INTERVIEW:
Domanda 1
Qual è il bilancio di Italia On Line dopo un anno di attività?
Risposta
Penso che sia un bilancio largamente positivo. Noi siamo partiti con il nostro servizio
alla fine di marzo dello scorso anno ed in poco più di un anno abbiamo costruito una
comunità "virtuale" di utenti, ma anche reale. Ieri sera guardavo il nostro
Data Base, dove compaiono 57.000 utenti registrati considerando sia gli utenti con la
formula rivista, che consente il collegamento al nostro servizio per mezzora al
giorno, sia la formula "freetrade", che invece dà accesso illimitato nel tempo
per un anno. Il risultato è positivo sia per il bacino di utenza sia dal punto dei
fornitori di contenuti, di servizi, che lavorano su aree tematiche specializzate, come la
musica rock, il turismo, la moda, fatti economici; mi riferisco in particolare a «Il Sole
- 24 Ore». Italia On Line è controllata da Olivetti, Olivetti Tele Media, ma
partecipata da "Il Sole - 24 ore". Dunque, dicevo, il bilancio è positivo sul
fronte dei contenuti ma soprattutto è positivo nellessere riusciti a
costruire in poco più di un anno una società che prima non esisteva: con una sua
organizzazione e le sue persone. Se guardiamo oltre oceano, dove il fenomeno Internet oggi
attrae molti interessi anche dalle parti di Wall Street, una società come questa oggi
avrebbe un valore di mercato sicuramente molto, molto alto.
Domanda 2
Quali sono le proposte di Italia On Line che gli utenti apprezzano maggiormente e
quelle che invece rimproverano maggiormente?
Risposta
La domanda che pone è importante. Durante questo anno abbiamo realizzato, penso, molte
cose giuste, ma anche molte altre sbagliate, proprio perché si tratta di un servizio
nuovo, che si indirizza ad un pubblico nuovo per un mercato nuovo. Di conseguenza la
qualità del servizio, oggettivamente, ha "zoppicato" a lungo, e quindi ci è
stata molto rimproverata. Per qualità intendo dire la possibilità di connettersi
stabilmente a Italia On Line, avere tempi di risposta rapidi e quant'altro ci si
aspetta da un "provider". Per certi versi, ultimamente, ci viene riconosciuto un
netto miglioramento. Questa esperienza quindi è negativa e positiva allo stesso tempo.
Anche sul fronte del supporto utenti che entrano in contatto con i nostri ragazzi, sia
telefonicamente sia "online", posso dire che abbiamo luci ed ombre, nel
senso che ricevono un supporto professionale dai nostri ragazzi della "out line",
molto disponibili peraltro. Infatti noi riceviamo molte richieste di chiarimenti o di
aiuto tramite posta elettronica o tramite "forum" telematici. Il problema che in
certi momenti c'è stato e in alcuni casi c'è ancora, è nella difficoltà di entrare in
contatto con i ragazzi della "out line": il dimensionamento del supporto
telefonico evidentemente, dietro la curva di crescita degli utenti, avviene, in alcuni
casi, con ritardo, e quindi ci sono difficoltà, in alcuni giorni e in certe ore, a
collegarsi con noi per avere aiuto. L ultimo fatto positivo riguarda i contenuti di
Italia On Line, in termini di quantità e qualità: abbiam messo in linea contenuti "italiani",
e non dimentichiamo che si tratta di un fatto importante, poiché la gran parte delle
informazioni contenute in Internet non riflettono la realtà italiana. In "Italia On
Line", infatti, ci sono dei servizi monografici, scritti in italiano, che sicuramente
hanno un valore. Forse, anzi sicuramente, un fatto che ci viene rimproverato sull'altro
fronte, è relativo alla rete di accesso di Italia On Line, che si è sviluppata con una
certa frequenza: siamo partiti con due punti di accesso, due pop, come si dice, e
attualmente ne abbiamo dodici; siamo, comunque, in leggero ritardo rispetto al piano
iniziale, che prevede di avere trenta punti di accesso entro giugno per completare con 132
punti di accesso in tutta Italia. I siti telefonici italiani mi pare siano poco più di
duecento, e la scelta di 132 siti privilegia un sottoinsieme, molto ampio peraltro, di
questi duecento, lasciando fuori, almeno per quest'anno, alcune zone dove effettivamente
l'investimento non sembra ripagarsi a breve.Come sapete, ovviamente, uno dei problemi
nell'accesso a Internet è nel distretto telefonico urbano per poter accedere alla rete
con la cosiddetta tariffa urbana a tempo, anziché con chiamate intersettoriali, o
addirittura interurbane. Quindi la nostra rete è in sviluppo, e forse non così rapido
come ci chiedono i nostri utenti.
Domanda 3
Qualè larea italiana maggiormente interessata al vostro servizio?
Risposta
Noi abbiamo, come dicevo qualche minuto fa, due formule di collegamento Italia On Line:
la formula più popolare è la rivista "On line magazine", che esce in
edicola su tutto il territorio nazionale. Acquistando la rivista si ha mezzora di
collegamento al servizio per tre mesi. Successivamente esce un altro numero della rivista
e lutente può proseguire questa formula di collegamento. Quindi, andando a vedere
dove viene acquistata la rivista abbiamo rilevato una certa "mappa",
per dir così, dell'interesse, non strettamente collegata ai nostri punti di accesso, che,
come dicevo, sono dodici e coprono, come potete immaginarvi, le dodici più importanti
piazze italiane. Quindi, utilizzando i dati di vendita della rivista, scopriamo zone ad
alto potenziale, quindi ad alto interesse. Sono in Lombardia, nel Nord-Est, in Emilia e
nel Lazio. Per quanto riguarda altre zone del Centro-Sud, almeno apparentemente, la
potenzialità è più bassa.
Domanda 4
Qual è il comportamento dell'utente italiano visto dal vostro angolo di visuale?
Risposta
Come provider, come quasi tutti i provider, noi utilizziamo del software, che ci consente
di fatto di agire da proxy , come si dice in termini tecnici "internettistici",
tra la richiesta che arriva dall'utente e le destinazioni, cioè i siti che l'utente vuole
andare a visitare. Quindi, in termini di Web (ma Internet non è solo Web, naturalmente),
in termini di accesso ai contenuti su Web, noi possiamo capire, guardando i log file del
nostro proxy, dove vanno i nostri utenti. Le statistiche del nostro proxy server sul
numero di connessioni giornaliere dei miei utenti è di circa quindicimila. Ovviamente al
mio sito arrivano anche altri navigatori di Internet, ma le statistiche di cui sto
parlando si riferiscono ai miei utenti, sui quali ho, evidentemente, più visibilità. La
situazione è abbastanza dispersiva, come potete immaginare: Internet è molto grande e
riflette l'estrema diversità di interessi delle persone nell'andarsene a spasso,
navigando per Internet. Dalla grande frammentazione di richieste in tutti i siti del mondo
emerge il nostro sito "IOl": circa il 15% di tutte le richieste di pagine si
riferiscano al nostro sito, che può essere tanto, o poco; dipende dai punti di vista.
Subito dietro il nostro sito, con circa l'8% di richieste, sono i motori di ricerca. In
questa categoria assimilo il famoso "Yahoo", "Altavista di Digital" ,
"Lycos", "Infoseek" ed altri. Dopo i motori di ricerca viene
"Netscape", per un fatto, direi, abbastanza ovvio e per certi versi banale: la
maggior parte dei browser utilizzati, anche dei nostri utenti, poi si riducono ad essere
il Netscape Navigator , per "default", come si dice, se non viene riconfigurato,
appena lanciato invia una richiesta alla "home page" di "Netsape".
Questo procedimento facilita l'accesso verso il sito di "Netscape". Dopo
"Netscape" viene l'altro grosso provider italiano, per il mercato consumer:
"Video On Line". Molti dei nostri utenti, evidentemente, vanno su "Video On
Line" per vederne i contenuti, come anche molti utenti di "Video On Line"
vengono su di noi per vedere i nostri. Dopo "Video On Line" viene
"Microsoft". "Explorer" è il browser di "Microsoft", che,
comunque, rimane un punto di riferimento. Dopo questa piccola pattuglia di corridori in
fuga, il gruppo si è molto sgranato. Ci sono accessi sicuramente ad altri provider
italiani, come "Agorà " e "MClink". Questo per la parte Web. Come
dicevo prima, i comportamenti, se vogliamo analizzarli nel complesso, si deve tener conto
anche dell'immenso traffico di posta elettronica e dell'intensa partecipazione a Newsgroup
forum e a Chat.
Domanda 5
Sì, su questo ha dati?
Risposta
Sul nostro sito il chat è molto rilevante. Uno dei nostri server più trafficati è
quello che fa ChatTing; e anche la posta elettronica è molto usata. Un altro dato che
forse ho trascurato di dire è che la durata media di connessione dei miei utenti al mio
servizio, quindi tramite i miei modem e la mia rete, è di poco inferiore alla mezz'ora.
Questo è un fatto che può stupire chi è abituato ad accedere ad Internet utilizzando
connessioni fisse, come nelle aziende o nelle università, in cui la navigazione può
prendere molto tempo. Però se Lei pensa al caso dellutenza residenziale, la
bolletta del telefono viene pagata dall'utente; di conseguenza si fa attenzione, a causa
dei limiti della tariffa urbana a tempo, in Italia, a non ricevere bollette astronomiche
da parte della Telecom Italia. Quindi, si fa un uso un po più limitato rispetto
alle realtà straniere, per quanto riguarda la navigazione pura. Viceversa, si fa molto
uso di posta elettronica, che evidentemente può essere scambiata in tempi molto brevi.
Domanda 6
A proposito della questione della tariffa urbana a tempo, Lei cosa ne pensa?
Risposta
Certo, si potrebbe migliorare, e la Telecom potrebbe migliorare la situazione. Però siamo
tutti influenzati da quello che succede su Internet in altre aree del pianeta, in
particolare negli Stati Uniti, e, anche negli Stati Uniti, all'interno di certe realtà di
Costa Est, Costa Ovest, dove, da ultimi dati statistici, risulta che il tempo speso di
fronte a un PC collegato a Internet sta erodendo molto spazio alla televisione stessa. Ci
sono zone in cui i ragazzi spendono più tempo su Internet che non davanti al televisore.
Dal mio punto di vista ciò è molto comprensibile, anzi, ovvio, per certi versi. Ecco,
questi comportamenti sono possibili solo e soltanto in assenza di una tariffazione a tempo
delle telefonate e quindi della connessione a Internet. Questi comportamenti, altrove,
stanno già portando ai provider proventi significativi, da parte di aziende, per ciò che
sintende pubblicità su Internet", e quindi stanno, di fatto, finanziando la
crescita dei provider e del mercato. In Italia ciò può succedere in modo molto limitato,
perché un comportamento "televisivo" nella connessione a Internet, in presenza
di tariffazione a tempo, sarebbe impensabile. Questo è il nocciolo del problema: una
sostanziale riduzione della tariffa urbana a tempo sarebbe vitale, a mio avviso,
all'espansione del mercato. Se osserviamo i "pattern" di utilizzo di un servizio
come il nostro nell'arco della giornata, oggi si constata che il picco di carico avviene
nelle ore in cui la tariffa urbana a tempo è più bassa. Ciò induce le persone a
lavorare di notte, e forse non è così piacevole; inoltre, la concentrazione del traffico
nelle ore notturne, ci obbliga a dimensionare la nostra rete per quei picchi, lasciandola
scarica in altre ore del giorno.
Domanda 7
La possibile acquisizione di Video On Line da parte di Telecom Italia che effetto può
avere sul mercato?
Risposta
Penso che questo tema, in generale, meriterebbe un approfondimento. Si tratta di un caso
controverso all'interno della comunità degli utenti; infatti, anche su Internet c'è una
discussione telematica in atto e Video On Line ha aperto un news di discussione attraverso
il quale i nostri utenti discutono fra di loro. Dal punto di vista dell'utente il progetto
può essere visto con favore, poiché, indubbiamente, molti provider (anche noi, per certi
versi), hanno sofferto o soffrono tuttora di qualità di servizo. E la qualità del
servizio si migliora soltanto, quando si parla di rete d'accesso, con pesanti
investimenti, che soltanto grandi gruppi riescono a sostenere nel tempo. Quindi, se
vogliamo, il sostegno - in questo caso addirittura lacquisizione - da parte di
Telecom Italia di Video On Line, può significare sicuramente un miglioramento del
servizio per gli utenti, anche potenziali. Non dimentichiamoci, però, che la
concentrazione in un unico operatore, che possiede il monopolio di una infrastruttura di
base, di telecomunicazione, è sicuramente molto pericoloso per l'evoluzione e
l'espansione del mercato. Oggi, in Italia, ci troviamo in una situazione in cui si è
sviluppata una imprenditorialità molto diffusa su Internet, proprio grazie al fatto che
il mercato è totalmente deregolamentato, con una soglia di accesso relativamente bassa.
Non sarà sempre così. Nell'attuale stadio di sviluppo del mercato, la concentrazione di
un grosso servizio come Video On Line "nelle mani" di Telecom Italia, può
portare, se mi è consentito il parallelo, ad una situazione simile a quella di Videotel,
in cui tutto si concentra in un unico operatore monopolista. Chi, in prospettiva, ne
soffrirà, saranno sia gli utenti che i content service providers.
Domanda 8
Qualè stato il punto debole di Video On Line: forse l'aver puntato troppo sulla
pubblicità, o laver tentato di fare un browser che parlasse italiano?
Risposta
Devo dire che io nutro una grande ammirazione per chi si lancia in nuove iniziative
rischiando in termini economici, di tempo e di dedizione personale. L'esperienza di Video
On Line possiede sicuramente questi connotati al suo interno, e quindi, come tale, merita
assoluto rispetto. Una cosa che, in genere, io tendo a non fare, è giudicare; quindi
esporrò solo alcuni commenti. Nell'idea iniziale di business di Video On Line cè
una proiezione del mercato di tipo residenziale che in realtà non si è verificata:
l'accesso on line a Internet sta crescendo anche in Italia a ritmi molto significativi,
partendo però da una base estremamentre modesta. Noi siam partiti, per dir così, con un
primo step, a marzo dell'anno scorso, e poi siamo diventati un po' più robusti attorno a
settembre. Video On Line è partito durante lo stesso periodo. Non bisogna dimenticare,
quindi, che il mercato residenziale, allora non esisteva. Il tasso di crescita è molto
significativo, ma bisogna tener presente che non si possono raggiungere, in tempi brevi,
bacini di utenza tali da poter sostenere iniziative ovviamente costose, sia in termini di
costo del personale, sia delle linee, della rete d'accesso e dell'infrastruttura Internet
internazionale. Questa esperienza sicuramente rappresenta una lezione per tutti, nel senso
di essere un po' più bilanciati nell'investimento rispetto alla crescita del mercato. Per
quanto riguarda, in particolare, gli introiti pubblicitari, essi si giustificano se esiste
una audience: il pubblico è tuttora modesto e quindi anche le aziende sono ovviamente
caute nel deviare su Internet investimenti pubblicitari. Per quanto riguarda il carro del
browser in italiano, devo dire che noi eravamo in contatto con la società che ha
sviluppato il browser probabilmente, anzi, sicuramente, prima di Video On Line, poiché la
società è stata fondata da alcuni ex dipendenti Olivetti, che operano alla Silicon
Valley. Dunque, noi avevamo già visibilità dei loro piani di sviluppo un anno e mezzo
fa. Poi decidemmo di non andare avanti, perché eravamo convinti che il software di
browsing sarebbe diventato - come di fatto era pienamente diventato - una
"commodity" nelle mani di pochissimi grandi operatori, che oggi poi si sono
ridotti a due: Netscape e Microsoft. Di conseguenza sarebbe stato molto difficile, per una
piccola start up, riuscire a star dietro agli sviluppi di giganti come Microsoft o di
società come Netscape. Sarebbe stata una rincorsa senza fine. Avere un browser in
italiano sicuramente è un valore. Devo dire, però, che pur nella fase di maturazione del
mercato che stiamo vivendo, ancora oggi la maggior parte dei navigatori di Internet è
assolutamente a suo agio con un browser in inglese.
Domanda 9
Quali sono le ragioni principali, a suo avviso, per le quali Internet non ha avuto una
grande crescita?
Risposta
Come ho già accennato prima, siamo partiti da una situazione di mercato assolutamente
modesta, se non inesistente, un anno fa. E quindi, anche con tassi di crescita alti, se il
mercato è piccolo all'inizio, non si può pensare di avere centinaia di migliaia di
abbonati nel giro di un anno. Comunque credo siano tre le ragioni che hanno limitato la
crescita del mercato: il primo punto è indubbiamente l'alfabetizzazione informatica per
quanto riguarda l'utenza residenziale. Oggi, la penetrazione potenziale dei PC, di
Internet ready, nelle famiglie italiane si aggira, mi pare, attorno al 3%; in altre aree
europee, come l'Inghilterra e il Nord-Europa, siamo già a livelli di penetrazione molto
più alti. Perché in Italia non penetra? perché spendere soldi su un Personal Computer
multimediale per la casa è una decisione difficile da prendere nelle famiglie italiane,
anche a causa della mancanza di un'adeguata alfabetizzazione informatica. Un secondo punto
è sicuramente relativo ai contenuti in italiano che possono essere validi per un mercato
italiano: si stanno sviluppando, ma siamo in ritardo rispetto all'estero. Il terzo punto
è stato già affrontato: riguarda i costi diciamo telefonici; oggi, se un utente
sottoscrive un abbonamento con noi o con Video On Line e paga circa duecentomila lire
all'anno, per sfruttare davvero l'abbonamento deve essere disposto poi a pagare sulla
bolletta di Telecom un milione all'anno. E questo è un problema indubbiamente limitante.
Domanda 10
Come giudica la possibilità di unespansione del mezzo pubblicitario su Internet?
Risposta
La pubblicità su Internet è qualcosa di diverso dalla pubblicità sui media di tipo
broadcasting, televisiva, radiofonica o anche cartacea: su Internet cè la
possibilità di entrare in una relazione, per così dire, "one to one" con il
pubblico. Sicuramente le agenzie di pubblicità o le grandi aziende stanno valutando
attentamente il fenomeno, stanno facendo investimenti in questo senso, tenendo conto però
della situazione del mercato. Oggi molte aziende vivono la possibilità di essere su
Internet con comunicazioni d'azienda come un fatto o obbligatorio o di moda, ma che deve
essere rinforzato dagli altri media: l'azienda apre un sito su Internet e tende a farlo
sapere con altre formule di pubblicità, che rinforzano l'essere su Internet, perché,
evidentemente, se si cita il proprio sito Web nella pubblicità televisiva, radiofonica o
sul giornale, ciò è visto da milioni di utenti. Un sito Web, se non viene opportunamente
pubblicizzato presso provider nazionali, tende ad essere visto, obiettivamente, da alcune
migliaia di utenti, non di più. Però, senza dubbio, essendo Internet un media nuovo,
deve maturare dal punto di vista della pubblicità e della comunicazione d'azienda.
Domanda 11
Un network computer al prezzo di cinquecento dollari a cui si pensa di affidare il futuro
della connessione a Internet, sostituirà il PC, il televisore? Avrà successo, a Suo
avviso?
Risposta
Questo è un tema, come Lei è sicuramente a conoscenza, tra i più caldi in questo
momento per quanto riguarda Internet e l'industria informatica. C'è stato due giorni fa,
se non sbaglio, l'annuncio ufficiale da parte di un gruppo di aziende americane, sia
hardware che software - ovviamente non c'erano ne Microsoft , come software, ne Intel come
hardware - relativo alla disponibilità delle specificità di questo prodotto, in vista di
una sua commercializzazione in tempi relativamente brevi. Si tratta sicuramente di una
scommessa, non c'è dubbio, soprattutto dal punto di vista industriale: riuscire a
costruire macchine di questo livello con costi compatibili, con il livello di prezzo che
è stato annunciato. Io sono profondamente convinto che l'oggetto ha un estremo
significato perché vuole aggredire un mercato residenziale, che, come dicevo prima, non
è ancora pronto a fare degli investimenti personali, in termini di acquisizione di
know-how e di skill, per gestire un personal computer. Per un informatico, come sono io,
gestire un personal computer è un'attività relativamente facile e che, comunque,
richiede tempo nell'istallare software, nell'aggiornare le release di software e nel
gestire le risorse di un computer. Un network computer o terminale Internet evidentemente
azzera molti di questi problemi e fa risparmiare tempo e fatica all'utente esperto, se
quest'ultimo ha come primaria necessità di navigare su Internet e di svolgere alcuni task
elementari, come un piccolo foglio elettronico o un trattamento testi. Per l'utente
domestico, che non andrebbe mai ad usare un terminale Internet, ciò ha un estremo senso.
Il parallelo, ovvio, che si fa in questi casi, è l'esperienza Minitel in Francia: in
epoche passate - ormai sembrano preistoriche -, la diffusione di questo oggetto nelle
famiglie francesi è stata capillare: ogni famiglia francese possiede un terminale
Minitel, attraverso il quale svolge diverse attività in modo assolutamente familiare, con
tutti i componenti della famiglia, non solo con il ragazzo "impallinato" di
computer. Anche dal punto di vista aziendale un network computer ha senso in termini di
abbattimento dei costi di amministrazione e gestione, perché esso è un oggetto
facilmente gestibile e amministrabile.
Domanda 12
C'è chi afferma che difficilmente, anche proprio psicologicamente, l'utente si libererà
dall'idea gratificante di avere sul proprio computer una quantità di software personali
che può gestire.
Risposta
La sua è una giusta affermazione. Io non credo che il Network computer cancellerà il
personal computer. Esiste lutente sicuramente interessato allinformatica e che
trova molto interessante scaricarsi software dalla rete, gestire programmi suoi sia con
linguaggi di programmazione tradizionali che con macro linguaggi. A quell'utente il
network computer probabilmente è una cosa che non interessa, ma si tratta di una frangia
limitata di utenti. Ma se ci limitiamo a quella base di utenti, anche proiettandoci nel
futuro, vuol dire che la penetrazione di Internet sarà un fenomeno che non impatterà la
società. Mentre invece un oggetto che non presuppone particolari abilità informatiche è
l'oggetto giusto per andare sul mercato in grandi numeri.
Domanda 13
La censura su Internet rappresenta una minaccia per la libertà di espressione o un
controllo necessario sui contenuti ed i servizi?
Risposta
Anche questo è uno dei temi più caldi degli ultimi mesi. Cito soltanto un fatto accaduto
in Francia: poche settimane fa, allinizio di maggio, la gendarmeria di Parigi ha
arrestato due gestori di servizi d'accesso, due provider, uno dei quali, mi pare, fosse
France Net e l'altro World Net. Durante larresto gli sono state confiscate tutte le
apparecchiature. perché? perché questi due gestori non avevano impedito l'accesso ad
alcuni newsgroup con contenuto erotico. Come bisogna giudicare questo comportamento? A mio
avviso questa è una censura inaccettabile. Evidentemente, questo modo di reagire al fatto
che Internet intrinsecamente può portare in casa di ognuno di noi qualunque tipo di
materiale senza nessun filtro, nella comunità Internet è giudicato inaccettabile.
D'altra parte non si può non riconoscere che la comunità Internet è cambiata e sta
cambiando rapidamente. Parlavamo prima di un terminale Internet che potrebbe portare
l'accesso a tutti in tutte le case. Ciò può creare problemi di responsabilità nel
consegnare strumenti del genere in mano a ragazzi, a minori. Il discorso della censura o
della responsabilità sui contenuti, a mio avviso, va affrontato da tre punti di vista:
dal punto di vista del fruitore, poiché chi fruisce di questi contenuti può essere un
adulto, o un bambino, o un ragazzo. L'altro aspetto è il contesto in cui si fruisce dei
contenuti, che può essere un contesto privato, la casa: chi si collega per consultare
siti specifici, lo fa a sue spese e secondo un suo criterio di scelta. Laltro
contesto è quello scolastico, o un contesto di ricerca universitaria: chi ricerca i
contenuti, in questo caso, lo fa a spese di qualcun'altro. Per esempio, giocare su
Internet è un comportamento, penso, assolutamente plausibile a casa; può essere meno
plausibile in un ufficio o a scuola. Il terzo aspetto consiste nella responsabilità di
qualcuno il quale, o perché è genitore o perché è responsabile di un ufficio o di una
struttura pubblica, è tenuto ad esercitare un controllo su chi accede alla rete. Il
panorama, dunque, non è semplice, proprio perché Internet, rispetto ad altri media, ha
la caratteristica di non avere limiti di spazio e di tempo.
Domanda 14
In cosa consiste lo standard del World Wide Web Consortium?
Risposta
Consiste nella possibilità tecnica di proporre uno standard compatibile con i
comportamenti "democratici", per quanto riguarda il controllo dei contenuti. Di
fatto significa stabilire dei protocolli, delle regole, per cui ad ogni content può
essere associata un'etichetta, rilasciata da una agenzia, che classifica i contenuti. Il
browser, a sua volta, che è lo strumento software con cui l'utente va sul contenuto, può
essere configurato anche d'autorità: una persona può configurare un browser e chiuderlo
in modo tale che si possa accedere soltanto a certi contenuti o vengano esclusi certi
altri, in base alle etichette rilasciate dall'autorità. Le autorità, però, possono
essere tante. Non è la gendarmeria di Parigi l'autorità, ma si tratta di un'autorità
simile a quelle che oggi rilasciano suggerimenti per quanto riguarda film vietati a
minori. In questa proposta, dunque, ci saranno agenzie o autorità che rilasciano le
etichette, che avranno una certa credibilità sul mercato e a cui si affideranno poi
genitori o supervisori per decidere come configurare i browser nell'accedere ai contenuti.
Questo non vuol dire limitare la libertà di Internet, ma, viceversa, stabilire delle
regole attraverso le quali esercitare un'autorità. Ma un adulto non ha bisogno di
unautorità, quindi potrà accedere, evidentemente, a tutto il materiale che
desidera.
Domanda 15
Negli Stati Uniti una legge ha stabilito una totale deregulation dal punto di vista
economico. Questa legge, applicata in altri paesi, che conseguenze potrebbe portare?
Risposta
Io penso che per quanto riguarda il fenomeno Internet, noi ci troviamo di fronte a una
situazione in cui si incontrano le tre "C": il punto di convergenza su un nuovo
media, come Internet, di "comunicazione", "computer" e
"content". Questa convergenza è in atto, ma provoca delle conseguenze profonde,
tanto che il parallelo che faccio spesso è quello di tre piattaforme continentali che
convergono, si scontrano, e da questo scontro emergeranno nuove terre, nuove catene
montuose ed altre terre scompariranno. Se pensiamo alle telecomunicazioni, in molti paesi
d'Europa - l'Italia tra questi - si è verificata una situazione di pesante
regolamentazione e monopolio. Laltra piattaforma continentale è l'informatica, i
computer, che invece si sono sviluppati in un assetto totalmente deregolamentato, privi di
una grande autorità centrale, con una totale libertà di mercato: piccole aziende sono
nate, sono cresciute, altre che sono morte. Questa libertà ha creato problemi anche ai
costruttori e ne continua a creare, perché è difficile continuare a mantenere una
leadership in un mercato che praticamente può cambiare in pochi anni. La terza
piattaforma continentale è costituita dai content, anche questi non caratterizzati da una
situazione di monopolio, però con forti poteri che controllano, nei singoli paesi, i
principali media: televisione, radio e giornali. Mettere assieme queste tre componenti su
un nuovo media è ciò che oggi sta succedendo; questa situazione crea sicuramente nuove
opportunità, ma anche, diciamo, nuovi problemi agli operatori di ciascuna delle tre
piattaforme continentali. E' un mondo nuovo che sta nascendo.
Domanda 16
Cosa prevede per il futuro del mercato dei provider in Italia?
Risposta
E difficile fare previsioni rispetto ad un mercato nuovo, che si sta strutturando
adesso; alcune tendenze, però, sono già in atto, e poi, è importante guardare a quello
che succede negli Stati Uniti e in Nord Europa. Non c'è dubbio che, se vogliamo
segmentare l'offerta, bisogna fare riferimento ad un mercato non di tipo aziendale, alle
intranet, come sono state battezzate, ma ai provider, che operano prevalentemente sul
mercato individuale o di piccola e media azienda. I ruoli dellofferta sono distinti:
cè il Content provider, chi fa housing e chi fa accesso. Partendo dal fondo, quindi
dall'accesso, non c'è dubbio che una rete d'accesso capillare e di qualità può essere
sviluppata solo a fronte di investimenti significativi. Soltanto pochi operatori - ci
auguriamo tutti, non solo uno, non solo Telecom - potranno sviluppare una rete di accesso
di qualità e capillare. Per quanto riguarda i servizi di housing, sia per la
realizzazione di siti, sia per la realizzazione dei servizi veri e propri come le
comunità virtuali di utenti focalizzate per tema, è importante la capacità di lavorare
con content provider e di servire i bisogni di un'utenza virtuale. Penso che in Italia si
dovrebbe dare spazio a gruppi di dimensioni anche modeste. In definitiva non prevedo una
situazione in cui tutto si concentrerà nelle mani di pochissimi. Alcuni servizi di base
forse sì, ma per il resto ci sarà ampio spazio anche per provider locali o tematici.
Domanda 17
Dall'esperienza Italia On Line è stato possibile capire quali sono state quelle comunità
virtuali più piccole che hanno mostrato maggior ricettività.
Risposta
Noi cerchiamo di indirizzarci ad un grande pubblico, poi segmentandolo al nostro interno
in comunità virtuali più piccole, tematiche. Il nostro obiettivo, però, non è quello
di realizzare un servizio specialistico, perché la nostra infrastruttura, i nostri
investimenti si giustificano solo su un grande pubblico. Detto questo, fra i servizi che
noi abbiamo realizzato e che hanno poi creato newsgroup di discussione, sicuramente emerge
quello della musica rock con il servizio "rock on line". Il forum "di rock
on line" e della musica è tra i più visitati, tra i più vivi. Stiamo, tra l'altro,
crescendo su questo interesse del pubblico, lavorando per realizzare coperture di eventi
di interesse su Internet. Vogliamo organizzare "troupe internet"; non si tratta
di una "troupe" televisiva, ma di qualcosa che, probabilmente, tra qualche anno,
ci farà sorridere per come è organizzata: ragazzi che partono con un PC portatile, una
piccola telecamera e lavorano per realizzare su Internet coperturee di eventi, che possono
essere concerti, interviste e quant'altro può interessare un pubblico di quel tipo. Ci
stiamo occupando anche di turismo, che è un settore molto promettente. Noi lavoriamo con
il Touring Club Italiano, con alcuni partner, per sviluppare servizi sul turismo, che
facilmente, come si può immaginare, aggregano numerose comunità o subcomunità. Inoltre
noi offriamo una serie di possibilità di creare anche dei siti Web personali: un abbonato
di Italia On Line può creare il suo sito Web. Un nostro utente può inserire sul proprio
sito Web il materiale che ha raccolto durante le vacanze, e anzichè far vedere le
diapositive agli amici nel salotto di casa, si mostra il proprio sito Web.
Domand 18
Ci può descrivere in maniera più precisa le "troupe internet"?
Risposta
Esistono alcune tecnologie che consentono di realizzare questi progetti. Una di esse è la
tecnologia di erogazione di audio in tempo reale: il ben noto, tra gli addetti ai lavori,
"real audio", che consente di acquisire un segnale sonoro, comprimerlo con
sufficiente qualità in modo da poter essere rierogato anche a chi accede alla rete con
strutture dell'accesso modeste. Anche un modem a un 14 e 4 può ricevere un segnale real
audio; naturalmente, un Modem a 28 e 8 è di migliore qualità. La qualità del suono è
paragonabile a quella di una radio a modulazione d'ampiezza. Il suono arriva, e se è voce
va benissimo, se è musica non è altissima qualità. L'altra tecnologia è quella del
video. In questo caso i limiti sono molto più stringenti, e per il momento possiamo fare
l'high video soltanto a chi si collega tramite ISDN, e si tratta di una frazione molto
modesta. I nostri abbonati, peraltro, non hanno ancora la formula di abbonamento agli
ISDN, ma soltanto alcuni partner. Con un Modem a 28,8 si possono introdurre delle
prestazioni di video lento, frame by frame, che ovviamente simulano in qualche modo una
presenza video. Detto questo, cosa serve per andare sul posto? Si ha bisogno di un
computer portatile, di una telecamera, anche di tipo consumer, perché la qualità
dell'immagine non è alta, ma si presta ad una seduta giornalistica, per le interviste,
per la raccolta di contents su base locale; dal luogo dell'evento si può fare caricamento
dei dati in tempo reale e poi diffusione su Internet. Questa è la parte più divertente e
interessante, proprio perché non si utilizzano strutture ad hoc, ma una normale rete
telefonica, un collegamento agli ISDN. Questa potrebbe essere unesperienza a cui
pensare meglio, perché attrae interesse sia da parte del pubblico, sia perché cè
la possibilità di sponsorizzare l'erogazione su Internet dell'intervista esclusiva,
piuttosto che dell'evento musicale.
Domanda 19
La nostra trasmissione sta facendo uno sforzo per collegare insieme due media differenti:
la televisione e Internet. Cosa pensa di questa possibilità di coniugare televisione e
Internet.
Risposta
Italia On Line sta collaborando con la redazione di "Tempo reale" fin
dall'inizio della trasmissione di quest'anno. In particolare noi siamo presenti nella
redazione telematica di "Tempo reale" e gestiamo un sito su cui,
fondamentalmente, diamo visibilità delle trasmissioni. Non ho alcun dubbio che Internet
non può essere sostitutiva della televisione, in termini di erogazione della
trasmissione, nel tempo reale. Durante la trasmissione la gente guarda "Tempo
reale", e coloro che si collegano sul computer rappresentano una parte molto modesta
dellutenza.. La parte più interessante forse è la dilatazione nel tempo della
trasmissione: Internet consente di cominciare ad aggregare interesse sulla puntata della
trasmissione televisiva prima di andare in onda, proponendo temi di discussione. A questo
punto l'utenza Internet può intervenire formulando domande che poi vengono poste in
trasmissione. Durante la trasmissione ci può essere un'interazione, ma tutto sommato è
modesta perché durante la durata della trasmissione non può succedere molto. Quindi
penso che i due media si possano combinare insieme, ma è un aspetto che bisogna
approfondire.
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