Italiani, popolo di pirati
L'Italia è il paese dell'Europa occidentale a
più alto tasso di pirateria
di Georgia Garritano
In Italia circolano più cd falsi che in qualsiasi altro paese
dell'Europa occidentale. La percentuale dei prodotti contraffatti
supera, infatti, il 20 per cento, un valore che non ha eguali in
nessun altro stato dell'ovest europeo. Anche quest'anno, quindi, il
nostro paese compare nella "watch list", la lista delle
nazioni da tenere sotto osservazione per quanto riguarda la
pirateria, compilata dall'International intellectual property
alliance (Iipa)
e si trova nella stessa posizione di Tailandia, Pakistan, Bahamas,
Ungheria, Bulgaria, Romania e di tutte le ex repubbliche sovietiche.
Una nuova legge contro la pirateria è stata varata da pochi mesi
ma, secondo gli autori del rapporto "Special 301 report",
è ancora presto per valutarne gli effetti e per cancellare il
nostro paese dall'elenco di quelli a rischio. Gli esperti dell'Iipa,
infatti, ritengono che le nuove norme, che hanno inasprito le
sanzioni, "abbiano tutti gli elementi necessari" a
contrastare il mercato parallelo della pirateria tuttavia nutrono
dubbi sulla loro effettiva applicazione a causa della lentezza del
nostro sistema giudiziario e della tendenza, rispecchiata nel nostro
ordinamento, a considerare "i reati economici, anche quelli
gravi, non meritevoli di multe severe o pene detentive".
In Italia la grande disponibilità di videocassette false causa
all'industria cinematografica le perdite maggiori di tutta l'Europa
occidentale. Il tasso di pirateria è del 20 per cento nelle regioni
settentrionali - con in testa Veneto e Lombardia - e oscilla
addirittura tra 30 e 40 per cento nel centro Sud. Le regioni più
interessate dal fenomeno sono Campania, Lazio, Puglia, Calabria e
Sicilia. La proiezione di film in contesti sociali senza la
corresponsione dei relativi diritti d'autore è, inoltre, una
pratica abituale. È, infine, in aumento la diffusione di decoder e
smart card illegali per vedere i canali satellitari a pagamento
senza aver sottoscritto l'abbonamento.
Per quanto riguarda la pirateria musicale (il cui tasso è del 25
per cento), l'Italia è un florido mercato tanto per i prodotti
importati dall'Est, specialmente dall'Ucraina, quanto per le copie
duplicate nel nostro paese. L'area di Napoli risulta una di quelle
in cui tale commercio è più intenso e non sorprende che a gestire
questo traffico illecito ci siano anche organizzazioni criminali di
stampo camorristico.
L'Italia è un grande importatore di software contraffatto,
soprattutto per videogiochi e applicazioni destinate alle aziende.
Anche questo tipo di prodotti provengono per lo più dall'Europa
orientale e dai paesi asiatici, spesso passando per la Croazia o per
Malta. Anche nel settore informatico la gestione degli affari
illeciti coinvolge associazioni a delinquere legate alla mafia.
Qualche passo avanti nella lotta alla pirateria, comunque, è
stato compiuto. Il rapporto segnala, infatti, che l'azione svolta
dalle forze dell'ordine in questo campo si è visibilmente
intensificata: su tutto il territorio nazionale nel 2000 la Guardia
di Finanza ha condotto, infatti, oltre 250 raid, cui vanno aggiunti
i controlli effettuati dai Carabinieri.
Iipa
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