Dalla TV alla rete RAI Educational

Off-line del 25 maggio 1998

Introduzione ai nuovi media 3/b
Il viaggio dei bit (reti e telecomunicazioni digitali)

di Fabio Ciotti


Questo sviluppo richiede reti sempre più veloci ed impone continue innovazioni. Abbiamo chiesto a Robin Mansell, una delle maggiori esperte nel campo delle tecnologie digitali, quali potranno essere gli sviluppi più importanti in questo settore.

Penso che la prospettiva di creare una infrastruttura globale satellitare sia molto stimolante. Penso che vi siano molte, molte possibilità di creare dei servizi in comunità che prima avevano difficoltà ad accedervi. Penso che i servizi per le aziende saranno molto più differenziati di quanto lo siano stati in passato, e che la velocità del commercio, a causa delle reti satellitari, aumenterà. Ma credo che, come per tutte le tecnologie di nuova generazione, non bisogna aspettarsi troppo. Penso che i grandi gruppi che stanno progettando le nuove reti satellitari globali hanno dato al mercato l'impressione che questi nuovi servizi si svilupperanno in modo molto, molto rapido. Non è detto che sarà così. Non è detto perché, affinché ciò succeda, le industrie devono creare nuovi tipi di terminali, devono metterne un numero sufficiente sul mercato, i terminali devono essere accessibili alle persone, il costo della rete telefonica per conversare o inviare dati deve essere più basso di quanto lo sia oggi nel mondo.

E ci sono ostacoli legislativi ai nuovi servizi globali. Ci sono pertanto due facce della medaglia. La prima è che i nuovi servizi hanno delle potenzialità molto promettenti e la seconda è che ci sono barriere ed ostacoli che i fornitori dei servizi dovranno superare se vogliamo avere una infrastruttura mondiale veramente trasparente.

La mia impressione è che l'Internet del futuro, le reti a banda larga, ad alta capacità, che saranno disponibili nelle città e in qualche misura anche nelle zone rurali saranno basate su un misto di tecnologie. Non ci sarà un'unica tecnologia dominante. Ci saranno tecnologie via etere e via cavo. Ci sarà il cavo ottico, il doppino telefonico, il satellite. Quindi avremo un insieme. E' la chiave del buon funzionamento di questo misto e dell'espansione di Internet verso un numero crescente di utenti sarà il grado di coordinamento di questo insieme. Il grado di coordinamento di tutti questi diversi elementi tecnologici di rete e il fatto che continuino ad essere relativamente economici per gli utenti.

Ma penso che vi sia anche un altro fattore necessario. E questo è che gli utenti sviluppino capacità più sofisticate di fare ricerche in rete; man mano che i bambini nelle scuole cominciano ad esplorare la rete e ad incontrare gente nel cyberspace, avranno bisogno di capacità sempre più sofisticate. E non è chiaro se queste capacità saranno disponibili dappertutto, se ogni scuola in ogni paese sarà in grado di tenere il passo col bisogno di svilupparsi in questo senso. Nelle misura in cui vi saranno persone con queste capacità, vi saranno persone in grado di sfruttare le nuove possibilità offerte dalla rete che crescerà, crescerà e crescerà. Ma ci saranno delle persone che non ne saranno capaci. E su queste, a mio parere, che dovranno concentrarsi le politiche governative, politiche molto specifiche dirette a sviluppare queste capacità di base in Europa, ma anche nei paesi in via di sviluppo.

Fino ad ora abbiamo parlato delle tecnologie hardware che costituiscono una rete. Ma, come abbiamo detto, esse non sono sufficienti al suo funzionamento: sono infatti necessari anche degli appositi software che consentano ai computer di utilizzare i cavi e soprattutto di parlarsi l'uno con l'altro.

Questa funzione di mediazione viene svolta dai programmi di gestione di una rete, che sono tecnicamente denominati protocolli.

Una rete è uno strumento di comunicazione tra computer.

Un elemento fondamentale di ogni processo comunicativo è la definizione di un insieme di regole, che comprende un linguaggio e un codice di comportamento condivisi tra i diversi attori che comunicano; attori che, nel nostro caso, sono i computer.

Un protocollo di comunicazione telematica serve proprio a questo: stabilisce infatti le regole per effettuare il collegamento e per trasmettere informazioni attraverso il canale di comunicazione telematica di una rete.

Tutti i computer collegati ad una rete dovranno dunque essere dotati di un protocollo comune per poter comunicare reciprocamente.

Fino ad ora abbiamo parlato del funzionamento di una rete telematica in generale. Ma il grande interesse che le reti di computer hanno destato in questi ultimi anni è soprattutto legato a una rete in particolare: Internet. È alquanto difficile riuscire a dare una definizione di Internet in poche parole. Possiamo essere soddisfatti forse dalla seguente: Internet è un rete di reti telematiche, una inter-rete, che collega in tutto il mondo migliaia di reti a loro volta costituite da migliaia di computer.

I computer collegati alla rete vengono detti nodi o host. Oltre agli host collegati in modo permanente alla Internet, ci sono moltissimi computer che si collegano alla rete in modo temporaneo. Si tratta di collegamenti che vengono effettuati di norma per mezzo della normale linea telefonica, con il supporto di modem. Gran parte di questi collegamenti temporanei sono effettuati da utenti domestici, utenti cioè che si collegano alla rete Internet dalle loro abitazioni private.

Complessivamente Internet collega milioni di computer distribuiti su tutto il pianeta, che quotidianamente si scambiano miliardi di bit di informazioni. Un dispositivo tecnologico di enorme complessità. Il funzionamento di questo complesso sistema di comunicazione si basa tuttavia su pochi semplici principi di base.

È possibile in qualche modo paragonare la struttura di Internet a quella di una rete ferroviaria complessa e molto trafficata in cui alle stazioni corrispondono i nodi della rete, alle strade ferrate le linee e ai passeggeri i dati veri e propri. Cerchiamo di capire perché seguendo il percorso dei dati dalla stazione di partenza a quella di arrivo.

I passeggeri che devono partire raggiungono la stazione a loro più vicina. Questo tragitto privato può essere equiparato a quello che i dati compiono dal nostro computer di casa fino al nostro provider tramite modem e linea telefonica.

Una volta giunti alla stazione l'ufficio ferroviario del posto li fornisce di un biglietto che indica univocamente la loro destinazione e il loro punto di partenza, un biglietto che tutto il personale ferroviario di qualunque stazione è in grado di riconoscere e che, in qualche modo, identifica il passeggero. Anche tutti i dati trasmessi possiedono una sorta di biglietto ferroviario per poter essere identificati e indirizzati correttamente lungo le linee della rete da ciascuno dei nodi.

Ipotizziamo ora che il punto di partenza del passeggero sia una piccola stazione ferroviaria di provincia e che la sua destinazione sia un altro piccolo centro di una regione lontana. In questo caso non esiste una via diretta che colleghi i due punti. Il passeggero deve dunque percorrere un tragitto sulla linea ferroviaria locale fino a una città, poi magari su intercity passare da una grande città ad un'altra e da qui, attraverso un'altra linea locale, giungere alla stazione desiderata. Cioè deve percorrere un tragitto su linee e reti diverse così come i dati che transitano per Internet circolano per una pluralità di sottoreti e linee diverse.

Questa che abbiamo indicato resta per il passeggero la via più breve, anche se non diretta, per giungere a destinazione. Ma nel caso in cui una delle linee ferroviarie utilizzate sia interrotta in un punto o sia estremamente trafficata cosa succede? Bene in quel caso l'ente ferroviario provvede a cercare una via alternativa, il passeggero viene deviato su un'altra linea funzionante e da lì instradato sul più breve percorso che lo porterà al punto di arrivo. Internet funziona sullo stesso principio quindi può capitare che un dato prima di arrivare al destinatario faccia il giro di mezzo mondo se in quel momento la rete è particolarmente intasata.

Pensiamo che Internet ha una struttura immensamente più complessa di quella di una rete ferroviaria e decisamente molto più trafficata. Su Internet è come se i treni transitassero senza soluzione di continuità il che rende estremamente probabile l'intasamento di una linea e la conseguente ricerca di una strada alternativa per far giungere il passeggero a destinazione.

Ma i dati, al contrario dei passeggeri, possono occupare molto spazio, molto più del posto occupato su un treno da un singolo passeggero. I dati vengono così suddivisi in pacchetti utilizzando una tecnica detta packet switching in modo concettualmente simile a quello in cui i passeggeri sono distribuiti per le diverse carrozze ma con la fondamentale differenza che tutti i passeggeri di una carrozza possiedono un solo biglietto, hanno una stessa destinazione e appartengono ad uno stesso gruppo come una tifoseria o una scolaresca in trasferta.

Lo sviluppo della rete Internet è uno dei capitoli più affascinati nella storia delle tecnologie di comunicazione. Uno dei protagonisti di questa storia è stato Vinton Cerf, da molti oggi considerato il padre della rete. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come è nata e come si è sviluppata questa tecnologia.

Vinton CerfBene, parliamo della storia della rete. Iniziò come un progetto di ricerca dell'Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata sulla Difesa, che fa parte del Dipartimento militare di Difesa americano. Il loro interesse era quello di trovare un altro modo di comunicare nel corso di una battaglia usando i computer. Così iniziarono con Arpanet, come fu chiamata, che usava le linee telefoniche per collegare i computer tra di loro. Siamo all'incirca nel 1969. Allora, questo progetto ebbe molto successo ed iniziarono a fare esperimenti con le comunicazioni via radio e via satellite, usando sempre questa nuova tecnica chiamata packet switching, che funzionava in modo molto diverso rispetto al sistema telefonico. Bene, Bob Kahn, il mio compagno di lavoro, lavorava ad Arpa su tutte e tre queste singole reti con la tecnica del packet switching e si rese conto che in qualche modo avremmo dovuto collegare le reti l'una all'altra e farle lavorare come se fossero state una sola. Questo era il problema di Internet che lui ed io abbiamo risolto nel 1973. Quindi, tutto iniziò con una singola rete, poi divennero tre ed in seguito iniziammo a collegarle tra di loro in Internet.

Nata come progetto di ricerca di ricerca militare, Internet si è evoluta grazie al lavoro, in massima parte volontario e dettato da spirito collaborativo, di un vasta comunità di ricercatori.

Per molti anni è stata uno strumento, un po' arcano, usato da studiosi e ricercatori, per collaborare e scambiarsi informazioni. Il suo stesso sviluppo tecnico è dovuto all'opera volontaria ed allo spirito di collaborazione dei suoi utenti. Ogni innovazione tecnologica infatti era subito messa a disposizione di tutti gli altri in modo gratuito. Per questo Internet è divenuto uno strumento di comunicazione orizzontale e aperto, in grado di garantire a tutti gli utenti il libero accesso all'informazione e la partecipazione attiva alla comunicazione.

Queste caratteristiche hanno contribuito fortemente alla incredibile e rapidissima diffusione della rete. Ma tale impetuoso sviluppo, a sua volta, ha attirato l'interesse dei grandi operatori economici nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni. Oggi intorno a Internet si muovono investimenti enormi, investimenti che naturalmente si aspettano un ritorno.

E' difficile guardare nel futuro e vedere le novità che avverranno in Internet. Sappiamo che diverse cose sono molto probabili. Prima di tutto è destinato ad ingrandirsi. Stimiamo che per la fine dell'anno 2000 ci saranno tra i 200 e i 300 milioni di computer su Internet. Oggi sono all'incirca 23 milioni. E, solo per fare un paragone, nel sistema telefonico ci sono circa 700 milioni di linee telefoniche terminali all'interno del sistema globale delle reti telefoniche, e così per l'inizio del prossimo millennio, l'anno 2000, Internet si avvicinerà alla grandezza del sistema telefonico. La seconda cosa che possiamo preconizzare è quella che apparecchi ai quali non avremmo mai pensato come parte del mondo di Internet, saranno collegati ad Internet. Oggigiorno i personal computer, sia portatili che terminali da scrivania, così come i grandi computer di rete, fanno tutti parte dell'ambiente di Internet. Ma iniziamo a vedere come piccoli pezzi ("chip" da computer che assolvono il protocollo Internet) vengono inseriti negli apparecchi come accessori. In questo modo, il tuo frigorifero forse, oppure lo scaldabagno, la lavapiatti e la lavatrice possono diventare parte di Internet. Avranno all'interno dei piccoli "chip" per Internet e saranno collegati ad una rete che percorre la casa. Ora forse, mi chiederai perché mai si può voler collegare questi apparecchi in rete. E ci sono diverse buone risposte a questo quesito. Le compagnie elettriche vorrebbero poter controllare una parte di questi apparecchi in modo che, nel momento di massima richiesta di energia, si possano spegnere per esempio gli scaldabagni e ridurre così facendo, la richiesta di elettricità per quel lasso di tempo. Non rovinerebbe lo scaldabagno ed eviterebbe un'altrimenti necessaria espansione della capacità produttiva, che risulterebbe molto costosa; così, se è possibile risparmiare controllando gli elettrodomestici; i consumatori risparmiano a loro volta in quanto non dovranno pagare ancora di più per l'energia elettrica. E questo è solo uno degli esempi che illustrano i motivi per connettere questi apparecchi in rete. Le motivazioni più interessanti riguardano la connessione ad Internet dell'automobile, affinché le "diagnosi" si possano effettuare dall'interno dell'auto. Tutti sanno che ci sono molti computers all'interno di un'automobile; e ancora sarebbe utile agganciare l'auto ad Internet ed al sistema satellitare globale di posizionamento, in modo che il computer della vettura conosca la propria posizione e possa reperire informazioni riguardo ad eventuali percorsi alternativi in caso di imbottigliamento, incidente o chiusura della strada. Ci sono dunque tanti motivi per voler comunicare indipendentemente da dove ci si trova e voler connettere apparecchi elettronici che al momento non sono in rete ma che faranno parte del sistema di reti in futuro.

Siamo così arrivati alla fine di questa lezione. Abbiamo visto che cosa sono e come funzionano le reti telematiche. In particolare ci siamo soffermati sulla rete Internet, che è il più noto e diffuso esempio di rete telematica.

Di Internet tuttavia torneremo a parlare, poiché la sua diffusione, ben al di là della utenza professionale, ne fa uno strumento di comunicazione alla portata di tutti.

Vi ricordo che materiali ed esercizi che integrano e sviluppano il contenuto di questa cassetta sono disponibili nelle dispense del corso, sul CD-ROM, e sul nostro sito Internet. Potrete anche trovarvi suggerimenti su lavori di classe e individuali che possono essere avviati per approfondire le tematiche trattate.

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