Una
vendetta per chiudere il conto con la Nato. Era questo l'intento
dei serbi, pronti venerdì scorso ad abbattere l'elicottero che
avrebbe dovuto trasportare il segretario dell'Alleanza Robertson
e il generale Clark a Mitrovica, in Kosovo. La rivelazione è
del "Times"
di Londra che sul proprio sito Internet mette a disposizione dei
navigatori un ampio servizio su questa oscura vicenda dalle
imprevedibili conseguenze.
A
sventare l'attentato sarebbe stata la Cia,
che all'ultimo momento ha fatto cancellare la visita di
Robertson e Clark nella cittadina kosovara. Ma la ricostruzione
del quotidiano inglese per adesso non viene confermata
dall'agenzia di intelligence americana. Nel sito della Cia,
infatti, non c'è alcun comunicato di commento alle
indiscrezioni trapelate attraverso la stampa britannica.
A
sostanziale conferma, comunque, della perdurante ostilità nei
confronti della Nato sono le dichiarazioni che si trovano nei
siti dei serbi. Ancora oggi le pagine Web di organi
d'informazione ed organizzazioni politiche sono strumento di
propaganda anti-Nato. Nel sito kosovo.oaza.co.yu
vengono ancora mostrati, con orgoglio, i resti dei velivoli
abbattuti dai serbi nel corso del conflitto. Questi siti non
sono mai stati disattivati, e, anzi, si arricchiscono
continuamente di nuovi attacchi alla Nato.
Il
sito serbo Kosovo.com
è un archivio in continuo aggiornamento sugli orrori presunti
degli albanesi ai danni dei serbi. A un anno dall'inizio della
guerra le pagine vengono quotidianamente aggiornate con nuove e
drammatiche testimonianze. Almeno su Internet, il conflitto tra
Jugoslavia e Nato non è mai finito. |