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Attentato alla Nato, lo scoop viaggia in Rete

Il sito del Sunday Times presenta in Rete l'inchiesta sul complotto serbo per uccidere i vertici del Patto

a cura di Adriano Albano

Una vendetta per chiudere il conto con la Nato. Era questo l'intento dei serbi, pronti venerdì scorso ad abbattere l'elicottero che avrebbe dovuto trasportare il segretario dell'Alleanza Robertson e il generale Clark a Mitrovica, in Kosovo. La rivelazione è del "Times" di Londra che sul proprio sito Internet mette a disposizione dei navigatori un ampio servizio su questa oscura vicenda dalle imprevedibili conseguenze.

A sventare l'attentato sarebbe stata la Cia, che all'ultimo momento ha fatto cancellare la visita di Robertson e Clark nella cittadina kosovara. Ma la ricostruzione del quotidiano inglese per adesso non viene confermata dall'agenzia di intelligence americana. Nel sito della Cia, infatti, non c'è alcun comunicato di commento alle indiscrezioni trapelate attraverso la stampa britannica.

A sostanziale conferma, comunque, della perdurante ostilità nei confronti della Nato sono le dichiarazioni che si trovano nei siti dei serbi. Ancora oggi le pagine Web di organi d'informazione ed organizzazioni politiche sono strumento di propaganda anti-Nato. Nel sito kosovo.oaza.co.yu vengono ancora mostrati, con orgoglio, i resti dei velivoli abbattuti dai serbi nel corso del conflitto. Questi siti non sono mai stati disattivati, e, anzi, si arricchiscono continuamente di nuovi attacchi alla Nato.

Il sito serbo Kosovo.com è un archivio in continuo aggiornamento sugli orrori presunti degli albanesi ai danni dei serbi. A un anno dall'inizio della guerra le pagine vengono quotidianamente aggiornate con nuove e drammatiche testimonianze. Almeno su Internet, il conflitto tra Jugoslavia e Nato non è mai finito.