Lunedì 26 febbraio 2001

Italiani, popolo di pirati




 

 


Pirati in rotta verso il Sud America

Il traffico di software contraffatto è intensissimo in Asia ma il mercato più in crescita è quello sudamericano

di Georgia Garritano

La diffusione del software pirata prodotto nei paesi del Sud Est asiatico è costata alle imprese americane quasi tre miliardi di dollari nel 2000, oltre 6300 miliardi di lire. A rendere noti i dati è l'Interactive digital software association, l'associazione degli editori di videogiochi che ha inviato il rapporto con le stime delle perdite al governo sollecitandolo a prendere provvedimenti in sede di accordi commerciali internazionali. Il presidente dell'Idsa, Doug Lowenstein, ha precisato che addirittura il 90 per cento dei giochi venduti a Taiwan, in Corea del Sud, in Tailandia, nelle Filippine e in Malesia è costituito da copie illegali, senza prendere in considerazione la pirateria via Internet.

Le dimensioni del fenomeno sono confermate anche da un altro rapporto, elaborato dall'Alleanza internazionale per la proprietà intellettuale (Iipa), che rappresenta molte associazioni dell'industria dei media, dalla Motion picture association of America (Mpaa), che tutela i produttori cinematografici, alla Recording industry of America association (Riaa), che raggruppa le case discografiche. Ma da questa relazione, intitolata "Special 301 report", emerge anche che il mercato parallelo di software più in crescita è quello sudamericano. In particolare, sembra che il Paraguay stia diventando un centro di smistamento tra l'Asia e le Americhe e che il Brasile sia la piazza commerciale su cui i contraffattori puntano sempre di più. Anche l'Argentina e il Perù, insieme alla Repubblica Dominicana e al Guatemala, sono inseriti nell'elenco dei paesi da tenere sotto la più stretta osservazione.

Reperire le versioni contraffatte, aggiornate e complete, di moltissimi programmi, è particolarmente agevole anche nell'est europeo. L'Ucraina è il paese dell'Europa orientale in cui si produce il maggior numero di cd pirata ma anche in Russia e Polonia questo tipo di attività è molto diffuso. Lituania, Lettonia e Moldavia, che fino all'anno scorso non figuravano nella lista delle zone calde della falsificazione, sono segnalate tra le nazioni da tenere sotto controllo insieme alle ex repubbliche sovietiche Armenia, Azerbaijan, Kazakhstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.

Secondo questa organizzazione, infine, almeno una cinquantina di paesi nel mondo non dispone ancora di un'adeguata legislazione a tutela della proprietà intellettuale, anche se in molte nazioni, comprese quelle definite a rischio, sono stati fatti dei passi avanti. Nel rapporto si osserva, ad esempio, che, benché le strade di Shanghai, Pechino e Hong Kong rimangano quelle in cui si scambia il maggior numero di cd con giochi e programmi contraffatti, la Cina sta cominciando a varare delle misure per contrastare questo traffico. Nuove normative sono state varate anche a Singapore, a Macao, nella Repubblica Ceca e in Messico mentre altri paesi si sono impegnati formalmente a emanare presto una regolamentazione in materia.

Interactive digital software association
Iipa

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