Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Dario Accanti

Milano, 1/10/99

"L'imprenditorialità multimediale"

SOMMARIO:

  • La diffusione della tecnologia digitale porterà un grande numero di nuove professionalità.(1)
  • Il centro della formazione si sposta dagli aspetti strettamente tecnici agli aspetti di linguaggio.(2)
  • Per quanto riguarda la formazione tecnica è necessaria una formazione permanente.(3)
  • Il lavoro tende a diventare flessibile, soprattutto in questo campo.(4)
  • La caratteristica dei nuovi media digitali è quella della interattività più che della multimedialità.(5)
  • Il problema del Web è l'eccesso di informazione che rischia di disorientare l'utente.(6)
  • Una delle caratteristiche dei media digitali è il consumo iperveloce di immagini. Il professionista della comunicazione deve avere la capacità di dare valore aggiunto a queste immagini, per rendere più credibile il prodotto.(7)

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INTERVISTA:

Domanda 1
Quali sono le nuove professionalità nate con la diffusione del digitale?

Risposta
Innanzitutto io direi che la diffusione digitale è appena cominciata. Oggi si possono definire delle nuove professionalità ma probabilmente domani si è già superati. Dobbiamo partire dal banale dato di fatto che i media digitali stanno integrandosi tra loro. Noi tutti abbiamo in tasca un telefono cellulare che è digitale, usiamo un personal computer, guardiamo la TV, che spesso è digitale. Se il panorama di questi mezzi differenti di comunicazione andrà ad integrarsi, non vorrà dire necessariamente che diventeranno un mezzo unico ma sicuramente ci saranno delle forti interazioni tra tutti questi nuovi media. In sostanza nasceranno nuove figure professionali a partire da questa integrazione con conseguenze per il mercato e per le comunità in cui viviamo. La televisione è dal punto di vista quantitativo il mezzo più forte, quindi lì probabilmente nasceranno delle grosse opportunità di intervento per nuovi professionisti. A partire dall'animazione, dalla fotografia e dal video digitale, fino al progetto di interfacce grafiche per la televisione che attualmente è uno strumento minimamente interattivo, e che quindi necessita di passare dallo zapping a un utilizzo più simile a quello che è il computer. Il nostro approccio all' Istituto Europeo di Design, è quello di mettere il professionista in grado di comprendere problematiche complesse, di strutturare metodologicamente un prodotto visuale coerente con le risposte che intende dare a queste problematiche, e quindi è un approccio progettuale nel vero senso del termine.

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Domanda 2
Come si fa a fare formazione in un settore in cui le tecnologie si rincorrono a questa velocità?

Risposta
Il problema è quello di spostare il centro della formazione dagli aspetti strettamente tecnici a quelli di linguaggio. Un progetto di comunicazione visiva significa soprattutto essere in grado di strutturare un sistema linguistico coerente. Il che vuol dire, per esempio, che se io sto progettando un sito Web dalla prima all'ultima pagina, il visitatore, l'utente, deve essere in grado di riconoscere una coerenza visiva in questo sito e di ricollegare il sito al suo referente ovvero all'azienda o al servizio di cui sta visitando il sito. Questo processo si attua anche tramite gli strumenti tradizionali della grafica, come il colore, le forme, i caratteri piuttosto che con gli strumenti tipicamente legati al media digitale e alla navigazione, cioè all'ipertesto e all'interattività. Quindi è evidente che progettando, per esempio, l'interfaccia grafica di un sito piuttosto che di un Cd-Rom o di un video gioco, entro pesantemente nel contenuto e di conseguenza devo essere in grado di strutturare un sistema, un linguaggio coerente con il contenuto testuale, dello strumento e del prodotto che sto realizzando.

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Domanda 3
La coerenza è l'unico elemento per la codificazione di un linguaggio su un nuovo mezzo di comunicazione?

Risposta
Non direi. Certamente ci sono anche gli aspetti che possiamo definire di spettacolarizzazione che aggiungono valore. Da questo punto di vista le competenze tecniche sono quelle che rinforzano il prodotto ma che al tempo stesso vanno continuamente aggiornate. Dobbiamo partire da questo dato di fatto se vogliamo capire come si fa a fare formazione permanente in questi settori. È noto a tutti che software, hardware e tutto ciò che ha a che fare con il digitale evolve ad una velocità mai vista, esponenziale, per cui non è pensabile che le mie competenze tecniche di oggi saranno valide ancora, non dico tra dieci anni, ma nemmeno tra un anno o tra pochi mesi probabilmente, a seconda del settore in cui opero. Viceversa, per quanto riguarda le metodologie e l'approccio al progetto funziona un criterio di tipo tradizionale, quindi conoscenze culturali, capacità di capire i contesti, sociali, economici in cui si va ad agire e ad operare, e poi capacità di adattare il proprio linguaggio a quei determinati contesti in modo da farsi comprendere e usare nel modo corretto gli strumenti che vado a progettare e a realizzare.

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Domanda 4
Il fatto che sia necessaria una formazione permanente come influisce sul tipo di lavoro che si compie?

Risposta
Il lavoro tende a diventare flessibile, non esiste più la figura del lavoratore che fa la stessa cosa per tutta la vita, rinchiuso in una stanzetta con delle limitazioni e dei compiti predefiniti stabilmente. Quelle attuali sono tutte figure professionali che evolvono, quindi i lavoratori sono tendenzialmente dei professionisti 'freelance'. Oltretutto, in questo settore, un altro aspetto rilevante che bisogna notare è che non è più concepibile un'attività singola, se non in alcuni aspetti molto particolari. Il mercato richiede tutte attività multidisciplinari per definizione perché nel momento in cui io vado a progettare un prodotto multimediale significa che avrò l'apporto di un professionista che si occupi di musica, di un professionista che si occupi di animazione, di qualcuno che produca e realizzi immagini sintetiche, ovviamente di chi provvede ai contenuti, se ci sono dei contenuti testuali, dell'opera di un grafico che si occupi dell'interfaccia e della mappa di navigazione, eccetera, eccetera. Sono professioni per definizione multidisciplinari.

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Domanda 5
Ci può dare una definizione di multimedialità?

Risposta
Più che della multimedialità individuerei come caratteristica dei media digitali quella dell'interattività. Multimedialità è una parola che si è diffusa e che va bene perché funziona come definizione nel senso che è entrata nel linguaggio comune. Però multimediale è già la televisione e la multimedialità non è una caratteristica realmente nuova. È più nuovo il discorso sul fatto che di questi strumenti si possa fare un uso personalizzato. Ovvero io, utente di un sito Web piuttosto che di un Cd-Rom, non sono costretto a vedere, a sfogliare un libro dall'inizio alla fine o a vedere un programma televisivo dall'inizio alla fine ma posso scegliermi un percorso personalizzato, andare a vedere ciò che mi interessa, costruirmi uno strumento ad hoc per quelli che sono i miei interessi. Un altro aspetto che è interessante notare è quello che l'informazione oggi, in quanto tale, non è più una merce pregiata, nel senso che chiunque con pochi soldi si compra un personal computer e può connettersi al Web addirittura gratuitamente, quindi ho teoricamente a disposizione l'universo dell'informazione. Allora, per me, che mi occupo di informazione, che cosa significa questo? Significa che sono tenuto maggiormente a dare a uno studente i mezzi per attingere a questo universo di informazioni. È molto più importante che lui sappia muoversi, cosa cercare e che utilizzo fare di quello che ha trovato piuttosto che offrirgli delle informazioni su quando è nato un pittore piuttosto che su che cosa ha fatto. Questa informazione se la può andare a cercare e la trova molto facilmente se lo sa fare in Rete o attraverso altri strumenti.

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Domanda 6
Proprio per questa presenza sovrabbondante dell'informazione, alcuni sostengono che sarebbe necessario fare riferimento a una sorta di economia dell'attenzione, perché la gente ha troppo poco tempo per stare dietro al contenuto. Come si pone rimedio a questa tendenza?

Risposta
Questo è assolutamente vero. Infatti il problema del Web è quello che c'è tutto e quindi in realtà, se uno non ci si sa muovere, non c'è niente perché l'avere tutto a disposizione significa poi, se non si ha un'idea ben chiara di cosa cercare, come cercarlo e dove cercarlo, non avere niente a disposizione. Come porre rimedio a questa tendenza? Non saprei, onestamente, dare una risposta. In sostanza il fatto che il Web sia un mondo deregolato o comunque parzialmente deregolato fa sì che diventi difficile dare degli standard attraverso i quali imporre un'economia.

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Domanda 7
Si possono individuare delle caratteristiche specifiche dei media digitali nel loro complesso, cioè qualcosa che li accomuna a tutti i livelli, a parte la questione della interattività?

Risposta
Direi che la caratteristica che io in questo momento individuo, proprio perché è al centro di alcuni ragionamenti che stiamo facendo nel riprogettare la nostra formazione, è quella dell'abuso e del consumo iperveloce delle immagini. Le immagini fotografiche, ad esempio, vengono rese disponibili in quantità molto elevate e ad un costo estremamente più basso rispetto al passato. Questo produce una sorta di analfabetizzazione visiva nel senso che si crea una fruizione puramente superficiale dell'immagine di cui non si coglie il reale significato semantico piuttosto che di contenuto. È un fatto in sé negativo, di cui peraltro i professionisti della comunicazione non possono non tener conto. Il professionista della comunicazione che produce immagini deve avere la la cultura, oltre che la capacità tecnica, per dare valore aggiunto a queste immagini, altrimenti è competitivamente perdente rispetto all'offerta di immagini preconfezionate. 

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