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Futuro -  Navigazione del 04/11/98

Jini e Millenium

di Michele Alberico

Servizio
Tecnologie emergenti
Il futuro prossimo e i Future Studies

di Fabio Cleto


Tutte le grandi case di software e hardware hanno delle stanze, a volte degli scantinati, dispersi in un dedalo di corridoi sotterranei, in cui si accatastano i progetti nati per rivoluzionare il mercato delle nuove tecnologie. Letteralmente dei frammenti di futuro o di possibili futuri che ristagnano un po’ nel presente prima di emergere o di scivolare in un passato senza ritorno. E’ in stanze di questo tipo che si stanno sperimentando le strutture che sosterranno le reti del futuro.

Progetto  Millennium - Microsoft Probabilmente in una di queste stanze è stato scritto il documento che possiamo trovare nel sito della Microsoft e che contiene un’affermazione che mai ci saremmo aspettati. “Noi crediamo che è tempo di riesaminare il ruolo del sistema operativo nel computing”. Sentire un’affermazione di questo tipo dalla Microsoft suona come un’eresia. Si tratta tuttavia di un’eresia salutare se non addirittura necessaria. Ma perché è tempo di riesaminare il ruolo del sistema operativo nel computing? La risposta la si può sintetizzare così: perché la Rete è di più del pc.

La proposta Microsoft Per spiegare ciò che sta succedendo alla Microsoft e cosa probabilmente succederà all’interno dei nostri computer nei prossimi anni, occorrono alcune premesse. La prima riguarda il concetto stesso di sistema operativo: un sistema operativo è l’ambiente che rende possibile il funzionamento delle applicazioni; finora questo ambiente è stato concepito per una macchina che doveva lavorare isolatamente e quindi con possibilità ben definite. Oggi lo sviluppoLa proposta Apple delle tecnologie di networking sta rendendo questa concezione del sistema operativo un po’ troppo angusta. La domanda infatti è: se io posso collegarmi con il più potente dei mainframe e ottenere tutti i dati che mi servono da lì cosa me ne faccio di un sistema operativo, anche molto complesso, ma che mi permette di usare solo le risorse del mio computer da scrivania? O anche: perché usare il mio computer quando la Rete, facendo collaborare molti computer come il mio, può fornirmi un servizio enormemente più efficiente?

La proposta Sun La domanda emerse già qualche anno fa quando Sun e Oracle (nel 1996) lanciarono l’idea di un network computer, una scatola con pochissime funzionalità che però era in grado di fare tutto semplicemente richiedendo alla Rete di volta in volta il tipo di servizio di cui aveva bisogno. Quando l’utente aveva bisogno, ad esempio, di un programma di videoscrittura si collegava a un sito che gli forniva quel particolare servizio e scriveva, senza acquistare e installare alcun software. L’idea era interessante ma non ebbe grande successo, probabilmente a causa dei noti problemi di lentezza della Rete. A distanza di due anni la Sun e la Microsoft riprendono le fila di quel discorso con due progetti chiamati Jini e Millennium.

JiniSi tratta di espandere il concetto di sistema operativo legandolo in modo più netto alle possibilità della Rete. Tanto il progetto della Sun quanto quello della Microsoft mirano, infatti, a costruire sistemi che mascherino la complessità strutturale del network e che, nel contempo, sappiano trarre il massimo vantaggio da tutte le sue risorse (spazio su disco, processori, memoria, periferiche): il tutto costruito attorno ad un’interfaccia di uso intuivo. Qui finiscono le somiglianze: Jini e Millennium condividono questi obiettivi ma seguono strade molto diverse per raggiungerli.

Jini dovrebbe costituire l’ossatura di una rete in grado di sintonizzarsi automaticamente e di connettere insieme qualunque strumento elettronico collegato ad essa, stampanti, hard disk, persino un forno o un telefono cellulare. Connettere dell’hardware a una rete solitamente richiede l’installazione di particolari driver e un certo sistema di cablaggio perché è necessario che gli strumenti comunichino nei due sensi per segnalare, ad esempio, un errore avvenuto nel corso dell’esecuzione di un processo.

Alla Sun non spiegano i dettagli ma sostengono che Jini sia in grado di inviare questi segnali senza alcun tipo di driver specifico. Basterà collegare alla Rete (loro dicono "plug", letteralmente attaccare la spina) un nuovo strumento per renderlo automaticamente disponibile per tutta la Rete. Plug and work.

 

Billy Joy Billy Joy, il visionario inventore di Jini, in una intervista contenuta nel numero di agosto di Wired ha dichiarato: "ci siamo presi una vacanza dalla legge di Moore (la legge per la quale ogni 18 mesi raddoppia la velocità di calcolo di un processore) che sta diventando la scusa preferita dai programmatori per scrivere software sempre peggiori coperti dalla velocità delle macchine".

Millennium project punta, invece, a costruire sistemi distribuiti. Cosa sono? Sono sistemi capaci di suddividere un’applicazione complessa in un certo numero di sottoapplicazioni più semplici che vengono poi di volta in volta riassegnate all’interno della Rete. Lo strumento che ne risulterà dovrebbe gestire macchine e connessioni di rete allo stesso modo in cui un sistema operativo gestisce memoria e settori di disco.

Start Trek - Borg Millennium ha sviluppato una serie di prototipi che lavorano in questa direzione: il primo è una Java Virtual Machine chiamata Borg (omaggio a Star Trek) che è in grado di far apparire a un’applicazione Java un insieme di computer come un singolo computer molto più potente. In questo modo quell’applicazione è in grado di usare tutte le risorse dell’insieme (tutte le Cpu, tutta la memoria, tutti i dischi...) senza considerare la loro posizione fisica.

Il secondo prototipo è stato battezzato Coign che significa pietra angolare o chiave di volta. Si tratta di un sistema di partizionamento distribuito automatico cioè un sistema che automaticamente prende un’applicazione la suddivide e la distribuisce tra una serie di componenti diverse. Ad esempio affida a tre processori calcoli diversi e a un disco il salvataggio dei dati.

La differenza fondamentale sta dunque tutta nel ruolo assegnato alle varie periferiche connesse alla Rete. Jini non fa altro che sfruttare le capacità di ogni periferica nella sua singolarità per fornire il servizio più adeguato all’utente. Millennium prevede, invece, un sistema in grado di riconfigurarsi di volta in volta per creare a livello software la macchina più conforme alle esigenze dell’utente. Jini, quindi, metterà direttamente in contatto il fisico sperimentale con il più potente dei mainframe disponibili in Rete mentre Millennium costruirà appositamente per lui una macchina virtuale in grado di compiere il tipo di calcoli di cui il fisico necessita. O, di riflesso, Jini permetterà di spegnere il forno di casa con il telefono cellulare mentre Millennium difficilmente sarà in grado di farlo. Staremo a vedere. 

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