Nasce il cervello artificiale

Cellule nervose vive di lumaca fissate sulla superficie di un chip di silicio: non e' l'elisir d'amore per robot inventato da una strega cibernetica, ma la formula base del primo cervello artificiale messo a punto da un gruppo di scienziati di Monaco.
Le fasi dell'esperimento e la sua realizzazione, presentate sull'ultimo numero della rivista specializzata "Proceeding of the National Academy of Science", sono riportate da Repubblica. I ricercatori del Max Planck Institute, guidati da Gunter Zeck e Peter Fromherz, hanno isolato alcuni neuroni di lumaca, scelti perché grandi e maneggevoli, e li hanno "inchiodati" su un chip di silicio con degli speciali e microscopici paletti, aspettando che le cellule nervose crescessero connettendosi spontaneamente tra loro fino a diventare una rete neurale. Poi hanno attaccato un contatto elettronico alle cellule e applicato un voltaggio al processore, inviando un segnale elettrico. E il segnale ha viaggiato dal chip ad uno dei neuroni, è passato da una cellula all'altra fino a tornare al chip, dimostrando che la rete neuroelettronica era funzionante. Il dispositivo, dicono al laboratorio, potrebbe essere un passaggio fondamentale verso l'intelligenza artificiale ma potrebbe anche essere utile per la creazione di protesi di alcune parti del corpo, come occhi e orecchie.

Silicio addio: il chip è al carbonio

La Ibm ha annunciato di aver creato un nuovo circuito elettronico, il più piccolo mai realizzato, a base di atomi di carbonio. Finora i processori sono stati costruiti con il silicio, ma i ricercatori stanno da tempo cercando un elemento sostitutivo, che permetta di ridurre all'infinitesimo le dimensioni dei chip. Il nuovo circuito Ibm è basato su un "nanotube", un'unica molecola di carbonio, perfettamente in grado di trasmettere informazioni. Si tratta di una struttura cilindrica dalle dimensioni eccezionalmente piccole, centomila volte più sottili di quelle di un capello umano, ma dalla resistenza superiore a quelle dell'acciaio. Questo nuovo passo avanti delle nanotecnologie dovrebbe consentire di realizzare entro 10 anni computer enormemente più potenti di quelli attuali. (Il Messaggero)

Internet per curare l'amnesia

Pascal Triomphe è un uomo francese di 41 anni che aveva perso la memoria in seguito ad un'aggressione e che l'ha ritrovata grazie ad Internet. La storia, riportata dal Corriere della Sera, è nettamente in controtendenza rispetto a quelle che parlano della Rete come di un universo pericoloso, che frequentato con troppa assiduità porta all'alienazione dal mondo reale. In questo caso, il ritorno alla realtà e alla vita normale è arrivato proprio navigando sul web. Prima dell'incidente, avvenuto nel 1997, Pascal era uno stuntman dalla vita piuttosto sregolata, alcuni amici gli raccontano che era anche violento. Ma lui non si ricorda più di niente, neanche del significato delle parole di uso comune. Poi ricomincia ad usare il suo computer e ritrova i dati che gli interessano per capire la sua vita precedente. E infine arriva Internet, il luogo ideale per recuperare informazioni in fretta e facilmente. All'inizio Pascal rimane anche 12-14 ore al giorno davanti allo schermo e riscopre l'arte, la storia, l'amore. Adesso ha imparato a usare il web come un professionista, sta lanciando un servizio per il commercio elettronico e da otto mesi gestisce un sito (www.amnesique.com) dedicato all'amnesia, dove ha anche pubblicato online un romanzo che racconta la sua storia.

In crisi l'hi-tech del Sol Levante

Continua il momento nero dell'elettronica giapponese. Toshiba, uno dei gruppi leader nella produzione di computer e microchip ha annunciato ieri che taglierà nei prossimi tre anni il 10 per cento del suo organico, quindi oltre 18 mila posti di lavoro. E secondo alcune indiscrezioni anche Hitachi starebbe preparando circa 20 mila licenziamenti. Dopo le traversie dei mesi scorsi la Sony invece è vicina a una joint venture con Ericsson nella telefonia mobile. Secondo gli analisti tuttavia, il piano di ristrutturazione in atto presso i giganti di Tokyo, non è affatto negativo in termini di quotazione in Borsa: Toshiba per esempio ha guadagnato ieri il 5,6 per cento. (Il Sole 24 Ore)


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