Putnam e l'Intelligenza Artificiale

In occasione del suo settantacinquesimo compleanno, la Repubblica incontra Hilary Putnam, considerato uno dei pensatori più autorevoli in circolazione. Il grande logico americano, allievo di Carnap e Quine, sarà in Italia a metà ottobre per un ciclo di conferenze. Nell'intervista Putnam appare scettico nei confronti dell'Intelligenza Artificiale e sui tentativi di renderla credibile: "Penso che lo slogan 'Intelligenza Artificiale' sia una forma disonesta di pubblicità. Si tratta solo di 'Ingegneria del Software': utile, ma certo non intelligente. I computer simulano in maniera banale, oltre che antiquata, i processi di comprensione e di apprendimento. Pensare di replicare l'intelligenza umana su queste basi è pura fantascienza. Non parliamo, poi, addirittura di migliorarla".
Negli anni '80 divenne famoso il ragionamento con cui il filosofo dimostrò che non siamo "cervelli nella vasca". Un'argomentazione ancora attuale? Putnam ritiene di si: "Se fossimo cervelli in una vasca, attaccati a un computer, il nostro mondo esterno sarebbe un'illusione, e ogni nostra affermazione su di esso dovrebbe essere falsa. In particolare lo sarebbe anche quella che dice che siamo cervelli nella vasca, che invece è vera. Io sono ancora soddisfatto di questo argomento, ma alcuni critici continuano a non essere convinti".

"Spione telematico" per controllare gli studenti

Trasparenza o violazione della privacy? E' la domanda che provoca la possibile comparsa nelle scuole del "registro elettronico": un registro virtuale con i voti e le assenze degli studenti, che i genitori possono controllare online dal computer di casa. La sperimentazione, ricorda il Corriere della Sera, era già partita in una trentina di istituti ma entro fine anno potrebbe diventare la norma in tutte le scuole, grazie ad un finanziamento stanziato dal ministero dell'Istruzione per cablare gli istituti ed avviare una serie di servizi per studenti, genitori e insegnanti. La tutela della riservatezza sarà garantita da una password e da un software distribuito gratuitamente ai genitori. Chi non ha un computer a casa può utilizzare un pc messo a disposizione della scuola all'ingresso dell'edificio. I riscontri finora sono stati più che soddisfacenti, tanto che quest'anno le richieste di collegamento sono raddoppiate. Ma non tutti sono entusiasti. Luciano de Crescenzo, per esempio, mette una parola buona per chi ogni tanto "marina" la scuola: "vorrei che i computer segnalassero, sì, l'assenza dello studente ai genitori. Ma solo dal quarto 'filone' in poi, in modo che anche questa tradizione non vada perduta..."

Le parole diventano musica

Si chiama "SoundWord" il software "genetico" messo a punto dai ricercatori del dipartimento di Informatica dell'Università di Genova, capace di trasformare testi di tutte le lingue in note e di suonarle poi come uno strumento. La presentazione ufficiale avverrà il 20 settembre. I brani generati da SoundWord sono stati ribattezzati "meta-musica" e assomigliano un po' a certe suite contemporanee, poco melodiche ma suggestive. L'idea di base è semplice: come creare note senza conoscere il pentagramma? E la risposta è ancora più semplice, ovvero trasformare le parole in suoni. SoundWord, spiega al Corriere della Sera Paola Magillo, docente di Informatica nell'ateneo genovese, "traduce ogni parola in una battuta di quattro quarti. Ciascuna lettera genera una nota all'interno della stessa". Il percorso funziona anche al contrario: ogni melodia può diventare testo, con risultati ovviamente piuttosto surreali. Tra le applicazioni pratiche previste, quelle per la didattica, o per stimolare la creatività dei compositori. E grazie a una versione del software per cellulari, anche i messaggi sms diventeranno "serenate".

Il mercoledì nero dell'hi-tech

Pesanti perdite ieri su tutte le piazze finanziare europee, soprattutto sui titoli tecnologici e quelli legati alle telecomunicazioni. In Italia, nella bufera soprattutto la scuderia Pirelli-Olivetti: in una sola seduta sono andati in fumo 13mila miliardi di capitalizzazione del gruppo. E le azioni Telecom hanno perso più dell'8 per cento. Ma il crollo ha investito tutte le Borse europee, dando la sensazione che la sfiducia degli investitori continua ad aumentare, amplificata anche da un effetto di panico che spinge a vendere in blocco i titoli tecnologici e telefonici. (Il Sole 24 Ore)

Top