Roma, 22 Agosto 2000
Umts. Preoccupazioni alla vigilia della gara

 

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Umts. Preoccupazioni alla vigilia della gara

Ultimi preparativi per partecipare alla gara italiana per le licenze Umts, che designerà i gestori dei telefonini di terza generazione. Ormai i termini sono ravvicinati: il 24 agosto si conosceranno ufficialmente i consorzi in gara, il due settembre i nomi di quelli ammessi e l'undici saranno presentati i piani industriali e commerciali. A due giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande, tutti i quotidiani nazionali tracciano la mappa delle cordate in pista. E il Sole 24 Ore evidenzia il problema dei costi di funzionamento dei nuovi telefonini multimediali. Il governo infatti, data la scarsa disponibilità italiana delle frequenze a disposizione della telefonia cellulare (i canali appartengono quasi tutti al ministero della Difesa), distribuirà con grande parsimonia i canali necessari alle trasmissioni Umts. Cosa che obbligherà i futuri gestori ad amplificare le spese per accaparrarsi un canale audio disponibile e per garantire un buon servizio ai milioni di utenti previsti. Insomma, se l'Authority per le telecomunicazioni e il governo non convinceranno il ministero della Difesa a liberare le bande di frequenza, potrebbe verificarsi un "affollamento" delle reti difficilmente gestibile.

 

L'Authority indaga sull'operazione Seat-Tmc

Sull'onda delle recenti polemiche e in seguito ad un esposto dell'associazione dei consumatori Codacons, L'Autorità per le comunicazioni presieduta da Enzo Cheli ha fissato per il 12 settembre una riunione del consiglio per decidere sull'opportunità di aprire un'istruttoria in merito all'operazione Seat-Tmc. Come riferisce il Corriere della Sera, il nodo da sciogliere è quello delle coerenze del contratto con le leggi che vietano ad un concessionario di servizi di telecomunicazioni di possedere una Tv. Sul banco degli imputati è il gruppo Telecom, che possiede il 20% di Seat, che a sua volta sta per fondersi con Tin.it, il portale Internet del gruppo telefonico. Ciò porterebbe la Telecom ad avere il controllo del nuovo polo delle comunicazioni, di cui fa parte ormai anche Tele Montecarlo.

 

E-commerce. Segnali di riflusso

Tendenza negativa per il commercio elettronico negli Stati Uniti e in Europa per quanto riguarda i settori dell'abbigliamento e della vendita di automobili. Come riferisce la Repubblica, nel maggio scorso era crollata l'americana Boo.com, che vendeva abbigliamento sportivo, e recentemente Dressmart.com, il sito per la vendita on line di vestiti e accessori per top manager è stato rilevato per una corona (circa 250 lire) al Tribunale fallimentare di Stoccolma. Ieri CarOrder.com, una concessionaria on line ha sospeso l'attività del proprio sito e licenziato 100 dei suoi 140 dipendenti. E il Giornale riporta l'allarme del quotidiano parigino Libération, secondo il quale una parte delle società della new economy entusiasticamente nate a cavallo tra 1999 e 2000, adesso stentano ad affrontare le sfide del mercato.

 

Internet sbarca al Meeting di CL

Al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini è intervenuto ieri Renato Soru, inventore e amministratore di Tiscali, animando la discussione su Internet e new economy. La Stampa riporta alcune dichiarazioni dell'imprenditore: la nuova ricchezza non è un bluff, ma è "realissima, poiché poggia sulla Rete, parola bellissima, democratica, che potenzialmente cancella le differenze tra nord e sud" e ancora "La Rete è strumento cristiano". Polemico il Giornale, secondo cui Soru al congresso dei Ds tenutosi a Torino nel gennaio scorso avrebbe dato di Internet un'immagine "diessina, veltroniana, solidarista ex-comunista e kennediana".