Roma, 21 Luglio 2000

Umts. Nasce la proposta di una banda condivisa

Per approfondire queste tematiche nella nostra biblioteca digitale vai a:

Telefonia e videotelefonia
Economia dei media
Problemi legislativi e normativi

 

Umts. Nasce la proposta di una banda condivisa

Proviene da New Economy, del Sole 24 Ore, la proposta di Sergio Antocicco, Presidente dell'Anuit, Associazione Nazionale Utenti Italiani di Telecomunicazioni, che mira ad assegnare in "condominio" l'intera banda Umts (che riguarda i telefonini di terza generazione) a tutti i licenziatari, invece di dare una frequenza in appalto ad ogni singola societa' di telefonia. In altre parola, piuttosto che "affettare" la banda esistente concedendo un pezzo di essa a ciascun utilizzatore, in esclusiva, sarebbe bene adottare la condivisione della stessa banda di frequenze da parte di tutti gli Operatori che, congiuntamente, possano offrire un servizio piu' completo e, nello stesso tempo, rendere piu' leale la concorrenza attraverso leggi di mercato che rispettino la legge della domanda e dell'offerta. L'operatore che si trovasse cosi' ad avere piu' clienti e offrisse un servizio meglio apprezzato dal mercato occuperebbe di fatto piu' frequenze. In questo modo si realizzerebbe il massimo livello di utilizzo della banda ed una migliore concorrenza sul mercato della telefonia mobile. Antocicco e' conscio dell'entita' delle modifiche che le infrastrutture di rete richiederebbero per questo sistema di utilizzo della banda. Nonostante questo problema pero' egli stesso ritiene che il bilancio costi benefici penderebbe nettamente dalla parte di questi ultimi con crescente soddisfazione sia per l'utenza che per gli investitori.

Paesi del Mediterraneo uniti nell' e-business

Le Camere di Commercio dei Paesi del bacino mediterraneo hanno avviato un accordo che mira a sviluppare in Rete un progetto globale che integri sistemi economici di tipo diverso appartenenti all'area del mediterraneo.Il Med-Bn, Mediterranean business network, cosi' e' siglato l'accordo, punta a sfruttare le nuove tecnologie per valorizzare e sostenere i programmi di sviluppo economici delle piccole e medie imprese consentendogli di interagire con maggiore elasticita' e velocita' attraverso canali on line. Il progetto mette inoltre a disposizione dei partecipanti dei corsi di formazione per fornire le competenze necessarie ad avviare transazioni online via Web.Promotore della iniziativa che include le Camere di Commercio di Lione, Barcellona, Atene, alcune istituzioni africane algerine, marocchine e mediorientali, e' la Camera di Commercio di Milano. La azienda Promos, dedicata alla internazionalizzazione delle imprese, lo scorso aprile e' stata incaricata di fare il punto sugli aspetti prioritari del progetto per mettere l'accento su tre aspetti: accesso alle risorse finanziarie, commercio elettronico e formazione. Il progetto, secondo quanto riportato dall'inserto New Economy del Sole 24 Ore, e' stato presentato all'International finance corporation, ente della Banca Mondiale, suscitando forte interesse. Per quanto riguarda il commercio elettronico il progetto si propone una creazione di un portale che metta a disposizione per i paesi del Mediterraneo informazioni economiche, finanziarie e legislative. E' prevista inoltre la creazione di portali verticali divisi per settori da utilizzare per cataloghi, aste, scambi finanziari.

Il lavoro? Trovatelo su Internet!

E' attiva da due mesi una mailing list dedicata alla ricerca di lavoro. Si chiama: Egropus ed e' nata per convogliare le offerte e richieste di impiego e collaborazione. La notizia, riportata da New Economy del Sole 24 Ore, pone la sua attenzione sulla necessita' di dirigere le informazioni di lavoro in un modo che sia selettivamente produttivo a reperire risorse umane in tempo reale nonostante la specificita' dei profili richiesti. Inoltre, imprese e societa' che devono avviare nuovi progetti e non hanno ancora una grande visibilita' a livello finanziario e commerciale possono contare sull'apporto del mezzo informatico on line.

 

Condono on line per il Fisco inglese

Dopo le polemiche ed i dibattiti delle ultime settimane finalmente i ministri di Sanita', Ambiente, Politiche agricole e Comunitarie, hanno trovato un intesa, secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore. In un Comunicato congiunto hanno dichiarato che "il governo adotta il principio di precauzione e criteri restrittivi davanti alla clonazione umana, alla brevettabilita' della vita, alla sperimentazione in campo aperto di coltivazioni transgeniche". L'opinione che lo sviluppo delle biotecnologie non possa prescindere dalla tutela della salute dei cittadini trova nel principio di precauzione, in questi giorni esplicitato, buona corrispondenza in relazione all'idea di un governo che si muove verso lo sviluppo economico in concordanza con un'etica della responabilita'.

 

Finita la pace per i cybercasinò

L'ultraterritorialita' del mezzo Internet continua a creare problemi. In linea generale, per le attivita' svolte sul Web, si applica la legge dello Stato dal quale sono immessi i dati on line. Stranamente lo scorso anno e' invece stata emessa dalla Corte Suprema di New York una sentenza degna di riflessione. La World interactive gaming corporation e la Golden Casino' Inc con sede ad Antigua, avevano ottenuto dal governo locale una licenza per aprire un casino' sull'isola. Sviluppando una serie di software interattivi la Golden Casino' aveva installato da Antigua un server di modo da consentire agli utenti di tutto il mondo di poter giocare senza doversi spostare da casa. L'iniziativa, secondo quanto riferito da New Economy del Sole 24 Ore, aveva raggiunto anche i residenti dello Stato di New York suscitando le reazioni delle autorita' dato che eludeva chiaramente i divieti li' imposti contro il "gambling". L'azione legale e' dunque partita e la Corte ha stabilito che nonostante il server si trovasse ad Antigua chi giocava utilizzava il suo pc a New York inviando da li' le scommesse, per cui era necessario applicare la normativa locale. Questo caso giudiziario e' paradigmatico per due motivi. In primo luogo risulta evidente come sia inutile spostare i server in una zona libera da divieti, dal momento che questo non vieta una punibilita' dell'azione direttamente dal pc dal quale l'utente si collega al server in questione. In secondo luogo l'ostilita' dell'opinione pubblica al gioco d'azzardo on line non dipende solo dal giudicare la pericolosita' etica e morale del gioco sull'individuo ma soprattutto dal fatto che il gioco d'azzardo on line elude facilmente imposizioni fiscali depauperando, oltre che le tasche dei cittadini, le casse dei governi.