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Ciberculture - Navigazione del 24/11/98 

Science fiction e nanotecnologie

di Elena Capparelli

Servizio
Tra scienza e fantascienza
di Gomma


Il paesaggio fantascientifico descritto nel libro "Mortal Remains" di Christopher Evans, noto autore di science fiction, è popolato di oggetti e manufatti viventi. In questo futuro non troppo lontano gli uomini hanno a che fare con cose senzienti, dotate di una propria personalità e predisposte a soddisfare i loro bisogni.

L’immaginario fantascientifico attuale, e quindi anche quello che ritroviamo nell’opera di Evans, vincitore nel 1993 del British Science Fiction Award con il romanzo Aztec Century, è sicuramente diverso da quello della letteratura di fantascienza classica.

Non più descrizioni di conquiste dello spazio, astronavi e mondiServizio lontani. Non più racconti di vita extraterrestre, e viaggi nel tempo. La letteratura fantascientifica più moderna, oggi, si ispira a utopie scientifiche ben diverse. Che ne direste, ad esempio, se qualcuno, grazie ad una macchina del tempo vi proiettasse in avanti di molti anni e vi portasse a visitare un museo?

Si tratta del museo della nanotecnologia, di Charles Platt. Tra i tanti oggetti esposti, ne troviamo uno progettato e sviluppato nel 2005: si tratta di un chip realizzato con materiale organico. Per la prima volta, leggiamo nella didascalia, per conservare dei dati, fu utilizzato a scopi commerciali un composto che ricalcava la struttura della materia vivente.

Ma a cosa si ispira questo museo? Che cos’è la nanotecnologia?n24_2.jpg (14429 byte) Nel sito del Philippe College, una scuola secondaria australiana, curato da studenti e professori, troviamo molti link e indirizzi interessanti.

Se andiamo nella home page del Foresight Institute, possiamo leggere la definizione di nanotecnologia: si tratta di una tecnica che permette la creazione di oggetti e strutture con precisione atomica, ovvero letteralmente atomo per atomo. Questo potrebbe permettere di riprodurre le potenzialità delle cellule viventi.

Foresight  InstituteIl sito del Foresight Institute è, tra l’altro, ricco di materiali, documenti, notizie. Davvero un bel punto di partenza per approfondire l’argomento.

E i profeti di questa nuova tecnologia che mira a riformare il mondo sulla base di un progetto razionale, sono i "transumanisti".Transumanisti

Nel loro sito troviamo informazioni interessanti, che riguardano sia gli aspetti scientifici che quelli utopistici della nanotecnologia.

L’estensione delle capacità umane, che è uno dei fini della filosofia transumanista, in questo caso, dipende dal successo del nuovo indirizzo di ricerca tracciato dalla nanotecnologia.

Scientific AmericanNon tutti sono d’accordo però, sulla scientificità e soprattutto sulla realizzabilità delle teorie di Drexler, uno dei fondatori di questa scienza futurista. L’articolo, che possiamo leggere nel sito della rivista Scientific American uscì nell’Aprile del 1996. Il mondo di nanorobot auspicato dai nanotecnologi, e le possibilità di applicazione specialmente nel campo medico, vi sono descritti con una certa ironia.

Il Foresight Insitute riporta l’intero dibattito che seguì alla pubblicazione dell’articolo: è curioso notare che tutto viene descritto come se si trattasse di un incontro di boxe.

Di fronte a questa diatriba, comunque, un interrogativo rimane e cioè capire, in questo caso, qual è il punto di incontro tra quello che il progresso scientifico promette e ciò che la fantascienza descrive.

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