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Ebbene, allora può
essere il caso di dedicare una prima scheda di esempio concreto
di uso delle nuove tecnologie per la didattica a un caso che
riguarda proprio un liceo classico, e addirittura una materia
che può sembrare la più lontana possibile dal mondo delle
nuove tecnologie, la letteratura greca. Eppure, guardate cosa si
può fare con un po' di buona volontà, qualche computer e un
insegnante motivato. L'esperienza che vi presentiamo viene dal
Liceo Classico 'Jacopo Stellini' di Udine.
Bene, ci sono due
aspetti che ci preme sottolineare dell'esperienza didattica che
avete visto. In primo luogo, e si tratta di un principio che
abbiamo già ricordato più volte, non è affatto vero che l'uso
dei nuovi media, dell'informatica, del digitale, debba essere
solo marginale nel caso delle materie umanistiche. La cosiddetta
'rivoluzione digitale' può coinvolgere invece, come si è visto
nella prima puntata, ogni tipo di informazione. Le lunghe catene
di 0 e 1 su cui lavora il computer, strumento di lettura per
eccellenza dell'informazione in formato digitale, possono
rappresentare indifferentemente numeri, testo, suono, immagini.
Se rappresentano del testo, può trattarsi indifferentemente
della descrizione di un esperimento di fisica o di un passo
dell'Odissea - anche se naturalmente molte cose cambieranno, nei
due casi, nel nostro modo di utilizzare questa informazione.
Secondo dato da sottolineare l'importanza di utilizzare
armonicamente strumenti diversi. Nel caso che abbiamo visto,
sono fusi materiali già disponibili in formato digitale (il
testo greco preso da un CD-ROM di classici), materiali prodotti
autonomamente dalla classe, materiali (come le immagini)
raccolti in rete o magari digitalizzati partendo da libri a
stampa... in tutti questi casi, le possibilità di integrazione
fra media diversi sono altissime, e rappresentano una vera e
propria sfida alla creatività dell'insegnante e della classe.
Le soddisfazioni
maggiori possono spesso venire proprio dalla capacità di
raccogliere questa sfida. Pensate che esperienze di questo tipo
siano molto complesse, e debbano riguardare necessariamente la
sfera dell'istruzione superiore? Ebbene, non è così: guardate,
nella prossima scheda, come strumenti assai simili possono
essere utilizzati - naturalmente con le differenze del caso
negli argomenti trattati e nel modo di affrontarli - sia in una
scuola elementare che in un istituto tecnico. Avrete visto come
in tutte e due le esperienze delle quali parlava la nostra
scheda fosse centrale il lavoro di raccolta 'trasversale'
dell'informazione e l'organizzazione dell'informazione stessa in
un prodotto ipermediale realizzato dalla classe.
Ricordate la
distinzione fra multimedialità centripeta e centrifuga che
abbiamo discusso nella seconda puntata di questo 'speciale
scuola' di MediaMente? Ebbene, le esperienze che abbiamo visto
sono multimediali in tutti e due i sensi. Partono infatti da un
lavoro di raccolta dell'informazione realizzato percorrendo
media diversi - così la scuola elementare che ha realizzato la
presentazione di astronomia ha cominciato da una visita in
biblioteca - e dunque sperimentando una multimedialità 'centrifuga'.
Ma arrivano a un prodotto finale che 'converge' verso il
digitale, arrivano dunque a un esempio di multimedialità
centripeta basata sulla convergenza al digitale. Non si tratta
di una tendenza isolata. Come ci mostra la prossima scheda,
molte delle esperienze di didattica multimediale avviate nelle
scuole hanno proprio questa caratteristica.
Molte delle
esperienze delle quali abbiamo parlato nascono in un contesto
comune: il programma Multilab, uno dei principali programmi di
educazione al multimediale avviati dal Ministero. Vorremmo
allora farci spiegare dall'ispettore Mario Fierli, che ci ha
accompagnato in queste puntate, cos'è il programma Multilab, e
più in generale quali sono i programmi per la multimedialità
avviati dal Ministero, e come può fare una scuola o un
insegnante a parteciparvi.
Bene, come avete
visto, questa puntata di MediaMente è stata dedicata
soprattutto a esperienze didattiche, e vogliamo allora
concluderla con un'ultima scheda. Una scheda in cui fra l'altro
si accenna a un uso particolarmente interessante di Internet,
l'impiego della posta elettronica per stabilire un contatto con
scuole e studenti di altri paesi. Una possibilità preziosa sia
per allargare l'orizzonte comunicativo della classe, sia - come
è ovvio - per l'insegnamento delle lingue straniere.
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