Licenze
Umts. Otto i concorrenti, tra euforia e
perplessità
E' scaduto
ieri a mezzogiorno il termine per presentare
le domande di partecipazione all'asta che
attribuirà le cinque licenze d'uso per le
frequenze Umts. Era prevista una gara a
sette, ma alle 11.58 ha consegnato la
propria richiesta di ammissione un ottavo
concorrente. Si tratta di Anthil (che in
inglese vuol dire formicaio), un consorzio
formato da 1.800 piccole e medie imprese
sparse sul territorio nazionale raccolte
intorno all'International Last Mile, una
società di Matera. Come per Tu Mobile, che
era entrata in corsa mercoledì, anche per
Anthil è stato annunciato l'ingresso di
partner internazionali. Esprimono
soddisfazione le aziende e lo Stato, che
conta di ricavare circa 50mila miliardi
dall'operazione, da utilizzare per risanare
in parte il debito pubblico. I Comuni invece
sono altamente preoccupati per i rischi
ambientali che l'installazione delle antenne
per i telefonini Umts potrebbe comportare.
Riferisce il Corriere della Sera che
le amministrazioni locali di tutta Italia
reclamano una compensazione economica per
l'inquinamento elettromagnetico e visivo
provocato dai nuovi ripetitori. Intanto,
passata l'euforia iniziale, nel resto
d'Europa le Borse cominciano a manifestare
dubbi sulla nuova frontiera tecnologica. E i
colossi telefonici Usa sembrano
completamente freddi rispetto alla partita
Umts. Secondo l'analisi di Repubblica,
le aziende americane prospettano il seguente
quadro: quando gli operatori telefonici
europei, finanziariamente dissanguati dalle
aste per le licenze Umts, dovranno investire
sui servizi Internet da offrire agli utenti,
dovranno allearsi con chi domina in questo
settore. Ovvero strutture come Aol e Yahoo!.
Che sono americane. E che faranno i veri
guadagni.
Via
libera alla fusione tra Seat e Tin.it
La
Corte d'Appello di Torino ha confermato ieri
l'omologa alla fusione tra Seat Pagine
Gialle e Tin.it respingendo il reclamo
presentato dalla procura. Telecom e Seat, in
un comunicato congiunto riportato dal Corriere
della Sera, hanno dichiarato che la
decisione dei giudici torinesi costituisce
un "passo decisivo verso la creazione
di una delle più grandi aziende del settore
della new economy". Un gruppo nel quale
confluirà anche Telemontecarlo, se
l'operazione appena conclusa otterrà tutte
le autorizzazioni necessarie. Cosa che
aprirà la strada a un terzo polo televisivo
in cui assumerà un ruolo di primo piano la
comunicazione via Internet. Repentino il
balzo dei titoli in Borsa: più 5,85% per
Seat e più 1.9% per Telecom.
Da
Internet il riscatto di meridionali e
immigrati
In
Lombardia mancano 40.000 lavoratori
dell'informazione, il Veneto ne cerca altri
30.000. Ma i giovani di queste regioni non
rispondono all'appello, perché molti sono
"analfabeti tecnologici". Come
riporta il Messaggero, una grande
percentuale dei adolescenti del Triveneto
abbandona le aule scolastiche subito dopo la
scuola dell'obbligo preferendo andare subito
a lavorare come apprendisti nelle miriadi di
fabbriche che costellano il territorio. Ma
questi ragazzi non sono in grado di
impiegare le nuove tecnologie che oggi sono
indispensabili per ricoprire ruoli
qualificati e lavorando a pieno ritmo non
trovano il tempo di aggiornarsi. Così, ora
che le imprese hanno bisogno di fare i conti
con la globalizzazione, risulta più facile
farsi assumere per i giovani meridionali
specializzati che sono disposti al
trasferimento al Nord e per gli immigrati
indiani, pakistani, iraniani e polacchi, che
hanno imparato ad usare il computer e che
parlano più lingue. Secondo Walter Cerfeda,
responsabile del settore lavoro della Cgil,
questo fenomeno potrebbe alimentare
contrasti etnici e di conseguenza il
movimento leghista, "perché chi viene
da fuori viene visto come chi porta via il
lavoro alla gente del posto".