Umts.
Stop agli operatori virtuali
L'Authority
delle comunicazioni ha ieri deciso di
bloccare l'entrata in scena di quelle
società che attualmente non possiedono una
propria rete di appoggio, considerandola un
rischio più che uno stimolo per la
concorrenza. La ragione profonda emerge da
una nota del comunicato ufficiale, che
aggiunge che "l'eventuale revisione del
quadro regolamentare vigente tiene conto,
fra gli altri elementi, anche del tempo di
recupero degli investimenti iniziali
sostenuti da un operatore Umts nuovo
entrante." Si capisce infatti che le
società di telecomunicazioni che si
aggiudicheranno le cinque licenze per i
cellulari di terza generazione dovranno
sopportare carichi di investimento
complessivi per quasi 12 mila miliardi.
Permettere dunque l'ingresso degli operatori
virtuali, cioè le società che oltre a non
essersi aggiudicata una licenza non hanno
una rete propria ma si limitano ad
affittarla a coloro che la realizzeranno,
avrebbe scoraggiato proprio gli operatori
pronti ad investire, come acutamente rileva
il Corriere della sera. Di operatori
virtuali si comincerà a parlare dunque nel
2010, quando le società titolari delle
cinque licenze avranno finalmente
ammortizzato la spesa sostenuta per vincere
la gara, allestire gli impianti e per
coprire le perdite dei primi anni di
attività.
Internet
e genoma. Aperta la caccia ai donatori di
Dna
Si
è aperta la caccia ai geni. Da ieri il sito
www.DNA.com
ha cominciato a chiederli pubblicamente agli
americani per la costituzione di una banca
dati per lo studio delle cause genetiche
delle malattie. Il Gene Trust, questo il
nome del progetto a capo del sito, è dovuto
ad una società privata fra i cui fondatori
c'è un uomo che ha lasciato il segno nella
storia di Silicon Valley, come fa notare nel
suo articolo Repubblica. Si tratta di
Jim Clark, fondatore di Netscape.
Incrociando Internet con la genetica Clark
mette insieme i due campi principali
dell'High Tech di inizio millennio: la
genetica post genoma ed Internet. Fra i
dirigenti del progetto e del sito spicca il
nome di James Watson, uno degli scopritori,
insieme a Crick, della struttura a doppia
elica del Dna, di cui si può ancora vedere
il modello originario al Museo di scienze
naturali di Londra.La Dna Sciences di Clark
punta a raccogliere un parco donatori
dell'ordine delle 50 mila - 100 mila unità,
ma no è certo l'unica società ad avere
lanciato un progetto simile. Ad esempio, la
Gemini Genomics utilizza i dati di alcune
migliaia di gemelli per ricerche genetiche
mentre la Code Genetics utilizza dati e geni
di grossa parte dei 275 mila abitanti
dell'Islanda. La differenza è che la DNA
Sciences ha deciso di partire subito su
Internet per rendere pubblico il progetto e
chiamare a raccolta quanti più donatori
possibili.
Internet
& mailbox. In Usa una e-mail per tutti
Centoventi
milioni di famiglie americane avranno presto
una casella postale elettronica fornita
direttamente dalla U.S. Postal Service,
l'azienda postale statunitense. In tal modo
indirizzo fisico e virtuale finalmente
coincideranno e sarà più semplice, per
aziende, enti e società di tutti i tipi,
conoscere l'indirizzo elettronico dei
potenziali utenti. In Italia anche la Poste
Italiane offrono, sul loro sito www.poste.it,
la possibilità di ottenere gratuitamente
una casella e-mail. L'idea americana punta
però a creare una gigantesca rete di
indirizzi sotto il controllo di un enorme
database per arrivare ad una vera
rivoluzione postale, quella cioè di portare
gli americani a consultare ogni giorno due
mail-boxes, quella fisica e quella virtuale,
come ha riferito al Wall Street Journal
John M. Nolan, un alto funzionario delle
poste americane. Repubblica nota che
il progetto, una volta realizzato, farebbe
diventare le poste fisiche e quelle virtuali
il più potente strumento di marketing
creato per diffondere spam, spazzatura.
Infatti non è chiaro come gli uffici
postali americani riusciranno a garantire la
privacy dell'utente, a filtrare i messaggi
indesiderati dal momento che in questo campo
i più grandi servizi Web non hanno ancora
trovato un metodo per la sicurezza su
Internet.
Un
virus modificato ucciderà il cancro
squamoso
E'
del Messaggero la notizia che un
virus simile a quello del comune
raffreddore, l'ONYX-015, se geneticamente
modificato, può prendere di mira le cellule
cancerose e distruggerle. E' questa la
promessa concreta della terapia genica
impiegata per la lotta contro le neoplasie.
Un gruppo di oncologi statunitensi, in
collaborazione con alcuni medici inglesi, ha
somministrato questo virus modificato ad un
gruppo di pazienti affetti da cancro
squamoso che colpisce, in genere, chi fa
abuso di alcool e fumo. Con l'aiuto della
chemioterapia il tumore è stato bloccato,
ridotto ed eliminato in 25 pazienti.
Risultato, questo, che ha generato
entusiasmo e nuove speranze nella lotta ai
tumori. Da quanto si evince sulla rivista
Nature Medicine il virus è in grado, se
opportunamente modificato, di prendere di
mira proprio le cellule impazzite e
risparmiare quelle sane. La sostanza chimica
prodotta dal virus geneticamente modificato
è giunta ora alla seconda fase di
sperimentazione. Dati gli ottimi risultati
conseguiti si attende fin da ora, con ansia,
l'approvazione da parte delle autorità
sanitarie americane.