Roma, 25 Agosto 2000
Licenze Umts. Otto i concorrenti, tra euforia e perplessità

 

 

 

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Licenze Umts. Otto i concorrenti, tra euforia e perplessità

E' scaduto ieri a mezzogiorno il termine per presentare le domande di partecipazione all'asta che attribuirà le cinque licenze d'uso per le frequenze Umts. Era prevista una gara a sette, ma alle 11.58 ha consegnato la propria richiesta di ammissione un ottavo concorrente. Si tratta di Anthil (che in inglese vuol dire formicaio), un consorzio formato da 1.800 piccole e medie imprese sparse sul territorio nazionale raccolte intorno all'International Last Mile, una società di Matera. Come per Tu Mobile, che era entrata in corsa mercoledì, anche per Anthil è stato annunciato l'ingresso di partner internazionali. Esprimono soddisfazione le aziende e lo Stato, che conta di ricavare circa 50mila miliardi dall'operazione, da utilizzare per risanare in parte il debito pubblico. I Comuni invece sono altamente preoccupati per i rischi ambientali che l'installazione delle antenne per i telefonini Umts potrebbe comportare. Riferisce il Corriere della Sera che le amministrazioni locali di tutta Italia reclamano una compensazione economica per l'inquinamento elettromagnetico e visivo provocato dai nuovi ripetitori. Intanto, passata l'euforia iniziale, nel resto d'Europa le Borse cominciano a manifestare dubbi sulla nuova frontiera tecnologica. E i colossi telefonici Usa sembrano completamente freddi rispetto alla partita Umts. Secondo l'analisi di Repubblica, le aziende americane prospettano il seguente quadro: quando gli operatori telefonici europei, finanziariamente dissanguati dalle aste per le licenze Umts, dovranno investire sui servizi Internet da offrire agli utenti, dovranno allearsi con chi domina in questo settore. Ovvero strutture come Aol e Yahoo!. Che sono americane. E che faranno i veri guadagni.

 

Via libera alla fusione tra Seat e Tin.it

La Corte d'Appello di Torino ha confermato ieri l'omologa alla fusione tra Seat Pagine Gialle e Tin.it respingendo il reclamo presentato dalla procura. Telecom e Seat, in un comunicato congiunto riportato dal Corriere della Sera, hanno dichiarato che la decisione dei giudici torinesi costituisce un "passo decisivo verso la creazione di una delle più grandi aziende del settore della new economy". Un gruppo nel quale confluirà anche Telemontecarlo, se l'operazione appena conclusa otterrà tutte le autorizzazioni necessarie. Cosa che aprirà la strada a un terzo polo televisivo in cui assumerà un ruolo di primo piano la comunicazione via Internet. Repentino il balzo dei titoli in Borsa: più 5,85% per Seat e più 1.9% per Telecom.

 

Da Internet il riscatto di meridionali e immigrati

In Lombardia mancano 40.000 lavoratori dell'informazione, il Veneto ne cerca altri 30.000. Ma i giovani di queste regioni non rispondono all'appello, perché molti sono "analfabeti tecnologici". Come riporta il Messaggero, una grande percentuale dei adolescenti del Triveneto abbandona le aule scolastiche subito dopo la scuola dell'obbligo preferendo andare subito a lavorare come apprendisti nelle miriadi di fabbriche che costellano il territorio. Ma questi ragazzi non sono in grado di impiegare le nuove tecnologie che oggi sono indispensabili per ricoprire ruoli qualificati e lavorando a pieno ritmo non trovano il tempo di aggiornarsi. Così, ora che le imprese hanno bisogno di fare i conti con la globalizzazione, risulta più facile farsi assumere per i giovani meridionali specializzati che sono disposti al trasferimento al Nord e per gli immigrati indiani, pakistani, iraniani e polacchi, che hanno imparato ad usare il computer e che parlano più lingue. Secondo Walter Cerfeda, responsabile del settore lavoro della Cgil, questo fenomeno potrebbe alimentare contrasti etnici e di conseguenza il movimento leghista, "perché chi viene da fuori viene visto come chi porta via il lavoro alla gente del posto".