31
marzo 2000
Futurshow
3000: la casa del futuro,
ore 18,30
Una lavatrice
interattiva e multifunzionale. E' Margherita2000, uno degli
elettrodomestici di nuova generazione che entro pochi anni
invaderanno le nostre case . Tutto questo grazie a tecnologie
avanzate quali Wap ( wireless application protocol ), Umts (
universal mobile telecommunication system ) e Wrap ( web ready
appliances protocol ), in grado di gestire la comunicazione fra
gli elettrodomestici e di interagire attivamente con l'utente e
a un design a "misura d'uomo facile da usare anche per
utenza poco incline all'uso dell'informatica. Margherita,
l'ultimo nato in casa Merloni, è in dialogo costante con un
call center, consente il controllo dei consumi e permette di
programmare e monitorare i lavaggi anche quando si è fuori
casa. Margherita, inoltre, è in grado di controllare il proprio
funzionamento tramite la gestione diagnostica remota e di
inviare messaggi di allarme al Centro Servizi digital in caso di
emergenza. Leon@rdo è invece un sistema di gestione digitale di
più elettrodomestici. "I vari elettrodomestici sono
collegati tra di loro in maniera paritetica - afferma Davide
Mancini software developer di Ariston-digital - attraverso un
collegamento interno sulla powerline. I vari pezzi sono per
l'appunto collegati tra loro attraverso la linea che fornisce
corrente e sono gestiti dall'utente attraverso un touchscreen a
cristalli liquidi che contiene un browser per navigare in
Internet, spedire e ricevere e-mail, un database per la lista
della spesa, e un'agenda.Tutti gli elettrodomestici sono forniti
di software che suggeriscono all'utente per esempio come cuocere
una pietanza ( e-cooking) attraverso software aggiornabili via
Internet e soprattutto possono regolarsi e spegnersi
automaticamente." Questo progetto è stato sviluppato da
giovani ingegneri elettronici che prima della laurea stavano
svolgendo un periodo di stage alla Merloni.
De
Gennaro: presto la centrale operativa intelligente,
ore 18,00
Presso il
dipartimento di Pubblica sicurezza è stato allestito un
laboratorio interforze per realizzare un modello di centrale
operativa intelligente in grado di gestire un elevato numero di
informazioni e di dislocare, in base a queste, le risorse più
adeguate ai vari casi e ai loro diversi gradi di gravità.
L'iniziativa è stata presentata oggi alla conferenza del Futur
Show su sicurezza e nuove tecnologie dal prefetto Giovanni De
Gennaro, vice-capo della Polizia. Questa centrale operativa di
nuova concezione dispone di server per il trattamento dei dati e
per le comunicazioni, di monitor che visualizzano elementi
cartografici e mostrano come sono distribuite le pattuglie di
tutte e tre le forze di polizia e di pannelli che sintetizzano i
tipi di eventi prevedibili in un determinato territorio e le
risorse disponibili. Attualmente in una sala test della capitale
sono in corso delle simulazioni per verificare l'affidabilità
delle strumentazioni anche in situazioni di sovraccarico: tutti
i dati relativi ai fatti di competenza delle forze di polizia
avvenuti nel 1999 a Roma e Milano sono inseriti nei sistemi
informatici ed elaborati come se avvenissero in sequenza. La
sala sarà, naturalmente, in contatto telefonico con le
pattuglie. A bordo di ogni auto di servizio è previsto un
computer portatile con accesso a banche dati e possibilità di
inviare messaggi e ricevere comunicazioni sui percorsi più
favorevoli per intervenire nelle situazioni e risolverle. Queste
dotazioni tecnologiche aiuteranno le forze dell'ordine molto
presto: a fine maggio, infatti, Brindisi sarà la prima città
ad avvantaggiarsi di questi nuovi ausili. Le nuove centrali
potenzieranno le risorse tecnologiche già disponibili nei vari
corpi di polizia. Il prefetto De Gennaro ha ricordato, infatti,
come le grandi innovazioni nel campo delle radiocomunicazioni,
dei satelliti e dell'informatica abbiano consentito al sistema
della sicurezza una migliore utilizzazione delle risorse umane.
De
Mistura: le nuove tecnologie a difesa della pace,
ore 17,30
"Ci sono
sempre più guerre in cui a morire sono soprattutto civili a
differenza di quanto accadeva in passato". A lanciare
l'allarme è Staffan De Mistura, rappresentante delle Nazioni
Unite in Italia. Nei conflitti più recenti, come quello del
Kossovo, il rapporto tra la percentuale di morti tra la
popolazione e quella tra i militari si è rovesciato rispetto
alla Prima Guerra Mondiale. Questa situazione richiede, secondo
il diplomatico, non solo misure legislative ma anche il ricorso
alle nuove tecnologie. Non sono pochi, infatti, i casi di
interventi umanitari che si sono realizzati con successo grazie
all'impiego di tecnologie inizialmente progettate per scopi
militari. De Mistura ricorda, ad esempio, il crescente impiego
tra le forze di pace delle comunicazioni radio, l'uso dello
standard internazionale Gps (Global position system) per
calcolare le distanze mediante una costellazione satellitare e
le operazione di air dropping, cioè di lanci aerei
mirati per distribuire prodotti alimentari.
Bianco:
più sicurezza con le nuove tecnologie, ore
17,15
Il ministro
dell’Interno Enzo Bianco, insieme con esponenti di vari corpi
di polizia, ha illustrato al Futur Show gli sforzi del Viminale,
delle forze dell’ordine e delle amministrazioni locali per
incrementare la sicurezza dei cittadini grazie all’ausilio
delle nuove tecnologie. Tra le priorità individuate c’è la
protezione del sistema dei trasporti, a vantaggio sia della
popolazione che dell’impresa. I corpi di polizia si stanno
dotando di furgoni plurisensori con videocamere miniaturizzate e
mini radar e di elicotteri con telecamere a raggi infrarossi.
Tali strumenti, oltre a migliorare l’efficienza,
contribuiranno anche a razionalizzare le spese e a raccogliere
elementi di prova utili all’azione giudiziaria. Le risorse
tecnologiche si stanno rivelando, inoltre, particolarmente utili
contro le illegalità in campo ambientale che sono in costante
aumento. Il sottotenente del nucleo operativo ecologico dei
Carabinieri di Milano Pasquale Starace ha riferito, infatti, che
nel 1999 su 35 mila controlli effettuati sono state riscontrate
20 mila violazioni per un giro d’affari di 30 mila miliardi di
lire. Con le nuove tecnologie, però, è più agevole
individuare le discariche interrate, controllare gli scarichi
tossici nei rifiuti e risalire ai responsabili
dell’inquinamento dei corsi d’acqua. Ma la tecnologia serve
anche a difendere la tecnologia. Se la criminalità informatica
dispone di strumenti sofisticati, altrettanto all’avanguardia
è la risposta delle forze di polizia che stanno affrontando il
problema con sempre maggiore specializzazione. Il commissario di
polizia postale Maria Cristina Scienzi ha spiegato, infatti, che
sono ormai attive squadre che si occupano di truffe legate al
commercio elettronico, altre che si occupano della duplicazione
del software, altre ancora che controllano i siti delle
tifoserie per prevenire i conflitti negli stadi.
“Le nuove
tecnologie avranno un peso crescente non solo nel settore
della sicurezza ma anche nelle amministrazioni” – conclude
il ministro Bianco, ricordando che entro il 2000 in vari comuni
d’Italia partirà la sperimentazione della carta d’identità
digitale che riunirà in un solo documento anche i dati sanitari
e renderà superflue molte certificazioni. Bianco assicura che
il progetto sarà operativo in tutto il paese entro il 2001 e
prevede, in un futuro non lontano, anche il passaggio al voto
elettronico.
Robot
calciatori in diretta al Futur show, ore
17,00
Una sinergia tra le principali
università italiane per promuovere laboratori di ricerca
sulla robotica mobile nell'ambito del progetto internazionale
RoboCup. A parlarne è Giovanni Adorni, docente di Sistemi per
l'elaborazione dell'informazione dell'Università di Parma.
"Il progetto coinvolgegli studenti in un lavoro di gruppo
che procede dall'ideazione alla realizzazione di partite di
calcio tra robot". nello spazio del mensile del gruppo
Mondadori, Focus, è possibile assistere a partite della
nazionale italiana di robot calciatori, Art, Azzurra Robot Team,
classificatasi seconda su 100 partecipanti ai mondiali di
Stoccolma del 1999. "Scopo dell'iniziativa RoboCup - ha
spiegato Adorni - è stimolare la produzione ela diffusione di
risultati tecnologici ottenuti nel settore della robotica
mobile". i robot calciatori sono di piccole dimensioni,
sono dotati di una telecamera a colori e di due ruote motrici
indipendenti e sono governati da un pc che gli permette di
calciare la palla.
Creatività alla
ribalta del Web, ore
16,05
Arte per la
Rete: questo il tema al centro di uno dei numerosi appuntamenti
in agenda oggi al Futur Show. Il convegno "Le frontiere
dell'arte elettronica" è stata l'occasione per fare il
punto sulle diverse forme artistiche che viaggiano su Internet.
Nuove forme espressive digitali che hanno esordito solo da pochi
anni ma sono già diventate uno dei temi più interessanti del
panorama virtuale. "E' la net art, quel tipo di arte che
viaggia esclusivamente su supporto elettronico", ha
affermato Gabriele Casentino, redattore di Artenauta, primo
portale italiano dedicato all'arte e al commercio elettronico
delle opere di giovani esordienti. "Nella maggior parte dei
casi", ha precisato Casentino, "si tratta di siti che
utilizzano codici di comunicazione nuovi. E che vogliono
sperimentare le potenzialità della Rete, dando vita a forme
espressive decisamente originali." Qualche anno fa la
computer art era legata soprattutto alle simulazioni in 3d, o a
rappresentazioni di computer grafica, come ad esempio i
frattali. "Adesso invece, l'arte digitale è divenuta più
concettuale, privilegiando la riflessione critica sui nuovi
media, contro la crescente invasione di siti commerciali".
Pmi
alla conquista della rete, ore
15,30
Intelligenza,
vivacità e creatività le carte vincenti delle piccole e medie
imprese italiane sul Web. Sebbene i dati sul fatturato
e-commerce delle pmi rivelino ancora una certa diffidenza nei
confronti delle potenzialità dell'economia virtuale, i
cosiddetti distretti industriali dell'area centro-nord del
nostro paese per capacità relazionali e inventiva si candidano
a protagoniste della new economy. é quanto ha sottolineato
oggi, nell'ambito di un incontro dedicato alle strategie
vincenti delle Pmi, Francesco Sacco, titolare del corso per
imprenditori sulle e-strategies per il business on line alla
Bocconi di Milano. Secondo Sacco, che ha richiamato l'attualità
degli insegnamenti di Kottler, per competere sul mercato globale
occorre che le pmi puntino non tanto sulla politica dei prezzi o
sui prodotti, ma su un'offerta di servizi sempre più
personalizzati e sulla relazione con il cliente.
"Magistrale - ha detto Sacco - è l'esempio di Amazon.com,
che ha un alto tasso di fidelizzazione della clientela non certo
per i prezzi proposti ma per l'integrazione tra servizi e
offerta". Occorre differenziare i servizi e cambiare in
continuazione il sito aziendale. "Uno dei problemi ancora
da affrontare - ha concluso Sacco - è l'organizzazione della
logistica da cui dipende al 99 per cento il successo di un sito,
ancora troppo costosa e inefficiente per le pmi italiane".
Dal
call center all'Internet call center, ore
14,00
Tra le varie
modalità di erogazione dei servizi bancari, quella telematica
è la più economica. Il costo di un'operazione, infatti, è di
soli 0,13 dollari (circa 200 lire) contro 0,54 dollari (1000
lire) di una transazione effettuata per telefono e circa un
dollaro (quasi 2000 lire) di una eseguita presso uno sportello
tradizionale. Il dato è stato reso noto al convegno del Futur
Show su Internet Banking, phone banking e sportelli automatici
da Massimo Sangiovanni, manager di Lucent Technologies,
l'azienda, nata dal frazionamento di AT & T, specializzata
in soluzioni tecnologiche per il trading on line. L'efficacia
delle transazioni, tuttavia, è maggiore nel caso in cui si
instaura un rapporto più personale tra cliente e venditore. Il
futuro prossimo dei servizi finanziari on line, quindi, vedrà
lo sviluppo della strategia di gestione detta Crm, costumer
relationship management, il cui obbiettivo è il rafforzamento
della relazione tra utente e azienda. Strumenti di tale
strategia saranno i cosiddetti Internet call center, strutture
operative che uniscono le funzioni degli ormai noti call center
e le nuove opportunità di interazione offerte dal web. Con un
semplice clic un cliente che sta visitando un sito dedicato agli
investimenti entra in contatto con un operatore che lo guida
nella scelta e con cui avvia un browsing collaborativo.
Internet
banking: il futuro non è nel Pc, ore
13,30
Gli strumenti
pervasivi come la web-Tv e le console per videogiochi
supereranno i computer e creeranno il maggior numero di
occasioni di trading on line. Si stima, infatti, che entro il
2001 ci saranno 48 milioni di Internet device non Pc da cui verrà
effettuato il 16 per cento delle connessioni in rete e
addirittura il 50 per cento delle transazioni commerciali. A
fornire questi dati è Angelo D’Amore, manager Ibm per le
soluzioni di vendita, intervenuto oggi al convegno
sull’Internet banking del Futur Show. Alla molteplicità dei
canali di vendita corrisponde anche una molteplicità di
modelli. Gli istituti bancari e finanziari hanno, infatti, varie
possibilità di accedere al web. La soluzione meno innovativa,
che ha caratterizzato la prima fase della diffusione di
Internet, è quella della vetrina virtuale: la banca si limita a
usare lo spazio web per esporre ma non cambia i suoi processi
produttivi. L’istituzione bancaria può, però, promuovere la
formazione di una comunità virtuale, un club di clienti che
condividono interessi e servizi. Altra modalità è quella che
vede l’istituto di credito diventare un soggetto aggregatore
mediante l’offerta di una varietà di servizi non
necessariamente di tipo finanziario oppure diventare un
mediatore di eventi. Infine, c’è l’azienda virtuale vera e
propria: una struttura economica nuova, sia che si sviluppi come
emanazione di una banca tradizionale sia che nasca autonomamente
e non abbia alcun corrispondente nel mondo fisico.
I canali
tradizionali non sono, comunque, destinati a scomparire. Secondo
Marco Agnoli, responsabile Microsoft delle attività di
marketing nell’ambito dei servizi finanziari, il vantaggio
competitivo delle banche si misurerà proprio dal valore dato
all’integrazione tra canali tradizionali e alternativi. La
maggior parte delle attività verrà gestita attraverso i canali
alternativi ma quelli tradizionali si specializzeranno nella
vendita di prodotti complessi e nel rapporto coi clienti di
fascia alta.
Selezionare
i dati sul rischio ambientale, questo è il problema, ore
13,00
Nell'ambito
del convegno sulle nuove tecnologie e metodologie per la
sicurezza ambientale, moderato dal giornalista Alessandro Cecchi
Paone,
è stato presentato anche il progetto Labor, attivato
nella provincia di Napoli. Si tratta di centri per il
monitoraggio ambientale che controllano abusivismo, inquinamento
e possibili disastri ecologici del napoletano, una delle zone
potenzialmente più a rischio per i problemi ambientali.
"Non basta però
- ha commentato Fausto Giovannelli, presidente della
commissione Ambiente del Senato - disporre di un gran numero di
informazioni dettagliate sulla situazione del territorio.
Sfruttare l'apporto dell'informatica alla risoluzione dei
problemi ambientali significa infatti attivarsi perché le
informazioni non finiscano nel cimitero dei dati, ma siano
opportunamente selezionate e utilizzate". E ha ridabito
Corazza: "al di là delle informazioni a disposizione è
importante che la catena si chiuda con interventi che sappiano
sfruttare al meglio i dati forniti dai satelliti. Il potere
politico deve assumersi precise responsabilità".
Skymed,
le nuove tecnologie al servizio della protezione ambientale, ore
12,30
Ogni giorno il
pianeta terra lancia segnali di allarme. Riduzione delle aree
coltivate, deforestazione, collasso fauna marina, alterazione
della temperatura, rischi sismici e così via. "Se vogliamo
raccogliere queste grida di aiuto - ha affermato questa mattina,
presentando il convegno sulle nuove tecnologie e metodologie per
la sicurezza ambientale, Giancarlo Corazza, del ministero per le
Comunicazioni, - l'unica via d'uscita è ricorrere ai sistemi
informativi più avanzati. E il progetto Skymed potrebbe essere
una soluzione". L'avventura avrà inizio alla fine del
2002, quando il primo satellite radar della costellazione Cosmo
Skymed sarà lanciato in orbita. "Si tratta di un sistema
di rilevamento satellitare - ha spiegato Sergio De Julio,
dell'Agenzia Spaziale Italiana - che consentirà di monitorare
con altissima precisione lo stato di salute dell'Italia e del
bacino del Mediterraneo". Una costellazione formata da 7
satelliti, di cui 3 costituiti da sensori radar e 4 da strumenti
ottici sofisticatissimi, che consentirà di prevedere terremoti,
alluvioni, eruzioni vulcaniche e di valutarne in anticipo gli
effetti. Ci vorranno circa 1800 miliardi di lire, contro le
centinaia di miliardi necessarie per far fronte ai disastri
ambientali. "Abbiamo pensato - ha precisato De Julio - che
una costellazione di satelliti garantisse una maggiore frequenza
di rivisitazione dei luoghi rispetto ai sistemi utilizzati
fin'ora, e consentisse di distribuire il rischio di
fallimento".Grazie al movimento combinato dei satelliti,
infatti, sarà possibile controllare un luogo ogni due ore
contro i 20 giorni consentiti dal mega satellite tradizionale.
"Sarà un sistema aperto- ha concluso De Julo - che
permetterà di inserire in qualunque momento un nuovo satellite
dotato delle tecnologie più aggiornate. Per il momento stiamo
portando avanti il progetto con le nostre sole forze e risorse
ma non escludiamo per il prossimo futuro di aprire un dialogo
con al tri paesi e trasformarlo in un'iniziativa
internazionale". E per quanto riguarda la fase finale
dell'operazione, la ricezione e l'elaborazione dei dati, sul
tavolo dell'Alenia, che si occupa della realizzazione di Skymed,
c'è l'idea di satelliti geostazionari che raccolgano le
informazioni e le trasmettano via rete.
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