INTERVISTA:
Domanda 1
Come mai ha deciso di cominciare a lavorare nel settore della multimedialità e in
conseguenza produrre dei CD-ROM?
Risposta
Ero molto affascinato dalle possibilità che offriva l'interattività, vale a dire il
fatto di poter costruire storie che potessero diramarsi in diverse direzioni in maniera
quasi indipendente dalla volontà dell'autore e viceversa dipendenti dalla volontà del
lettore.
Domanda 2
La prima volta che ha visto un prodotto multimediale, ha subito compreso di avere un
particolare interesse per le sue potenzialità?
Risposta
Non sono in grado di ricordarlo; ho l'impressione di averle sempre conosciute anche quando
ho scoperto l'universo straordinario di Internet grazie ad alcuni amici.
Domanda 3
E quali sono secondo lei le possibilità più interessanti offerte dall'ipertesto e
dall'interattività.
Risposta
La prima cosa che mi ha colpito della multimedialità è il fenomeno spaziale perché
quando si possiedono tre o quattro enciclopedie deve porsi anche il problema di come
conservarle; l'ipertesto, a questo proposito, offre delle soluzioni straordinarie
unitamente al grande fascino, come dicevo prima, dell'interattività cioè il fatto che si
possano solamente fornire delle tracce per un certo racconto e che questo racconto possa
dipendere dal fatto che un semaforo sia verde o rosso e che la storia si possa sviluppare
in modo diverso in relazione al colore del semaforo. Questo aspetto lo considero di un
fascino assoluto a cui è difficile sottrarsi. Per un autore tutto ciò rappresenta una
sfida poiché è suo compito cercare di prevedere tutte le possibili soluzioni e le
possibili diramazioni di una certa storia. I personaggi sempre immobili nei fumetti
tradizionali, con queste nuove tecnologie, possono subire continue trasformazioni
possedendo autonome esistenze. A questo proposito stiamo studiando un nuovo personaggio e
soprattutto le possibili reazioni a eventi imprevisti nelle normali avventure dei fumetti.
Domanda 4
Non crede che il rapporto interattivo che si stabilisce col lettore, con l'utente ponga al
centro della situazione il lettore, togliendo parte del potere all'autore?
Risposta
Questo può essere vero ed infatti io non credo - e spero- che non succeda mai che queste
cose sostituiscano la tradizionale narrativa. Non vorrei mai rinunciare a Thomas Mann per
essere io l'autore di una storia o per essere comunque il lettore; credo che l'autore sia
sempre importantissimo e che sia fondamentale il ruolo di questi grandi narratori
fornendoci delle storie già fatte e assolutamente non manipolabili. Ma quest'altra
possibilità è altrettanto divertente e importante.
Domanda 5
Lei crede che il fumetto si trasformerà in futuro? Non avremo più i fumetti su carta,
avremo qualcosa di diverso?
Risposta
Io sono veramente convinto che il fumetto tradizionale resisterà così com'è perché non
necessita di nessuna tecnologia particolare. Se io mi trovassi in mezzo al deserto e
volessi trascorrere una mezz'oretta leggendo, posso farlo senza ricorrere a ciò che è
indispensabile per le nuove tecnologie: l'elettricità. Ad essa è poi collegato l'uso di
strutture, di meccanismi, di strumenti che rendono più complicata la fruizione
dell'oggetto. Per questi motivi ritengo che proprio nella sua povertà il fumetto trovi il
suo futuro, a condizione appunto di non abbandonare mai questa caratteristica. Inoltre non
credo nella sfida del fumetto al cinema, non credo che il fumetto debba diventare
particolarmente spettacolare con scene disegnate in modo iperrealistico, poiché non credo
che sia questo il proprio futuro. Al contrario credo che il fumetto debba rimanere fedele
alla sua prerogativa che è quella di permettere all'autore di creare degli universi
interi con due linee. Quando io penso ad un film o anche a un CD, già in fase di
sceneggiatura mi devo porre il problema "questo lo potrò realizzare, quest'altro
invece non sarà realizzabile, quindi lo taglio" mentre nel fumetto non abbiamo
nessun tipo di censura, in questo senso, preventiva e qualsiasi idea è realizzabile.
Domanda 6
Un'altra cosa interessante della moderna tecnologia è il fatto che attraverso Internet e
la posta elettronica un autore sia in grado di stabilire un contatto con i suoi lettori.
Risposta
Io non ho un ottimo rapporto con la critica, preferisco averlo invece con i lettori nel
senso che li considero veramente il mio referente e non mi piace il fatto che tra un
autore ed i lettori ci sia il filtro esercitato dalla critica. A mio parere la critica
deve esercitare un ruolo assolutamente laterale e non verticale ed in questo senso la
posta elettronica dà la possibilità di avere un contatto con il pubblico dove è
importante il dialogo. È importante avere un dialogo con i lettori in modo che loro
possano dire cosa hanno apprezzato di più, cosa hanno apprezzato di meno, cosa vorrebbero
vedere, che direzione vorrebbero che io prendessi, eccetera. Questo non significa seguire
poi pedissequamente le indicazioni del pubblico. Un autore dovrebbe cercare di porsi come
se stesso e cercando di non vellicare troppo i desideri del pubblico altrimenti si
finirebbe col fare tutti le stesse cose; tuttavia è molto importante sapere fino a che
punto uno ha centrato un certo obiettivo che si poneva raccontando una determinata storia.
Queste critiche hanno un senso, a mio parere, perché provengono da soggetti che
dimostrano il loro pensiero liberamente a differenza del critico professionista. Ritengo
che il fatto che ci sia qualcuno pagato per criticare quello che fanno gli altri sia
un'anomalia nella civiltà. Io ho la fortuna di pubblicare in tutto il mondo e le critiche
sono veramente diametralmente opposte, c'è chi ha gradito una certa cosa, chi non l'ha
gradita perché era troppo lunga, chi non l'ha gradita perché è troppo corta e quindi se
uno dovesse dar retta alla critica, insomma, non farebbe proprio più niente.
Domanda 7
Mi interessava sapere se tramite la posta elettronica ha avuto delle reazioni rispetto ai
suoi nuovi lavori multimediali.
Risposta
Sì, naturalmente anche se queste sono le mie prime opere, e quindi sono un po'
balbettanti, le definirei dei tentativi poiché non sono ancora mature ed in questa
prospettiva molti lettori ne hanno preso coscienza, in quanto molto esperti sia di fumetti
che di multimedialità. Da certi lettori ho avuto qualche amichevole incoraggiamento,
cercando appunto di evitare gli errori mentre sinora non mai ricevuto delle critiche
negative, spero che sia perché non motivate e non per il buon cuore di chi legge.
Domanda 8
Si tratta comunque di un linguaggio nuovo. Lei crede che in futuro potrà essere veramente
un elemento forte nel raccontare una storia attraverso un CD-ROM o attraverso Internet
grazie anche ai suoi più diversi elementi come il suono, l'immagine, il testo.
Risposta
C'è anche quello che definirei l'effetto Tamagotchi, il fatto di sentirsi un po' custodi
e padroni di questi personaggi del CD, di cui si può influenzare il futuro, di cui si
può influenzare il decorso narrativo. Credo che questo sia soprattutto l'aspetto più
straordinario e credo che appunto se in questi primi tentativi non sono riuscito ancora a
svincolarmi completamente dal fumetto, viceversa lo sforzo è proprio quello. Quello che
sto compiendo è proprio quello di staccarmi completamente perché questa multimedialità
è veramente un'altra cosa rispetto al fumetto. Si farebbe un grave errore considerandolo
un modo nuovo, un modo diverso di leggere un fumetto poiché non ha più legami
tradizionali con la struttura narrativa del fumetto e anche con gli obiettivi, in fondo,
che si pone un fumetto, cioè quelli di raccontare una piccola storia, una parabola. Qui
non si racconta ormai più niente ma invece si coinvolge fisicamente il lettore in
un'avventura che poi può avere appunto sviluppi non previsti e quindi neanche
raccontabili, cessando di essere narrativa e affabulazione diventando qualcosa di
completamente diverso.
Domanda 9
A suo parere con l'opera multimediale si perde quel rapporto con la pagina, col disegno
colorato che è quasi un rapporto fisico?
Risposta
Sì, certo, ed infatti io sono convinto, come dicevo, che il fumetto comunque resisterà
egregiamente se non cederà alle tentazioni di diventare altra cosa, rimanendo fumetto.
Continuerà ad esistere il libro a fumetti, magari su carta poco costosa, possibilmente
riciclata, con metodi di stampa tutto sommato abbastanza grezzi, primitivi perché il
fumetto è nato proprio sui quotidiani con la carta pessima che tutti hanno. Infatti era
una narrazione per immagini che non necessitava di tecnologie alte ed il grande successo
del fumetto è proprio dovuto a questo e credo che sarà anche il suo futuro rimanendo
qualcosa di fisicamente coinvolgente. In questo aspetto io ho una fiducia incrollabile.
Domanda 10
Lei mi ha detto che Internet le ha ispirato una delle sue ultime storie. Può parlarne?
Risposta
Posso brevemente accennare il mondo in cui questa storia si svolge. Io ho sempre trovato
stupefacente vedere su Internet inquadrato giorno e notte un certo luogo, una banchina,
una via, un incrocio e recentemente anche persone che usano in casa queste telecamerine
che seguono costantemente, notte e giorno, la loro vita. Le protagoniste della mia storia
sono delle studentesse che ricevono un piccolo stipendio proprio perché permettono che ci
sia una telecamera nella loro casa che le segua costantemente. Proprio attraverso Internet
arriveranno dei guai e, sempre attraverso Internet arriverà la soluzione. Sarà una
storia di avventura ma il mondo in cui si svolge è questo.
Domanda 11
Non le pare che questa intrusione costante dei media nella nostra vita possa diventare in
qualche modo insopportabile?
Risposta
Credo che sia solamente volontaria una scelta del genere anche se a volte una telecamera
è stata piazzata addirittura in una toilette, in modo del tutto involontario da parte dei
fruitori. È chiaro che questo possa essere un grande pericolo, ma preferisco soffermarmi
soprattutto al fascino di poter entrare in un sito e vedere una via di New York o di
Philadelphia in quell'esatto momento. Questa è una cosa che veramente ha dell'incredibile
e dà la dimensione proprio della sfericità del pianeta. Insomma, si sente proprio che
allora siamo abitanti di questo pallone che viaggia nell'universo e possiamo vedere in
tempo reale se nevica, se c'è il tramonto, se c'è l'alba, in un certo punto agli
antipodi, nello stesso momento in cui io sto guardando, là sta succedendo questa cosa.
Poi ci sono anche le implicazioni morbose o voyeuristiche, che possono portarci in altre
dimensioni inquietanti.
Domanda 12
Un altro elemento interessante è quel concetto di identità che spesso attraverso la rete
può essere nascosta...
Risposta
La storiella a fumetti che sto disegnando adesso, legata ad Internet, è molto basata
sulla dissimulazione di chi può spacciarsi per un altro attraverso la posta elettronica.
Anche questo ha la sua parte di fascino. Potrebbe essere una situazione anche abbastanza
comica il fatto di essere convinti di dialogare con Kim Basinger e invece in realtà si
tratta di un vecchiaccio, magari, un vicino di casa ...
Domanda 13
Lei naviga in Internet?
Risposta
No, io non navigo, non possiedo il modem quindi non sono collegato personalmente però
qualche volta vado da questi ragazzi a Verona che hanno messo in piedi il mio sito e
allora lì qualche cosa si guarda. Però io non sono normalmente un navigatore.
Domanda 14
Non è stimolato dall'interesse?
Risposta
Sì lo sarei. Credo che a questo punto potrebbe diventare una vera professione quella di
essere navigatore. Conosco molti che ci si dannano, che perdono le nottate, però ho visto
cose anche incredibili. Io, come tutti i disegnatori di fumetti di una certa età, ho un
grande archivio, penso di poter trovare un immagine qualsivoglia nel giro di qualche ora,
nel mio studio, perché è necessario per noi essere in grado di poter disegnare qualsiasi
cosa. Ma la facilità e l'abbondanza di documentazione che ho visto da questi miei amici
su Internet è una cosa incredibile. Ad esempio avevo necessità di trovare la Tour Eiffel
in una notte nevosa, tutta illuminata, e noi abbiamo trovato proprio esattamente
l'immagine che serviva in poco, pochissimo, tempo.
Domanda 15
Non crede che si potrebbe creare una analogia tra la navigazione in Internet un po'
misteriosa, che molto spesso si esperisce di notte, e la navigazione in mare?
Risposta
Io ho avuto anche l'avventura di navigare di notte su una barca e mi ha ricordato proprio
la navigazione di Internet, proprio la navigazione notturna. Che questa navigazione sia
notturna, quasi sempre notturna, è un fatto relativo perché dall'altra parte del mondo
viceversa è giorno. C'è poi l'elemento comunicativo dominato dalla lingua inglese che
per il sottoscritto rappresenta un grosso limite. Per tornare al termine navigazione credo
che rappresenti esattamente la sensazione di essere sospesi tra cielo e terra in un punto
indefinito e, improvvisamente, scorgere una luce avvicinarsi e scoprire maggiori dettagli
man mano che uno si avvicina ... è un pochino così la navigazione di Internet.
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