello spazio. Le tecnologie che segneranno il primo scorcio del duemila
saranno infatti molto più vicine a noi e, anzi, coinvolgeranno direttamente le nostre
relazioni quotidiane, lesplorazione e la manipolazione del nostro corpo, delle
nostre strutture cognitive e sensoriali. La navicella di Kubrick fa ritorno, per così
dire, a casa e la tecnologia riguarda non lAltro ma noi stessi e quella
mano che scaglia loggetto.
Le tecnologie di maggior impatto che sono state isolate dal più recente rapporto della
George Washington University si condensano in tre aree, che trovano un minimo comune
denominatore proprio nellorganizzarsi attorno alla nostra quotidianità: Information
Technology, Biotecnologie e Tecnologie di Trasporto.
Non è necessario enfatizzare il ruolo
della Information Technology quale fattore di cambiamento prossimo venturo, dato che si è
assistito a una esplosione di attenzione da parte, oltre che degli utenti, dei mass media
nei confronti ad esempio di Internet. In effetti, al di là della retorica su Internet che
ne fa il motore di ogni possibile sviluppo, la tecnologia dellinformazione sembra
destinata a mobilitare una mole di investimenti, di ricerca e, dunque, di risultati e di
cambiamento, senza precedenti, come spiega proprio William Halal: entro dieci anni o
forse meno, le nazioni sviluppate come Stati Uniti, Giappone e gli Stati europei,
dovrebbero avere la possibilità di condurre praticamente ogni interazione in via
elettronica. Dovremmo essere in grado, attraverso Internet e altri sistemi, di fare la
spesa regolarmente, di lavorare e studiare a distanza e di condurre attività particolari
come prender parte a una cerimonia religiosa.
Tutto ciò pone la nostra vita in una prospettiva affascinante e anche funzionale per
certi aspetti; ma non si corre proprio nessun rischio di ritrovarsi poi, connessi sì, ma
isolati ognuno nella propria "solitudine telematica" tre le pareti domestiche o
in ufficio?
Lo scenario che ci si prospetta si disegna ovviamente a partire dal presente di
Internet, oltre che dei sistemi satellitari di comunicazione in via di sviluppo. Nei
prossimi dieci anni i Paesi industrializzati dovrebbero verosimilmente adottare un comune
sistema digitale e avranno tutti accesso a una autostrada dellinformazione.
Attraverso un supporto informatico sarà non solo possibile ma comune studiare, assistere
a una conferenza, condurre operazioni bancarie, acquistare prodotti e lavorare. Entro il
2020 si prevede che l80% degli acquisti negli Stati Uniti sarà effettuato in via
elettronica, da casa e che da casa telelavorerà, se non altro in parte,
l80% dei lavoratori; parallelamente, la robotizzazione del lavoro produrrà un
crollo del lavoro operaio al 10%: alluomo sarà richiesto in definitiva solo un
intervento altamente qualificato, di gestione delle macchine.
Queste applicazioni ci dicono che la Information Technology non si esaurisce con
Internet, la quale a breve sarà considerata solo la progenitrice di un sistema integrato
di telecomunicazione. La Information Technology è a sua volta suddivisa in quattro campi:
1) computer hardware, 2) computer software, 3) comunicazioni, ossia le tecnologie e le
infrastrutture che consentono di comunicare in via digitale 4) information services, i
servizi quali laccesso a forme di intrattenimento personalizzate e on-demand, le
teleconferenze, il commercio elettronico e lo studio a distanza. In tutti questi campi
assisteremo a una notevole espansione, sulla scorta di una varietà di fattori, fra cui ad
esempio lincremento esponenziale di potenza dei computer, che è nellordine
del 100% ogni 18-24 mesi e la progressiva miniaturizzazione dei componenti (con la
nanotecnologia).
Sarà proprio la minaturizzazione dei
componenti, di pari passo con lo sviluppo dei sistemi integrati di comunicazione, che
diffonderà le nuove tecnologie nel quotidiano. Entro una decina danni, si prevede
infatti una presenza capillare dei personal digital assistants, microcomputer
palmari in grado di operare come segretari personali nella gestione della nostra giornata.
Il computer stesso, oltre a diventare il centro multimediale della nostra abitazione entro
il 2006, allargherà nel 2007 il proprio spettro di linguaggi e si avvicinerà
allutente comune, interagendo in modo vocale, grafico e visivo. Si potrà dialogare
con il computer senza tastiera e mouse, scrivendo a mano, parlando e muovendo il corpo
come facciamo nella normale comunicazione interpersonale. Entro la fine del primo decennio
i processori miniaturizzati saranno incorporati negli abiti e negli oggetti che circondano
la nostra vita quotidiana. Ad esempio, è stato annunciato che la Sony metterà in
commercio a breve un monitor per computer di nome Pc Glasstron da indossare sotto forma di
occhiali. Entro il 2009 la nanotecnologia consentirà di installare lo hardware nelle
stanghette e sarà possibile rendere gli occhiali dei veri e propri sistemi di
comunicazione che visualizzano linterlocutore sullo schermo allinterno della
lente e che stabiliranno attraverso comando vocale il collegamento
Questi sono solo alcuni esempi di tecnologia dellinformazione che,
attraverso la sua estesa diffusione, risulterà sempre più acquisita nel nostro vivere
quotidiano e che dilaterà enormemente le nostre capacità di condivisione
dellinformazione in tempi infinitamente più rapidi rispetto a oggi. Nello scenario
di telecomunicazione integrata che è attualmente in corso di sviluppo, è interessante
rivolgere lo sguardo al confronto fra Jini e
Millennium (argomento approfondito nella navigazione
di oggi) due sistemi creati per fornire le basi di un nuovo network planetario che
colleghi qualsiasi oggetto elettronico dotato di un chip, dal frullatore al più grande
dei mainframe.
Le proiezioni sul futuro prossimo enfatizzano il ruolo della Information Technology. Ma
come suggerisce il rapporto di Halal, può essere utile inserire quella che viene indicata
come Information Revolution allinterno di una più ampia e radicale Technology
Revolution, una rivoluzione tecnologica che sembra destinata a segnare la nostra esistenza
individuale e collettiva.
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