|
Jeremy Rifkin
|
Interviste
Biografia
Economista e filosofo Jeremy Rifkin è presidente della Foundation on Economic
Trends a Washington (USA), e della Greenhouse Crisis Foundation.
Ha studiato 'economics and internal affairs', e le sue ricerche si concentrano
sull'influenza che ha l'evoluzione tecnologica e scientifica sull'economia, sul lavoro,
sull'ambiente e sulla società. Per l'impatto che il suo lavoro ha sulla società civile e
sul mondo politico è stato definito un 'attivista professionista'.
La sua esperienza di attivista risale agli anni '60 e '70 durante i quali ha fatto parte
del movimento pacifista negli USA e ha fondato nel 1969 la Citizens Commission, che
voleva portare alla luce i crimini di guerra degli Stati uniti d'America durante il
conflitto in Vietnam.
E' dalla fine degli anni '70 però che il suo impegno di studioso e di attivista
politico si rivolge all'industria della biotecnologia. Rifkin mette in guardia da uno
sviluppo delle biotecnologie al di fuori di un controllo statale. |
|
Nel 1998 è apparso in Italia il suo libro Il secolo Biotech. Il commercio genetico
e l'inizio di una nuova era. Il libro, pubblicato da Baldini&Castoldi, affronta il
tema delle tecnologie e del commercio genetico in relazione ai problemi che porterà la
rivoluzione biotecnologica.
La sua ultima battaglia è contro il consumo della carne di manzo che, attraverso la Beyond
Beef Coalition di cui è direttore, vuole ridurre alla metà entro il 2000.
Nel 1995 Baldini&Castoldi ha pubblicato il libro La fine del lavoro. Il declino
della forza lavoro globale e l'avvento del post-mercato in cui Rifkin parla
dell'influenza che ha la tecnologia sull'occupazione. Per la prima volta nella storia
dell'uomo, il trionfo delle macchine nei processi di produzione rende sempre meno
necessario il lavoro umano, che viene così eliminato. E' inoltre autore di 14 libri
tradotti in numerose lingue. |
|