Off-line dell'8 giugno 1998
Scena didattica.
Una passeggiata in un museo virtuale
di Michele Alberico
La rivoluzione digitale non ha cambiato solo il nostro modo di concepire larte e
di produrre arte, ma ha avuto allo stesso tempo un effetto dirompente anche sul nostro
modo di accostarci all'arte.
Due sono le direttrici principali di questo cambio di
prospettiva nella fruizione dell'arte. Da un lato le nuove tecnologie hanno modificato il
nostro modo di porci nei confronti dell'opera sfaldando il mito dell'estetica romantica
che predicava la passivitā del fruitore rispetto all'opera e il rapporto estetico come
una sorta di rivelazione.
Una delle parole chiave della produzione artistica digitale č interattivitā. La
possibilitā del fruitore di interagire con l'opera non solo cercando i suoi propri
percorsi ma producendoli a tutti gli effetti. Il risultato sono opere anomale ed
estremamente maneggevoli; diverse, fisicamente diverse, per ciascuno dei fruitori.
Dall'altro lato č avvenuta una radicale trasformazione dell'apparato strumentale che,
di riflesso, ha modificato anche i sistemi di studio e quella che potremmo chiamare la
fruizione di massa delle opere d'arte. La rete ha iniziato ad ospitare le versioni
virtuali delle principali esposizioni museali sin dagli esordi del web.
Con lo sviluppo delle tecnologie di
trasmissione dei dati quei siti pionieri si sono lentamente evoluti ed ora č possibile
visitare virtualmente la galleria degli uffizi di Firenze, sala dopo sala, opera dopo
opera.
Oppure ripercorrere una ricostruzione in realtā virtuale della cattedrale di XXX. Si
tratta ancora dei primi timidi accenni di un fenomeno che č destinato ad accrescersi
nell'immediato futuro e che probabilmente ci condurrā verso standard molto elevati come
questa magnifica ricostruzione della basilica di S.Pietro.
Nascerā qualcosa che potremmo chiamare una sorta di turismo virtuale, il sogno di
William Hurt che nel film turista per caso scriveva libri dando consigli su come viaggiare
avendo l'impressione di non essersi mai spostati dalla poltrona di casa. |