INTERVIEW:
Domanda 1
Il 29 marzo la CNN ha iniziato una trasmissione intitolata "Countdown To The
Y2K". Nel sito dell'emittente c'è una descrizione dello stato dell'arte rispetto al
problema millennium bug relativa quasi ad ogni parte del mondo. Nella pagina dedicata
all'Italia c'è scritto che fino al febbraio scorso non era stato fatto nulla. Le sembra
una descrizione esagerata oppure si avvicina alla realtà?
Risposta
Sullo stato dell'arte rispetto al problema millennium bug in Italia si sono dette molte
cose. La CNN ha affermato che siamo in ritardo, che non si è fatto nulla fino al febbraio
dell'anno scorso, qualcuno dice addirittura ai turisti di non venire in Italia. La
situazione non è così grave. Sostanzialmente le statistiche dicono che l'Italia si
colloca nella media dei paesi industrializzati. Per esempio il Giappone è molto più
indietro di noi. Nel nostro paese abbiamo lavorato molto, le banche hanno speso già
centinaia di miliardi. Ovviamente abbiamo qualche settore, specificamente purtroppo il
settore pubblico, che sembra essere indietro ma è in ripresa.
Domanda 2
Come si stanno organizzando le varie città e in particolar modo Milano?
Risposta
Le città come tali stanno facendo poco o comunque non si hanno abbastanza informazioni
sulle loro iniziative. A Milano è nata l'idea di creare una task force sull'Anno 2000.
L'idea è venuta a me e l'ho condivisa con alcuni amici. Si tratta di un fatto
volontaristico. Noi ci chiamiamo 'boy-scout del 2000' e stiamo cercando di sederci intorno
a un tavolo non tanto per risolvere i problemi informatici del Comune di Milano, che lo
sta già facendo, quanto per cercare di delineare uno scenario e fornire consigli alla
cittadinanza.
Domanda 3
Questa task force del Comune di Milano rappresenta un episodio isolato in Italia oppure fa
parte di un piano nazionale, se esiste un piano nazionale, per fronteggiare l'emergenza?
Risposta
Esiste un piano nazionale ma finora ci sono stati pochi contatti con le realtà locali.
Quella di Milano è un'idea del tutto nuova. Non sono a conoscenza di iniziative simili in
altre città. Probabilmente arriveranno in futuro. È abbastanza importante comunque
affrontare il problema dal punto di vista del cittadino, monitorare quello che succede e
dare dei consigli su come evitare i problemi. Potrebbe essere una iniziativa che la città
si aspetta dal proprio comune.
Domanda 4
Quali sono i piani di intervento previsti da questa task force?
Risposta
La task force è partita da pochissimi giorni. Non abbiamo ancora piani di intervento
precisi. Il primo intervento sarà di sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
Prepareremo dei vademecum, o li prenderemo da Internet, e li distribuiremo. Abbiamo avuto
l'idea di farne uno per gli amministratori di condominio, uno per i negozianti, e così
via, in modo che ogni figura professionale sia in grado di capire come comportarsi. Poi
faremo delle conferenze. Stiamo organizzando riunioni periodiche per organizzare un
monitoraggio di come stanno andando le cose. Verso la seconda metà dell'anno l'idea è
quella di costituire una sala operativa, una specie di 'situation room', come quella dei
militari quando fanno le guerre, per raccogliere tutte le informazioni, cercare di capire
cosa sta succedendo, cosa potrebbe succedere e, se è necessario, aiutare la città a
risolvere i propri problemi.
Domanda 5
Cosa può succedere realmente nei luoghi che frequentiamo ogni giorno, nelle nostre case,
nei supermercati, nelle banche o nei mezzi di trasporto?
Risposta
A fronte del parlare che si fa del millennium bug la gente comincia a chiedersi cosa
potrebbe succedere dove vive e dove lavora. La situazione è piuttosto complessa perché,
innanzitutto, non tutto succederà la notte di capodanno. Probabilmente poco succederà la
notte di capodanno; il capodanno cade di venerdì, poi c'è il sabato e la domenica,
quindi molti uffici saranno chiusi. Molte cose potranno cominciare a succedere da giugno.
Alcuni piccoli problemi si sono già manifestati e magari potranno protrarsi per un anno
dopo l'inizio del 2000. Quello che succederà è che alcuni calcolatori non faranno il
loro dovere o lo faranno in modo anomalo. Personalmente non credo alle catastrofi. Non
penso che partiranno i missili nucleari, che i treni si scontreranno, che gli acquedotti
si avveleneranno. Per immaginare cosa accadrà nel 2000 dobbiamo pensare a cosa è
successo nelle prime due settimane di apertura dell'aeroporto di Malpensa, che non a caso
si chiama 'Malpensa 2000'. Quello che è successo lì potrebbe succedere in modo
generalizzato. Potremmo andare al supermercato e non trovare certe cose, potremmo andare
in banca e potrebbe mancare la luce e il Bancomat in quel momento non funzionerebbe.
Certamente non perderemo i nostri risparmi perché le registrazioni delle banche sono al
sicuro. Personalmente, se trovassi un biglietto a buon prezzo, volerei volentieri alle
Hawaii. Non potrei essere del tutto sicuro che il mio bagaglio mi seguirà e magari lo
ritroverei a Tokyo. Sono solo di questo tipo i malfunzionamenti che ci dobbiamo aspettare,
non le catastrofi.
Domanda 6
Quali informazioni ogni cittadino dovrebbe conoscere per fronteggiare con tranquillità le
possibili conseguenze del bug del millennio?
Risposta
Posso dire quello che sto facendo a casa perché sono anche un utente delle macchine che
potranno avere dei problemi. Personalmente sto controllando tutte le apparecchiature che
sono in qualche modo legate al tempo. Il videoregistratore anche se si rompe non è un
grave problema anche se può essere sgradevole, ma, per esempio, il termostato della
caldaia è qualche cosa di più grave. La segreteria telefonica, quelle segreterie che per
esempio entrano in funzione automaticamente a una certa ora e si staccano a una certa ora.
Sto raccogliendo piccole quantità di cibi non deteriorabili e questo non perché pensi
all'eventualità di una carestia ma perché penso che i supermercati possano avere qualche
problema di approvvigionamento, per cui avere qualche giorno di scatolette in più tutto
sommato può essere una buona idea. Sto mettendo via qualche batteria e qualche torcia,
una radio per riuscire ad ascoltare la radio anche se va via la luce, anche se penso che
nelle grandi città sarà molto difficile che una cosa del genere possa accadere. Ecco,
questo è il mio piano personale per il 2000 e credo che tutti noi dovremmo averlo.
Ovviamente chi vive più isolato, per esempio chi ha una villa in campagna lontano dalla
"civiltà", farebbe bene a farsi una scorta di carburante per il riscaldamento.
Non è detto che il camion arrivi al momento giusto perché tutte queste operazioni sono
comandate da sistemi di calcolo che potrebbero avere dei problemi.
Domanda 7
È vero che ormai non si può più fare nulla per evitare che i danni si verifichino ma si
può soltanto cercare di imparare a fronteggiarli nel miglior modo possibile?
Risposta
Siamo arrivati a un momento in cui, facendo due conti, viene fuori che, anche se
mettessimo tutti i programmatori che abbiamo a lavorare solo sul problema del 2000, in
realtà non sarebbe possibile mettere a posto tutti i sistemi. Si sta procedendo a una
classificazione degli eventuali problemi, in base al rischio e in base all'importanza, e
si sta cercando di lavorare sui sistemi più rischiosi e più rilevanti. Sicuramente, allo
stato dell'arte, non arriveremo ad avere tutto pronto per cui, oltre che cercare, come
stanno facendo tutti gli enti, di arrivare in tempo, è giunto il momento di mettere in
atto anche piani di emergenza per quello che potrebbe succedere. Ripeto che non si tratta
di catastrofi ma solo di disfunzioni. Ci sono degli americani che stanno costruendosi il
bunker antiatomico. Non è necessario giungere a questi eccessi però piccole precauzioni
tutto sommato vanno prese perché le cose che stanno succedendo in questi giorni
dimostrano che qualche problema ce l'avremo. Qualche giorno fa, in America, si è fermata
una centrale nucleare, il che ha dimostrato che le centrali nucleari che si fermano non
creano disastri. Se una centrale nucleare che si ferma non produce energia non è un
grosso problema, due sono un problema, tre sono una catastrofe.
Domanda 8
Che difficoltà comporta Y2K per i sistemi informatici degli istituti bancari?
Risposta
Le banche hanno già vissuto un grosso problema. L'avvento dell'Euro ci ha costretto a
rivedere tutti i nostri sistemi informativi. Abbiamo alcune cose da verificare per il 2000
ma partiamo molto avvantaggiati. Se si vanno a vedere le statistiche e le valutazioni, il
mondo bancario e finanziario, in generale, è considerato quello più avanzato rispetto al
problema dell'anno 2000. Ovviamente anche le banche dipendono da altri servizi. In qualche
zona potrebbe mancare la luce e difficilmente i Bancomat funzionerebbero. Comunque è una
cosa del tutto stupida dire: "Io ritiro tutti i miei risparmi dalla banca perché poi
potrei non trovarli". I risparmi dopo il 2000 ci saranno ancora perché le procedure
di salvataggio dei dati sono più che efficaci e sono totalmente immuni dal discorso del
2000. L'operazione giusta da fare è prelevare mezzo milione in più giusto perché il
Bancomat potrebbe fermarsi o perché la carta di credito potrebbe essere difficilmente
accettata visto qualche problema di collegamento potrebbe verificarsi, nulla di più.
Domanda 9
Che tipo di verifiche sono state effettuate sino ad oggi?
Risposta
In generale, il problema del 2000 è un problema piuttosto critico, molto più critico di
quello dell'Euro. Mentre quello dell'Euro riguardava una modifica ai sistemi informativi,
quello del 2000 è un problema sui sistemi informativi. È un problema che, preso nella
sua singolarità, è molto banale. Io faccio ai miei studenti spesso l'esempio di dire che
se io prendo 5 spilli e li butto per terra in questa stanza li posso raccogliere in 5
minuti. Se vado sull'elicottero e butto 5 spilli nella foresta amazzonica trovarli sarebbe
leggermente più difficile. Il problema del 2000 è proprio questo. Riguarda piccoli
errori che però sono sparsi in milioni di codici, miliardi di linee di codice che i
sistemi informativi hanno dovuto ricontrollare tutte con tool molto sofisticati e in
alcuni casi hanno dovuto riscriverle. Un problema totalmente a parte e molto più critico
è rappresentato dai cosiddetti 'embedded systems', cioè i microprocessori che oramai
sono in ogni automobile, in ogni videoregistratore, nell'orologio che uno ha al polso, in
qualsiasi oggetto che manifesti qualche forma di intelligenza artificiale. Ebbene, queste
macchine sono state programmate non si sa bene da chi, non si sa bene quando, per cui
spesso costa meno cambiarle che andare a ripararle. Ad esempio per le banche un problema
piuttosto critico, che è stato ampiamente risolto, è quello delle casseforti
temporizzate dove i microprocessori che temporizzano le casseforti sono programmati in
maniera spesso molto autarchica da chi costruisce le casseforti. Un altro problema è
quello dei centralini telefonici. Il primo gennaio del 2000 sarà un sabato, il primo
gennaio del '900 fu, mi sembra, un lunedì o un martedì, comunque un giorno lavorativo.
Ebbene, ci sono dei centralini che automaticamente vanno in servizio notte e restano in
servizio notturno nei giorni festivi. Potremmo trovarci, se non andiamo a controllarli,
con i centralini in servizio notturno il lunedì mattina, il che è piuttosto fastidioso.
Domanda 10
Lei, quindi, che cosa farà la notte del 31 dicembre 1999?
Risposta
Se la domanda è che cosa farei se potessi scegliere, probabilmente chiederei a una linea
aerea uno sconto per prendere un aereo e farei il testimonial del fatto che sono
profondamente convinto che gli aerei non cadranno. In realtà sarò in ufficio con 99
probabilità su 100. L'ipotesi che stiamo vagliando nella mia banca è di fare una gran
festa, invitare anche le famiglie per goderci questo passaggio di secolo in un modo un po'
meno drammatico del fatto di stare da soli davanti alla consolle di un calcolatore.
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