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Figura 8 - Claude Shannon |
Claude Shannon è nato nel 1916 a Gaylord, nel Michigan, e già da adolescente ha cominciato ad occuparsi di apparecchiature radiofoniche, studiando fra l'altro il codice morse. Il racconto di Edgar Allan Poe Lo scarabeo d'oro, letto negli anni giovanili, aveva avuto su di lui un grandissimo impatto: al centro del racconto è la decifrazione di un messaggio crittografato.
Shannon ha studiato presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, scrivendo una tesi sull'uso dell'algebra booleana per la progettazione di circuiti di relè. In parole povere, il vero-falso della logica booleana veniva equiparato all'acceso-spento di un interruttore elettrico. Per questo lavoro, che rivestirà grande importanza sia per i telefoni sia per i computer, Shannon ha ottenuto il dottorato nel 1940.
Dal 1941 al 1972 Shannon ha lavorato come ricercatore matematico presso i laboratori della Bell Telephone. E in questi laboratori ha guadagnato la sua fama; per il pubblico non specialista, grazie alla destrezza da giocoliere con la quale li percorreva in monociclo, lanciando in aria e raccogliendo al volo quattro palle di gomma colorata. Ma per gli addetti ai lavori, la fama di Shannon era legata soprattutto ai suoi fondamentali contributi teorici, fra i quali il più rilevante sul piano concettuale è probabilmente La teoria matematica della comunicazione. E' questo il titolo del saggio che Shannon pubblicò nel 1949, assieme a Warren Weaver, sul Bell System Technical Journal. Questo testo, sorprendentemente leggibile pur essendo una relazione tecnica, è alla base di quella che ora si chiama teoria dell'informazione (information theory): un campo che ha reso possibili tutte le moderne comunicazioni elettroniche. Quando cominciò a lavorare in questo campo l'obiettivo di Shannon era solo quello di eliminare i disturbi dai collegamenti telefonici; ma la teoria dell'informazione cui approdò rappresenta una delle più importanti conquiste teoriche del nostro secolo. Nella dispensa 6 esamineremo in maniera approfondita anche il modello della comunicazione elaborato da Shannon e Weaver, che nel secondo dopoguerra ha profondamente influenzato gli studi su tutti i fenomeni comunicativi.
Per un lettore inesperto, la "teoria dell'informazione" potrebbe sembrare qualcosa che ha a che fare principalmente con la critica dei media. Ma - come abbiamo visto nel corso della dispensa - la teoria dell'informazione delineata da Shannon in realtà non riguarda direttamente tale ambito. Piuttosto, Shannon si interroga su quali aspetti distinguere all'interno di un processo comunicativo, e osserva come una distinzione fra la sfera 'tecnica' della comunicazione e quella relativa ai suoi contenuti semantici possa portare a una migliore comprensione delle caratteristiche del processo. Si tratta di temi sui quali torneremo nella sesta dispensa, per ora ci interessa soprattutto sottolineare come per Shannon, pur avendo naturalmente una funzione essenziale nel processo comunicativo, "gli aspetti semantici della comunicazione sono irrilevanti sotto il profilo tecnico. Ciò che conta è che il messaggio effettivo è stato scelto fra un insieme dei messaggi possibili".
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