Umts. Nasce
la proposta di una banda condivisa
Proviene da New
Economy, del Sole 24 Ore, la
proposta di Sergio Antocicco, Presidente
dell'Anuit, Associazione Nazionale Utenti
Italiani di Telecomunicazioni, che mira ad
assegnare in "condominio" l'intera
banda Umts (che riguarda i telefonini di
terza generazione) a tutti i licenziatari,
invece di dare una frequenza in appalto ad
ogni singola societa' di telefonia. In altre
parola, piuttosto che "affettare"
la banda esistente concedendo un pezzo di
essa a ciascun utilizzatore, in esclusiva,
sarebbe bene adottare la condivisione della
stessa banda di frequenze da parte di tutti
gli Operatori che, congiuntamente, possano
offrire un servizio piu' completo e, nello
stesso tempo, rendere piu' leale la
concorrenza attraverso leggi di mercato che
rispettino la legge della domanda e
dell'offerta. L'operatore che si trovasse
cosi' ad avere piu' clienti e offrisse un
servizio meglio apprezzato dal mercato
occuperebbe di fatto piu' frequenze. In
questo modo si realizzerebbe il massimo
livello di utilizzo della banda ed una
migliore concorrenza sul mercato della
telefonia mobile. Antocicco e' conscio dell'entita'
delle modifiche che le infrastrutture di
rete richiederebbero per questo sistema di
utilizzo della banda. Nonostante questo
problema pero' egli stesso ritiene che il
bilancio costi benefici penderebbe
nettamente dalla parte di questi ultimi con
crescente soddisfazione sia per l'utenza che
per gli investitori.
Paesi
del Mediterraneo uniti nell' e-business
Le
Camere di Commercio dei Paesi del bacino
mediterraneo hanno avviato un accordo che
mira a sviluppare in Rete un progetto
globale che integri sistemi economici di
tipo diverso appartenenti all'area del
mediterraneo.Il Med-Bn, Mediterranean
business network, cosi' e' siglato
l'accordo, punta a sfruttare le nuove
tecnologie per valorizzare e sostenere i
programmi di sviluppo economici delle
piccole e medie imprese consentendogli di
interagire con maggiore elasticita' e
velocita' attraverso canali on line. Il
progetto mette inoltre a disposizione dei
partecipanti dei corsi di formazione per
fornire le competenze necessarie ad avviare
transazioni online via Web.Promotore della
iniziativa che include le Camere di
Commercio di Lione, Barcellona, Atene,
alcune istituzioni africane algerine,
marocchine e mediorientali, e' la Camera di
Commercio di Milano. La azienda Promos,
dedicata alla internazionalizzazione delle
imprese, lo scorso aprile e' stata
incaricata di fare il punto sugli aspetti
prioritari del progetto per mettere
l'accento su tre aspetti: accesso alle
risorse finanziarie, commercio elettronico e
formazione. Il progetto, secondo quanto
riportato dall'inserto New Economy
del Sole 24 Ore, e' stato presentato
all'International finance corporation, ente
della Banca Mondiale, suscitando forte
interesse. Per quanto riguarda il commercio
elettronico il progetto si propone una
creazione di un portale che metta a
disposizione per i paesi del Mediterraneo
informazioni economiche, finanziarie e
legislative. E' prevista inoltre la
creazione di portali verticali divisi per
settori da utilizzare per cataloghi, aste,
scambi finanziari.
Il
lavoro? Trovatelo su Internet!
E'
attiva da due mesi una mailing list dedicata
alla ricerca di lavoro. Si chiama: Egropus
ed e' nata per convogliare le offerte e
richieste di impiego e collaborazione. La
notizia, riportata da New Economy del
Sole 24 Ore, pone la sua attenzione
sulla necessita' di dirigere le informazioni
di lavoro in un modo che sia selettivamente
produttivo a reperire risorse umane in tempo
reale nonostante la specificita' dei profili
richiesti. Inoltre, imprese e societa' che
devono avviare nuovi progetti e non hanno
ancora una grande visibilita' a livello
finanziario e commerciale possono contare
sull'apporto del mezzo informatico on line.
Condono
on line per il Fisco inglese
Dopo
le polemiche ed i dibattiti delle ultime
settimane finalmente i ministri di Sanita',
Ambiente, Politiche agricole e Comunitarie,
hanno trovato un intesa, secondo quanto
riferisce il Sole 24 Ore. In un
Comunicato congiunto hanno dichiarato che
"il governo adotta il principio di
precauzione e criteri restrittivi davanti
alla clonazione umana, alla brevettabilita'
della vita, alla sperimentazione in campo
aperto di coltivazioni transgeniche".
L'opinione che lo sviluppo delle
biotecnologie non possa prescindere dalla
tutela della salute dei cittadini trova nel
principio di precauzione, in questi giorni
esplicitato, buona corrispondenza in
relazione all'idea di un governo che si
muove verso lo sviluppo economico in
concordanza con un'etica della
responabilita'.
Finita la
pace per i cybercasinò
L'ultraterritorialita'
del mezzo Internet continua a creare
problemi. In linea generale, per le
attivita' svolte sul Web, si applica la
legge dello Stato dal quale sono immessi i
dati on line. Stranamente lo scorso anno e'
invece stata emessa dalla Corte Suprema di
New York una sentenza degna di riflessione.
La World interactive gaming corporation e la
Golden Casino' Inc con sede ad Antigua,
avevano ottenuto dal governo locale una
licenza per aprire un casino' sull'isola.
Sviluppando una serie di software
interattivi la Golden Casino' aveva
installato da Antigua un server di modo da
consentire agli utenti di tutto il mondo di
poter giocare senza doversi spostare da
casa. L'iniziativa, secondo quanto riferito
da New Economy del Sole 24 Ore,
aveva raggiunto anche i residenti dello
Stato di New York suscitando le reazioni
delle autorita' dato che eludeva chiaramente
i divieti li' imposti contro il "gambling".
L'azione legale e' dunque partita e la Corte
ha stabilito che nonostante il server si
trovasse ad Antigua chi giocava utilizzava
il suo pc a New York inviando da li' le
scommesse, per cui era necessario applicare
la normativa locale. Questo caso giudiziario
e' paradigmatico per due motivi. In primo
luogo risulta evidente come sia inutile
spostare i server in una zona libera da
divieti, dal momento che questo non vieta
una punibilita' dell'azione direttamente dal
pc dal quale l'utente si collega al server
in questione. In secondo luogo l'ostilita'
dell'opinione pubblica al gioco d'azzardo on
line non dipende solo dal giudicare la
pericolosita' etica e morale del gioco
sull'individuo ma soprattutto dal fatto che
il gioco d'azzardo on line elude facilmente
imposizioni fiscali depauperando, oltre che
le tasche dei cittadini, le casse dei
governi.