Pirati in rotta verso il Sud America
Il traffico di software contraffatto è
intensissimo in Asia ma il mercato più in crescita è quello
sudamericano
di Georgia Garritano
La diffusione del software pirata prodotto nei paesi del Sud Est
asiatico è costata alle imprese americane quasi tre miliardi di
dollari nel 2000, oltre 6300 miliardi di lire. A rendere noti i dati
è l'Interactive
digital software association, l'associazione degli editori di
videogiochi che ha inviato il rapporto con le stime delle perdite al
governo sollecitandolo a prendere provvedimenti in sede di accordi
commerciali internazionali. Il presidente dell'Idsa, Doug Lowenstein,
ha precisato che addirittura il 90 per cento dei giochi venduti a
Taiwan, in Corea del Sud, in Tailandia, nelle Filippine e in Malesia
è costituito da copie illegali, senza prendere in considerazione la
pirateria via Internet.
Le dimensioni del fenomeno sono confermate anche da un altro
rapporto, elaborato dall'Alleanza internazionale per la proprietà
intellettuale (Iipa),
che rappresenta molte associazioni dell'industria dei media, dalla
Motion picture association of America (Mpaa), che tutela i
produttori cinematografici, alla Recording industry of America
association (Riaa), che raggruppa le case discografiche. Ma da
questa relazione, intitolata "Special 301 report", emerge
anche che il mercato parallelo di software più in crescita è
quello sudamericano. In particolare, sembra che il Paraguay stia
diventando un centro di smistamento tra l'Asia e le Americhe e che
il Brasile sia la piazza commerciale su cui i contraffattori puntano
sempre di più. Anche l'Argentina e il Perù, insieme alla
Repubblica Dominicana e al Guatemala, sono inseriti nell'elenco dei
paesi da tenere sotto la più stretta osservazione.
Reperire le versioni contraffatte, aggiornate e complete, di
moltissimi programmi, è particolarmente agevole anche nell'est
europeo. L'Ucraina è il paese dell'Europa orientale in cui si
produce il maggior numero di cd pirata ma anche in Russia e Polonia
questo tipo di attività è molto diffuso. Lituania, Lettonia e
Moldavia, che fino all'anno scorso non figuravano nella lista delle
zone calde della falsificazione, sono segnalate tra le nazioni da
tenere sotto controllo insieme alle ex repubbliche sovietiche
Armenia, Azerbaijan, Kazakhstan, Tajikistan, Turkmenistan e
Uzbekistan.
Secondo questa organizzazione, infine, almeno una cinquantina di
paesi nel mondo non dispone ancora di un'adeguata legislazione a
tutela della proprietà intellettuale, anche se in molte nazioni,
comprese quelle definite a rischio, sono stati fatti dei passi
avanti. Nel rapporto si osserva, ad esempio, che, benché le strade
di Shanghai, Pechino e Hong Kong rimangano quelle in cui si scambia
il maggior numero di cd con giochi e programmi contraffatti, la Cina
sta cominciando a varare delle misure per contrastare questo
traffico. Nuove normative sono state varate anche a Singapore, a
Macao, nella Repubblica Ceca e in Messico mentre altri paesi si sono
impegnati formalmente a emanare presto una regolamentazione in
materia.
Interactive
digital software association
Iipa
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