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Internet entra per la prima volta in un Istituto minorile, il "Cesare Beccaria" di Milano

RAP - on line
di Tiziana Alterio

Ragazzo Autonomo Progettuale"E' una casa con la sbarra, un luogo di giudizio e di punizione, noi lavoriamo affinché sia anche un posto di speranza e di educazione dove si prepara con loro un futuro che sia buono ed onesto" (don Gino Rigoldi).

Quelle che avete appena ascoltato sono le parole di don Gino Rigoldi, da 25 anni cappellano del più grande istituto penitenziario minorile d'Italia, il Cesare Beccaria. Questa è la porta d'ingresso del Cesare Beccaria e noi siamo qui perché, per la prima volta in Europa Internet entra in un carcere, rompendo gli schemi tradizionali di comunicare con il mondo esterno. Entriamo e cerchiamo di capire cosa c'è alla base di questo progetto.

Filippo: "Internet può significare avere un rapporto con il mondo di fuori non nel senso che qui si sia fuori dal mondo però, dato che qui si sta sempre chiusi, si sta fuori dal mondo".

William: "Credo che sia una cosa bellissima perché noi qua siamo isolati dalla gente esterna".

Sergio: "Credo che possa aprire qualche porta, è un modo per evadere un po', almeno con la mente, da questo posto che non penso sia dei migliori per via della reclusione".

Giacinto Facchetti, Jovannotti, Ligabue, Dario Fo, Franca Rame, Luca Barbareschi, Bruno Ganz, Paolo Rossi e tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport si sono mobilitati per i ragazzi del Beccaria.

MuromaniaL'occasione è stata loro offerta da Rap on line esci da MediaMente (http://www.glamm.com/rap), un progetto che ha lo scopo di creare delle opportunità di riflessione e di confronto su un tema significativo come il disagio giovanile. Ma Rap on line servirà anche a raccogliere fondi necessari per essere concreti e propositivi sul fronte della scolarizzazione, della formazione e poi del reinserimento dei ragazzi. L'introduzione di Internet potrà invece cambiare il modo di comunicare con il mondo esterno, come ci spiega lo stesso vicedirettore del Cesare Beccaria, Pino Centomani:

"Intanto il nostro obiettivo è quello di cambiare la qualità della comunicazione tra i nostri ragazzi e il mondo esterno e cambiare la qualità della comunicazione del mondo esterno nei confronti dei nostri ragazzi. Da questo punto di vista la nostra idea è dare un luogo a questi ragazzi per esprimere quelli che sono i propri punti di vista sulla realtà che li circonda, le loro interpretazioni della loro storia personale".

William: "Sì, perché raccontando ognuno la propria storia si può dare aiuto ad un altro ragazzo che magari è nelle tue condizioni o sta facendo quello che hai fatto tu, che sta sbagliando e si può far vedere un ragazzo in carcere che spiega com'è il carcere, come ci si trova, che è dura".

Pino Centomani: "Un secondo punto consiste nel fatto che i ragazzi si rendano conto che esiste un mondo esterno che è realmente interessato a loro; in questo senso allora il progetto legato a Internet ha come obiettivo proprio quello della costruzione di un ponte tra l'esterno e l'interno in modo da realizzare una forma di normalizzazione dei rapporti tra l'interno e l'esterno cosìcchè i ragazzi imparino ad avere rapporti normali, ordinari".

William: "Questa iniziativa ci aiuta a non farcela pesare la galera. Avere un rapporto con altra gente ti dà anche questa possibilità, più che carcere lo potresti vedere come un posto dove ti puoi fermare a riflettere ...".

MuromaniaL'idea di fondo del progetto Rap on line è quella di far capire che il problema dei minori che delinquono non appartiene soltanto agli operatori sociali ma a tutti così, come ci spiega la direttrice del Beccaria Giovanna Fratantonio: "Se noi possiamo far conoscere all'esterno in qualche modo questo nostro modo di lavorare forse aiuteremo le persone fuori a considerare i ragazzi come importanti e a fare in modo che il territorio e l'opinione pubblica si approprino di questa ricchezza che sono i ragazzi cominciando a cercare di favorire il loro benessere, il loro poter stare bene, in modo da evitare che arrivino in istituto perché i ragazzi che arrivano qui dentro secondo me sono un grande spreco per la società, per tutto il mondo esterno".

Tiziana Alterio: "Che cosa ti piacerebbe poter raccontare di te?"

Sergio: "Di me? La parte buona che c'è in me. Quello che potrei essere, quello che non ho fatto fino ad ora. Tante cose che avrei potuto fare e che non ho fatto".

William: "Mi piacerebbe dire a tutti di non commettere cavolate, di non fare casini, perché la galera è brutta, è un posto dove ti senti uno scarto, buttato un po' così. Non mi vengono le parole. Sei spaesato dal mondo, da quello che succede fuori, un pò da tutto".

Abbiamo parlato delle grandi opportunità che la rete può offrire ai ragazzi che sono ospitati in questo istituto. Ora incontriamo la società che c'è dietro questo progetto, la Glamm Interactive esci da MediaMente (http://www.glamm.com). Sentiamo allora da Emanuele Bussi, l'ideatore di questo progetto come è nata l'idea: "Casualmente ho incontrato degli operatori del Beccaria che mi hanno fatto presente la grossa carica umana in termini sia di detenuti, di ospiti che di collaboratori sia della possibilità di aprire l'istituto a contatti con artisti di fama nazionale. A questo punto operando in Glamm, un'azienda che si occupa di comunicazione multimediale, avendo il messaggio, cioè il disagio giovanile, la voglia di reagire a questa ghettizzazione, a questo isolamento e avendo a disposizione anche degli artisti, ho creduto di poter tentare di proporre una operazione di marketing sociale e devo dire che è stata ben accolta".

MuromaniaIl binomio Glamm Interactive e Istituto Beccaria non intende soltanto introdurre Internet all'interno di un carcere minorile dando così la possibilità ai ragazzi di interagire con l'esterno.

Con questo progetto, a cui è stato dato il nome singolare di rap on line, che sta per ragazzo autonomo progettuale, si vogliono anche raccogliere fondi per la ristrutturazione di quelle strutture in cui i ragazzi possono socializzare, come la palestra, il cimena o i laboratori. Lo scopo sarà dunque quello di fare del Beccaria un centro polifunzionale che sia aperto anche all'esterno.

Pino Centomani: "Sì, l'idea è quella di evitare che l'istituto Beccaria diventi un ghetto dove chiudere, separare dal resto della società i ragazzi che hanno problemi con la legge. In questo senso l'istituto si vuole aprire all'esterno per fare in modo che i nostri ragazzi possano andare sul territorio a frequentare quei contesti, quelle attività, quelle opportunità di risocializzazione, la scuola, il lavoro e nello stesso tempo che il territorio, i ragazzi del quartiere possano entrare nell'istituto Beccaria".

Sergio: "Mi sembra un ‘ottima cosa, anche per rapportarci noi con loro e vedere magari se loro hanno raggiunto qualcosa di diverso rispetto a quello che abbiamo fatto noi adesso".

Umberto: "L'idea di pensare che qualcuno, qualche ragazzo della mia età possa entrare qui e avere le stesse cose che ho avuto io, senza però farsi il carcere sarebbe bellissimo".

Con l'introduzione di Internet i ragazzi potranno sperimentare una nuova forma di comunicazione. Qui però già esiste una forte espressività che si manifesta in mille forme, attraverso il canto, la recitazione, la musica. Qui siamo in una piccola sala di incisione discografica. Il vantaggio di avere a disposizione un mezzo come Internet può rappresentare per i ragazzi un'opportunità per far conoscere al mondo esterno tutto quello che sperimentano in istituto.

MuromaniaE Il sito di (http://www.glamm.com/rap) RAP on line esci da MediaMente è stato concepito proprio per dare innanzitutto voce agli ospiti del Beccaria, come ci spiega Claudia Paltrinieri della Glamm Interactive: "C'è un'area dedicata ai ragazzi del Beccaria che si chiama A VIVA VOCE dove saranno loro a lasciare le loro testimonianze, con poesie, racconti della loro vita e quanto altro vorranno lasciarci della loro storia e della loro vita. Un'altra area molto importante per quello che significa l'interattività del sito è l'area dedicata ai FORUM".

Chi vuole poi conoscere la storia del carcere Beccaria, ci sono alcune pagine dedicate proprio al passato e al presente di questo istituto. E sempre attraverso la rete è stato poi lanciato un concorso di architettura per la ristrutturazione del teatro del Cesare Beccaria, che sarà uno dei primi obiettivi da raggiungere con il contributo degli sponsor che aderiranno al progetto RAP on line.

Don Gino Rigoldi: "Qualcuno dirà: ma voi date i soldi ai delinquenti, date i soldi a quelli che si sono comportati male; diciamo che noi cerchiamo di fare in modo, con degli strumenti utili, di offrire a questi ragazzi, che di svantaggi ne hanno avuto a miliardi prima di arrivare in carcere, un modo per reinserirsi".

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