Dalla
        TV alla rete RAI
        Educational
Tecnologia - Servizio del 25/11/98 

EuroSkyWay

di Antonio Leonardi

Navigazione
Telecomunicazioni via satellite
di Elena Capparelli


Antenna SatellitareVi abbiamo gia’ parlato di Iridium e Globalstar, le reti di satelliti che permettono di telefonare in qualunque angolo della Terra.

Oggi vogliamo tornare sull’argomento satelliti. Questa volta però per parlarvi di satelliti che non trasmetteranno solo le conversazioni telefoniche, ma grazie ai quali dovrebbe essere possibile scambiare messaggi di posta elettronica o navigare tra le pagine del Web anche dai luoghi più remoti del pianeta.

Per alcuni di noi, ormai, collegarsi a Internet è diventata un’abitudine quotidiana quanto fare una telefonata. Ma se ci troviamo in un deserto, oppure a bordo di un aereo, ecco che il ciberspazio diventa irraggiungibile.

Perché se è vero che il ciberspazio è fatto soprattutto di bit, privi di peso e facili da trasportare, è anche vero che finora essi hanno viaggiato soprattutto attraverso una ragnatela di cavi e fibre che ricopre sì i continenti, ma non può arrivare ovunque.

I futuri satelliti per le comunicazioni multimediali dovrebbero tagliare questa sorta di guinzaglio che ha legato i bit, per portare i loro messaggi praticamente ovunque e con una spesa contenuta. E, soprattutto, e’ prevista la ricezione anche Un satelliteda postazioni mobili. Dopo i telefoni, anche Internet si appresta dunque a traslocare, per così dire, sui satelliti. E sono parecchie le imprese che stanno investendo in vista di questo trasloco. Nella navigazione in Internet ne conosceremo qualcuna più da vicino.

Navigazione

Anche le industrie italiane, con l’Alenia Aerospazio in testa, partecipano a questa avventura. EuroSkyWay Alenia Aerospaziosarà un sistema di cinque satelliti in orbita geostazionaria, che entreranno in servizio nel 2001. Nella prima fase del network e’ prevista la garanzia di servizi multimediali velocissimi a tutta l’Europa e al bacino del Mediterraneo. E in seguito le regioni coperte si dovrebbero espandere agli Stati Uniti, al Sud America e all’Asia.

Per sperimentare le tecnologie EuroSkyWaynecessarie a realizzare un sistema come EuroSkyWay, e soprattutto per mostrare le sue potenzialità, già da qualche anno l’Alenia Aerospazio ha avviato diversi progetti-pilota. Alcuni di questi, oltre a una funzione sperimentale, hanno avuto, diciamo così, anche un ruolo operativo. Come Shared, per esempio. Cioè la prima rete europea di telemedicina via satellite.

Shared sta per Satellite health access for remote environment demonstrator, ovvero Satellite per la diagnosi medica a distanza, è nato nel 1996 come supporto alla missione di pace dell’Esercito italiano in Bosnia. L’ospedale da campo italiano e il Policlinico di Sarajevo erano collegati con centri specialistici in Italia. Durante la missione Shared ha permesso di intervenire su 265 civili, 55 militari e ha consentito di effettuare due operazioni chirurgiche assistite a distanza, per un totale di 600 ore di telemedicina, con il coinvolgimento di 66 medici, tra civili e militari.

Ce ne parla in videoconferenza l’ing. Giuseppe Viriglio, responsabile della Le applicazioni di EuroSkyWayDivisione spazio di Alenia Aerospazio, "Noi all’epoca del programma dimostrativo di Euroskyway avevamo dato inizio ad un programma sperimentale che usava di fatto 2 satelliti, uno dell’Eutelsat e uno nostro, Italsat, che operano rispettivamente in banda Ku e in banda Ka (quindi utilizzano parzialmente le grandi capacita’ che sono fornite dalla trasmissione in 20/30 GigaHertz). Nel ‘96, quando c’erano appunto le truppe italiane in Bosnia, noi stavamo sperimentando la possibilità di trasferire informazioni utilizzando questi 2 satelliti. A quell’epoca stavamo anche discutendo con il San Raffaele di Milano, la possibilità di connettere centri mobili o remoti, attraverso un centro pilota che potesse servire da supporto. Così è nata l’idea di dare all’ospedale militare che era a Sarajevo il collegamento con il Celio di Un blindato italiano a SarajevoRoma, come ospedale principale, e con il San Raffaele come ospedale secondario, per permettere sia il supporto durante la diagnosi, sia il supporto durante le attività operative".
L’attività di Shared non si è conclusa in Bosnia, ma prosegue ancora oggi con oltre una decina di ospedali collegati dall’Italia, dalla Romania e dall’Albania.
L’evoluzione della Rete prevede infatti la realizzazione di un Centro Servizi attivo 24 ore al giorno per la gestione dei teleconsulti specialistici e per il pronto intervento in situazioni di emergenza.

"Il progetto Shared", prosegue il professor Viriglio, "ha lasciato a Sarajevo un presidio fisso. Noi oggi siamo collegati con l’ospedale di Sarajevo con cui abbiamo fatto migliaia di ore di telemedicina, sia nel campo della diagnostica, dell’assistenza, che del training alle nuove troupe chirurgiche, tanto è vero che poco tempo fa c’è stata una prima operazione compiuta da un gruppo di chirurghi interamente addestrato dal San Raffaele di Milano. E noi oggi abbiamo un collegamento con 12 ospedali essenzialmente nell’area del centro Europa (fra cui ospedali rumeni per la cura e per seguire i bambini malati di Aids – il collegamento esiste tra gli ospedali rumeni e il Bambin Gesu’ di Roma).Intendiamo allargarci a tutta l’area del Mediterraneo, fino ad avere una cinquantina di ospedali collegati".

Ma torniamo a EuroSkyWay e ai progetti avviati per realizzarlo. Particolarmente interessante è Abate, un sistema studiato per fornire servizi multimediali agli aerei di linea. Si stima che entro il 2005 il giro d’affari sarà attorno ai cinque mila miliardi di lire. Le compagnie aeree più importanti accarezzano l’idea di trasportare i propri passeggeri su un seggiolino che non sarà più solo una poltrona, ma all’occorrenza anche un ufficio super attrezzato da cui poter navigare il Web, sbrigare la propria corrispondenza, oppure un comodo divano da cui godersi il proprio programma Tv preferito. Costruire un super-seggiolino di questo genere costa circa 2500 dollari. Parecchi, se si considera che ogni aereo ne dovrebbe avere diverse decine, se non centinaia. E’ stato, pero’, calcolato che per rendere l’investimento redditizio bastera’ che il 20% dei passeggeri sia disposto a pagare un dollaro in piu’ per ogni biglietto.

Abate è un sistema di collegamento multimediale via satellite terra-aereo di Alenia Aerospazio, ha mostrato un assaggio delle sue potenzialità l’11 settembre 1998 a bordo di un piccolo aereo tedesco, un Dornier Calm 228, decollato dall’aereoporto di Roma-Urbe.

Progetto Secoms/AbateIl progetto, del valore di oltre 30 miliardi di lire, si basa sull’impiego di una banda di frequenza di 20/30 Ghz per stabilire collegamenti veloci con terminali di piccole dimensioni, utilizzando in questa fase sperimentale il satellite Italsat. Sono stati già testati alcuni servizi multimediali che dovrebbero rendere il trasporto aereo più sicuro, efficiente ed anche più confortevole per il viaggiatore.

Si va dall’Ufficio Mobile, che permette di collegarsi con il proprio luogo di lavoro mediante tele o video-conferenza (e di ricevere o spedire qualsiasi documento), all’intrattenimento via Internet per navigare o fare acquisti in Rete, ma anche per visionare film o programmi televisivi. Per chi avesse problemi di salute durante il volo, o avesse comunque bisogno di assistenza medica costante, esiste la possibilità di consulto, analisi e soccorso tramite il servizio di telemedicina.I nuovi aerei saranno dotati di ecografo, di un misuratore di parametri vitali, di una telecamera per visualizzare il paziente e una sonda per macroscopie.

Il sistema Abate potrebbe inoltre fornire un valido supporto alla navigazione, con la ricezione di notizie utili per il pilota, quali mappe o informazioni metereologiche, ma anche attraverso l’invio a terra di dati sull’andamento del volo e sulle condizioni del veicolo.

Naturalmente, un sistema come questo può funzionare altrettanto bene su una nave o su un mezzo di trasporto terrestre. Quello che vedete e’ un prototipo sperimentale del sistema Secoms, collegamento multimediale via satellite su veicoli mobili: un furgone attrezzato come tele-ambulatorio mobile da utilizzare in caso di calamità naturali, o in luoghi particolarmente affollati. Una delle ipotesi è proprio di utilizzare veicoli di questo genere durante il Giubileo a Roma.

puntate
torna
        a calendario
torna
        a tematiche
search

back

home
        page

torna a inizio pagina