|
Roger Guillemin
|
Interviste
Il Nobel per la medicina Roger Guillemin, che è stato in Italia per
partecipare all'iniziativa "Dieci Nobel per il futuro: Scienza, economia, etica per
il prossimo secolo", realizzata dalla società Hypothesis, parla in questa intervista
del rapporto che intercorre tra arte e scienza e delle nuove prospettive aperte in questi
settori dall'applicazione delle nuove tecnologie.
Biografia
Roger Guillemin padre della neuroendocrinologia, scienziato umanista di fama mondiale,
premio Nobel nel 1977 (insieme a Rosalyn S. Yalow e Andrew V. Schally) per gli studi sul
controllo ormonale dell'ipofisi, è oggi riconosciuto anche come artista di successo.
Nato a Digione, in Francia, l'11 gennaio 1924 si laurea in medicina nel 1949 a Lione dove
lavora, per circa due anni, presso il laboratorio di anatomia generale.
Conosce, sempre a Lione, Hans Selye, studioso dello stress e lo segue a Montreal, in
Canada. Dopo aver discusso la sua tesi di laurea, a Lione, torna in America, dove coltiva
anche una forte passione per la storia della medicina. Nel 1953 ottiene il Ph. D. in
fisiologia e lascia il laboratorio di Selye per il Baylor University College of Medicine
di Houston, dove insegnerà fisiologia fino al 1970. Nel 1963 acquisisce la cittadinanza
americana. Nel 1957 inizia intanto la collaborazione con Andrew V. Schally al Baylor. Nel
1960 ritorna per un breve periodo in Francia per ricoprire la carica di vice direttore del
Laboratorio di Endocrinologia sperimentale del Collège de France ma, non soddisfatto
dell'andamento della ricerca, torna in America tre anni più tardi.
Nel 1969, insieme ai suoi collaboratori, isola nel laboratorio di Baylor la molecola
che controlla il funzionamento della tiroide, il TRF, risultato che lui stesso definisce
"l'evento fondamentale per la nascita della neuroendocrinologia moderna, la pietra
miliare che ha separato la confusione e un alto grado di incertezza dalla vera conoscenza.
[...] Si chiude così l'era della neuroendocrinologia pionieristica e comincia quella del
susseguirsi dei risultati di una nuova scienza in espansione". Nel 1970, insieme al
suo staff, accoglie la proposta di Jonas Salk, scopritore del vaccino antipolio, di
trasferirsi presso i nuovi Laboratori di Neuroendocrinologia creati per loro dal Salk
Institute for Biological Studies a La Jolla, presso San Diego. Nel 1982, dopo il premio
Nobel (1977), Guillemin e i suoi collaboratori identificano una categoria di nuove
molecole chiamate FGF (Fibroblast Growth Factors, fattori di crescita dei fibroblasti), la
scoperta si rivela preziosa sia per la cura di alcune malattie dell'occhio che per la
cecità diabetica. Nel 1989 si ritira ufficialmente dalla direzione del suo laboratorio,
anche se rimane impegnato in qualità di Distinguished Professor al Salk Institute. |
|
Collezionista da sempre di oggetti d'arte, soprattutto quadri, vasellame e strumenti
musicali, il noto scienziato, abbandonata ormai da tempo la ricerca medica, inventa un
nuovo stile pittorico: "lespressionismo astratto" e grazie ad un diverso
utilizzo del computer, strumento dalle grandi potenzialità creative, come lui stesso lo
definisce, crea i suoi paesaggi "informatici" oggi esposti nelle più note
gallerie sia americane che europee. Il computer, da lui già conosciuto ed utilizzato per
la ricerca medica, diventa ora anche un "nuovo sistema di produrre e percepire
immagini [...], di modificare e dilatare la definizione stessa di arte [...], di
realizzare una gamma di effetti quasi illimitata". |
|