Roma, 2 Ottobre 2000
La New economy teme la crisi

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 La New economy teme la crisi

Il crollo azionario della Apple Computers e della Intel ha lasciato intravedere una crisi nell’orizzonte della new economy. Secondo quanto emerge dall’articolo pubblicato dalla Repubblica il circolo virtuoso della information technology potrebbe tramutarsi in un circolo vizioso, dal momento che nell’era Internet il nuovo ciclo economico e’ dettato dalla domanda di tecnologie e, se comincia la caduta della domanda, la borsa ridurra’ drasticamente i capitali disponibili per finanziare nuove imprese, il ritmo dell’innovazione tecnologica rallentera’, cadranno gli investimenti e saliranno inflazione e disoccupazione.Per alcuni esperti quel momento e’ vicino, concordi come sono nel prevedere un ottobre borsistico turbolento e pericoloso

 

Banca virtuale in aiuto del terzo mondo

Arrivano i nuovi finanzieri sans frontiére che, per mezzo del Web, aiutano il sud del mondo concedendo microcrediti a persone cui di solito le banche non sono disposte a dare nulla. La Placet Finance, associazione senza fini di lucro nata per combattere la fame nei paesi in via di sviluppo, parte su Internet con un sito – www.planetfinance.org - dietro cui figurano nomi illustri dell’alta finanza e della politica, da Boutros-Ghali a Shimon Peres, per finanziare le piccole imprese di milioni di persone. Nel sito figura – come segnnalato da Repubblica - anche il nome di Muhammad Yunus, fondatore della famosa banca del Bangladesh, la piu’ famosa delle “banche dei poveri”.  Coadiuvando il lavoro di rete con il laovoro delle imprese di credito gia’esistenti la Placet finance fornisce alle banche dei poveri le infrastrutture necessarie per collegarsi a Internet, ha una biblioteca virtuale, una universita’ online ed un sistema di rating per valutare la solidita’ finanziaria della operazioni da finanziare.


Finita l’epoca del cybersquatting

Da fine agosto la Naming Authority, istituzione che regola l’assegnazione dei nomi su Internet, ha varato nuove norme che consentono il trasferimento consensuale degli indirizzi di Rete da un assegnatario ad un altro proprio per impedire l’indebito appropriamento di nomi propri e di aziende. Il fenomeno del cybersquatting, ossia la registrazione di un dominio da parte di persone che non hanno diritto ad un determinato nome e lesiva di interessi legittimi altrui e’ stato, secondo quanto riporta il Corriere della sera, per mesi oggetto di attenzione e di studiosa parte dei media e dei legislatori che, finalmente, hanno deciso di tutelare chi ritiene di essere stato usurpato del proprio dominio grazie all’introduzione di una procedura amministrativa veloce che consente di rientrarne in possesso. A tal proposito e’nato un sito, www.register.it, che fornisce nomi per l’assegnazione di domini ed un forum legale per rispondere alle domande degli utenti relative ai problemi di registrazione.