Off-line del 22 maggio 1998
Introduzione ai nuovi media 3/a
Il viaggio dei bit (reti e telecomunicazioni digitali)
di Fabio Ciotti
Benvenuti. Questa è la terza puntata del nostro corso di introduzione ai nuovi media
ed alle comunicazioni digitali. In questa lezione parleremo di telematica e di reti di
computer.
La telematica è una branca dell'informatica che studia le trasmissione di informazione
a distanza mediante sistemi informatici. Il termine telematica, infatti, deriva dalla
fusione di "telecomunicazione" con "informatica".
Le reti telematiche sono dunque dei sistemi tecnologici che ci permettono di far
viaggiare dei bit da un computer ad un altro. Questa capacità produce delle conseguenze
molto interessanti. In primo luogo i computer, una volta collegati, possono scambiarsi
dati e condividere risorse, distribuendo così il carico della elaborazione e
dell'archiviazione delle informazioni.
Ma forse più interessante è il fatto che i computer da puri strumenti di elaborazione
dei dati, diventano veri e propri strumenti di comunicazione tra gli utenti.
E proprio in questa capacità di comunicare informazioni in formato digitale mediante i
computer risiede il cuore della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo in questi anni.
Una delle caratteristiche più notevoli di cui gode l'informazione archiviata in
formato digitale è la grande facilità di movimento. Un insieme di bit può infatti
essere spostato con pochissimo dispendio di energia, a differenza di quanto avviene con
l'informazione archiviata su uno dei tradizionali supporti materiali.
Sfruttando questa grande mobilità dei bit, un sistema telematico ci consente di
trasmettere e ricevere dati da un computer ad un altro, posto che essi siano stati
opportunamente collegati.
Questo risultato viene realizzato attraverso la costruzione di una rete di computer.
Le reti di computer si differenziano tra loro per molti aspetti. La loro estensione
fisica, il tipo di tecnologia che utilizzano, la funzione che svolgono all'interno delle
aziende o degli enti che ne sono proprietari.
Uno dei criteri di classificazione delle reti più diffusi è quello basato sulla loro
estensione. Da questo punto di vista due tipi di rete hanno particolare importanza: la
rete locale e la rete geografica.
Una rete locale, chiamata in inglese LAN, ovvero Local Area Network, è una rete dalla
estensione limitata, che non supera le poche centinaia di metri. Si tratta delle reti che
vengono utilizzate nei piccoli uffici, nelle aule attrezzate delle scuole, nei piccoli
centri di ricerca.
Una rete geografica, in inglese detta WAN, da Wide Area Network, è
una rete che copre distanze molto grandi. Queste reti connettono computer assai distanti
l'uno dall'altro. Esempi di WAN sono le reti che collegano le varie filiali di una banca,
o le differenti sedi di una azienda. Un esempio di rete geografica per eccellenza è
rappresentato dalla rete Internet.
Lo scopo di una rete telematica è di consentire lo scambio di informazioni tra più
computer. Per ottenere questo scopo, come ogni sistema informatico, una rete necessita di
componenti fisiche, l'hardware, e di componenti logiche, il software.
Il componente hardware di una rete è costituito, oltre che dai computer ovviamente,
dai canali di trasmissione mediante i quali i computer vengono fisicamente collegati, e
lungo i quali viaggiano i segnali della comunicazione. Tali canali sono generalmente
costituiti da cavi di varia natura.
Un tipo di cavo molto utilizzato per costruire reti di computer è il cavo coassiale.
Si tratta di un filo di rame di spessore variabile, ricoperto da una guaina di gomma, ed
è simile al cavo che porta il segnale dell'antenna al televisore. Il cavo coassiale viene
usato esclusivamente nelle reti di piccola estensione, a causa della sua limitata portata.
Un altro tipo di cavo usato nella comunicazione telematica, ma non solo, è il doppino
ritorto. È costituito da una coppia di fili di rame piuttosto sottili, intrecciati tra
loro. Il doppino viene usato normalmente anche per le linee telefoniche domestiche.
Questi cavi veicolano i segnali sotto forma di un flusso di elettroni, una piccola
corrente elettrica. Ma l'elettricità non è il solo veicolo possibile per il
trasferimento di segnali. Sotto molti punti di vista sono assai più efficienti le
radiazioni elettromagnetiche. In particolare due sono i tipi di radiazioni
elettromagnetiche usate nei sistemi di comunicazione telematica.
La prima è la luce visibile, grazie alla tecnologia delle fibre
ottiche. Come il termine lascia immaginare, le fibre ottiche si basano sulla conduzione di
fasci di luce. Una fibra ottica infatti è un cavo che possiamo immaginare come un
sottilissimo tunnel rivestito di specchi, in grado di intrappolare un fascio di luce e di
condurlo da un capo ad un altro. A differenza degli elettroni lungo il filo di rame, la
luce è in grado di viaggiare lungo un fibra per lunghissime distanze senza perdere
velocità ed informazioni.
Il secondo genere di radiazioni elettromagnetiche usate nella comunicazione telematica
sono le onde radio. A differenza della luce, le onde radio non hanno bisogno di essere
trasmesse all'interno di cavi, poiché esse possono viaggiare per lunghe distanze
attraverso lo spazio senza incontrare ostacoli.
Grazie a questa caratteristica le onde radio rappresentano oggi il veicolo
preferenziale del sistema delle telecomunicazioni mondiali: radio, telefono e telefonia
mobile si basano appunto sulla trasmissione di onde radio a varia frequenza. Non deve
stupire dunque che esse possano essere usate anche per collegare tra loro computer.
Per distanze non molto elevate sono sufficienti attrezzature ricetrasmittenti
abbastanza piccole, in grado di creare un cosiddetto ponte radio. Per le grandi distanze,
come quelle richieste da una rete geografica, sono necessari tuttavia potenti impianti di
trasmissioni, spesso coadiuvati da satelliti orbitanti che funzionano da specchi
riflettenti.
Una delle caratteristiche più rilevanti di una rete
telematica è la sua velocità di trasmissione. La velocità di trasmissione di una rete
si calcola in base alla quantità di informazione digitale che una rete è in grado di
trasportare nell'unità di tempo. L'unità di misura di questa grandezza usata normalmente
è il "bit al secondo", abbreviato in bps.
Questa velocità dipende in primo luogo dalla tecnologia hardware usata nel
collegamento. Tanto per fare alcuni esempi, una rete digitale basata su cavo coassiale è
in grado di raggiungere in teoria i dieci milioni di bit al secondo su distanze non
superiori ai 150 metri. Una rete in fibra ottica invece è in grado di trasferire
centinaia di milioni di bit al secondo su distanze continentali.
Una volta che abbiamo a disposizione un cavo di un dato tipo, come facciamo a collegare
il nostro computer al canale di trasmissione dei dati? Naturalmente è necessario un
dispositivo di interfaccia tra computer e cavo.
Un tipico dispositivo di questo genere è la schede di rete.
Si tratta di una scheda che va inserita all'interno del computer, in modo simile alle
schede che controllano il video o lo scanner, o altri dispositivi di input ed output.
Sulla parte esterna è dotata di speciali prese, nelle quali è possibile inserire i cavi
di collegamento. Ne esistono di vario tipo, in base ovviamente ai cavi che vengono
utilizzati nella rete.
Un altro dispositivo di interfaccia tra computer e rete molto diffuso, che avrete
sicuramente modo di incontrare, è il modem.
Il modem è un dispositivo che permette di collegare computer mediante la normale linea
telefonico.
L'aspetto particolare di questo tipo di collegamento è dato dal fatto che la linea
telefonica adotta un sistema di trasmissione analogico. I computer, che trattano
informazione digitale, non possono utilizzare direttamente la linea telefonica come canale
di trasmissione.
Il modem rende possibile la comunicazione telematica attraverso un
canale analogico, poiché trasforma un flusso di segnali digitali in un flusso di segnali
analogici e viceversa.
Tecnicamente questa operazione viene detta "modulazione" e
"demodulazione", da cui deriva il termine "modem".
Dunque, per collegare due computer mediante la linea telefonica occorre dotare entrambi
di un modem. Il flusso di bit in uscita dal computer trasmittente passa attraverso il
modem, dove viene trasformato, con opportuni sistemi, in un flusso analogico.
Quando arriva al modem del computer ricevente, il flusso analogico subisce il
trattamento inverso, ritrasformandosi in una catena di bit, che il computer può
tranquillamente manipolare.
I modem possono essere collegati al computer in vari modi. I modem interni hanno
l'aspetto di schede, e vanno inseriti all'interno del computer.
Più diffusi sono i modem esterni, che si
presentano come piccole scatole di plastica, con un display che informa sull'andamento
della comunicazione. I modem di questo tipo si collegano al computer mediante un apposito
cavo che si inserisce nella porta seriale, in dotazione su tutti i moderni personal
computer. A causa dei limiti intrinseci alla rete telefonica, la velocità di trasmissione
permessa dai modem non può essere troppo alta.
Per raggiungere velocità più elevate è necessario utilizzare una rete interamente
digitale. Una rete di questo tipo è la rete ISDN, che sta per Integrated Service Data
Network. Si tratta di una evoluzione della normale rete telefonica, basata sostanzialmente
sui medesimi tipi di cavi, ma in grado di veicolare informazione in formato digitale.
Modem: dispositivo che permette a un computer di
trasmettere e ricevere dati attraverso la normale rete telefonica, effettuando la
trasformazione del flusso di comunicazione dal formato digitale a quello analogico e
viceversa. |