Roma, 13 Ottobre 2000
Arriva la casa tecnologica

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 Arriva la casa tecnologica

Si trova a Milano, a due passi dal Duomo, la "Internet Home", la casa cablata in fibra ottica, che ha un sistema di gestione integrata e automatica degli elettrodomestici e degli impianti di illuminazione e apparecchiature televisive e informatiche all'avanguardia. Attraverso Internet è possibile programmare e comandare gli elettrodomestici, creare scenari di illuminazione (cena, notte, giorno, lettura) e comandare luci e tapparelle, controllare le camere nelle quali sono disposte delle webcamere. La cablatura a fibra ottica, inoltre, consente di utilizzare la rete a banda larga a una velocità 200 volte superiore a quella attuale. Come sottolinea oggi il Corriere della Sera, per ora la "Internet home" milanese è solo un esempio, ma in primavera sarà un appartamento come un altro, affittato a circa 60 milioni l'anno. E presto saranno molte le case tecnologiche disponibili sul mercato.

 

Ibm apre un centro per sviluppare idee destinate all'e-com

Nasce a Milano la fabbrica dell'e-business del futuro: si chiama Centre for Ibm e-business innovation ed è targata Big-Blue. Come si legge sul Sole 24 ore di oggi, il centro è destinato a fornire aiuto alle aziende che intendono trasformare in realtà i propri progetti in materia di e-business, con l'obiettivo di integrare le competenze nei campi della strategia aziendale, del marketing, dell'incentive design e della tecnologia. L'attività del centro copre comunque l'intera catena dei servizi legati al Web, dalla creazione di un sito o di un portale, alla realizzazione di un sistema logistico e amministrativo sincronizzato con le attività online. Nel nuovo centro, al fianco di Ibm collaborano, in qualità di partner, aziende impegnate nella Net economy specializzate in differenti settori: Cisco system, Click.it, Giornalisti associati, Mp esperia, Ogilvy e Quadrante. Tra i primi progetti completati vi sono Giacomini, FashionWeb.net, Unora.it, e TuttoPmi di Telecom Italia wireline services.


Soru traccia un bilancio della sua avventura imprenditoriale

Intervistato da Repubblica, Renato Soru traccia un bilancio della sua attività imprenditoriale, a dodici mesi dal debutto in Borsa. Soru si dice tranquillo perché le azioni della Tiscali, nonostante questo autunno nero per il mercato azionario, valgono sempre sette volte oltre il prezzo del collocamento, e soprattutto sottolinea il fatto che oggi esiste un'azienda, che un anno fa non c'era, che dà lavoro a 700 persone, nata senza alcun aiuto, se non quello del mercato. E per il futuro? Soru dichiara che la sua partecipazione diminuirà sempre più, fino a che l'azienda potrà vivere di vita propria; e in merito alle polemiche sulle stock option dice: "Visto che sono azionista, oltre che manager, di questa azienda, non troverei corretto presentarmi in consiglio di amministrazione per farmi assegnare una stock option. Se sarò bravo, se saprò creare valore, io avrò già il mio ritorno: la valorizzazione della mia partecipazione".


Napster dà una mano alla ricerca

Ispirati dal programma per scaricare gratuitamente musica da Internet, scienziati e aziende si preparano a entrare nei computer di tutti: si legge oggi su Internazionale, che riporta un articolo apparso su The Boston Globe negli Stati Uniti. È possibile utilizzare migliaia di comunissimi computer privati, in modo che passino le ore di inattività elaborando pezzettini di un grande problema. Come il famoso programma Napster, che riunisce la potenza di computer collegati a Internet per creare una sorta di discoteca globale, il nuovo sistema utilizza questa potenza per trattare problemi di calcolo troppo complessi per essere gestiti da singoli computer. Il nuovo servizio è rivolto alle grandi aziende che pagherebbero per poter accedere ai Pc. Questa modalità si chiama distributed computing ed è stata introdotta dalla Planetary Society, un’ organizzazione senza fini di lucro che ha diffuso un programma chiamato Seti@home (da Search for Extra-Terrestre Intelligence), per contribuire alla ricerca di esseri intelligenti su altri pianeti. Grazie al programma vengono utilizzati più di due milioni di computer in 226 paesi per analizzare miliardi di bit di dati raccolti dal più grande radiotelescopio del mondo.