Umts.
Preoccupazioni alla vigilia della gara
Ultimi
preparativi per partecipare alla gara
italiana per le licenze Umts, che designerà
i gestori dei telefonini di terza
generazione. Ormai i termini sono
ravvicinati: il 24 agosto si conosceranno
ufficialmente i consorzi in gara, il due
settembre i nomi di quelli ammessi e
l'undici saranno presentati i piani
industriali e commerciali. A due giorni
dalla scadenza per la presentazione delle
domande, tutti i quotidiani nazionali
tracciano la mappa delle cordate in pista. E
il Sole 24 Ore evidenzia il problema
dei costi di funzionamento dei nuovi
telefonini multimediali. Il governo infatti,
data la scarsa disponibilità italiana delle
frequenze a disposizione della telefonia
cellulare (i canali appartengono quasi tutti
al ministero della Difesa), distribuirà con
grande parsimonia i canali necessari alle
trasmissioni Umts. Cosa che obbligherà i
futuri gestori ad amplificare le spese per
accaparrarsi un canale audio disponibile e
per garantire un buon servizio ai milioni di
utenti previsti. Insomma, se l'Authority per
le telecomunicazioni e il governo non
convinceranno il ministero della Difesa a
liberare le bande di frequenza, potrebbe
verificarsi un "affollamento"
delle reti difficilmente gestibile.
L'Authority
indaga sull'operazione Seat-Tmc
Sull'onda
delle recenti polemiche e in seguito ad un
esposto dell'associazione dei consumatori
Codacons, L'Autorità per le comunicazioni
presieduta da Enzo Cheli ha fissato per il
12 settembre una riunione del consiglio per
decidere sull'opportunità di aprire
un'istruttoria in merito all'operazione
Seat-Tmc. Come riferisce il Corriere
della Sera, il nodo da sciogliere è
quello delle coerenze del contratto con le
leggi che vietano ad un concessionario di
servizi di telecomunicazioni di possedere
una Tv. Sul banco degli imputati è il
gruppo Telecom, che possiede il 20% di Seat,
che a sua volta sta per fondersi con Tin.it,
il portale Internet del gruppo telefonico.
Ciò porterebbe la Telecom ad avere il
controllo del nuovo polo delle
comunicazioni, di cui fa parte ormai anche
Tele Montecarlo.
E-commerce.
Segnali di riflusso
Tendenza
negativa per il commercio elettronico negli
Stati Uniti e in Europa per quanto riguarda
i settori dell'abbigliamento e della vendita
di automobili. Come riferisce la Repubblica,
nel maggio scorso era crollata l'americana
Boo.com, che vendeva abbigliamento sportivo,
e recentemente Dressmart.com, il sito per la
vendita on line di vestiti e accessori per
top manager è stato rilevato per una corona
(circa 250 lire) al Tribunale fallimentare
di Stoccolma. Ieri CarOrder.com, una
concessionaria on line ha sospeso
l'attività del proprio sito e licenziato
100 dei suoi 140 dipendenti. E il Giornale
riporta l'allarme del quotidiano parigino
Libération, secondo il quale una parte
delle società della new economy
entusiasticamente nate a cavallo tra 1999 e
2000, adesso stentano ad affrontare le sfide
del mercato.
Internet
sbarca al Meeting di CL
Al
Meeting di Comunione e Liberazione in corso
a Rimini è intervenuto ieri Renato Soru,
inventore e amministratore di Tiscali,
animando la discussione su Internet e new
economy. La Stampa riporta alcune
dichiarazioni dell'imprenditore: la nuova
ricchezza non è un bluff, ma è
"realissima, poiché poggia sulla Rete,
parola bellissima, democratica, che
potenzialmente cancella le differenze tra
nord e sud" e ancora "La Rete è
strumento cristiano". Polemico il Giornale,
secondo cui Soru al congresso dei Ds
tenutosi a Torino nel gennaio scorso avrebbe
dato di Internet un'immagine "diessina,
veltroniana, solidarista ex-comunista e
kennediana".