G8, dialogo sospeso
In prima pagina su tutti i quotidiani il difficile negoziato tra
autorità e rappresentanti del movimento anti-globale per
la gestione delle manifestazioni di protesta previste in concomitanza
col G8 di Genova del 20-22 luglio. Due ore di colloqui nella questura
di Genova tra il capo della Polizia Gianni De Gennaro e la delegazione
del Genoa social forum, l'organizzazione che coordina le oltre 700
associazioni di contestatori, non sono state risolutive. Gli esponenti
del cosiddetto popolo di Seattle non hanno rifiutato il dialogo
ma hanno chiesto di trattare direttamente col ministro dell'Interno
Scajola. Le loro richieste, riassunte in una tabella dalla Repubblica,
sono: no alla zona gialla, cioè alla delimitazione di un'area
in cui sarà vietato manifestare; no al blocco di strade,
stazioni ferroviarie, aeroporti e porti; no ai controlli alla frontiera
di Ventimiglia e, infine, la disponibilità di spazi di accoglienza
non troppo decentrati. Il quotidiano, inoltre, intervista il leader
del movimento Vittorio Agnoletto che sintetizza i temi della contestazione:
"La prima questione è la remissione del debito dei paesi
poveri del Sud del mondo e un aiuto concreto per lo sviluppo di
quei paesi. Noi chiediamo il rispetto degli accordi internazionali
che prevedono che il 7,5 per mille del Pil di ogni paese sviluppato
sia destinato alla cooperazione internazionale. Oggi l'Italia destina
solo il 2 per mille". In secondo luogo, riguardo i diritti
sui farmaci, "chiediamo la revisione del regolamento sui brevetti
e la riduzione del tempo che ne garantisce la proprietà intellettuale".
Inoltre "rifiutiamo la revisione degli accordi del Gatt che,
nei fatti, oltre alla libera circolazione delle merci prevede anche
quella dei servizi". Infine, per la difesa dell'ambiente, "vanno
sottoscritti gli accordi di Kyoto".
Il Messaggero intervista, invece, Franco Frattini, ministro
della Funzione pubblica e sicurezza, che, a proposito della fuga
di notizie che ha portato alla pubblicazione sui giornali di rapporti
"riservati" dei Servizi segreti sul G8 di Genova, dice:
"Non vorrei che fosse un tentativo di delegittimazione degli
attuali vertici dei servizi. È chiaro che sarà necessaria
un'indagine. Dobbiamo capire come mai queste informazioni escono".
Sul Corriere della Sera il resoconto della simulazione degli
scontri tra manifestanti e poliziotti svoltasi ieri nel capoluogo
ligure. A organizzarla sono stati i "gruppi di affinità"
per l'azione non violenta nati in seno al Genoa social forum e sostenuti
dalla rete Lilliput. Una cinquantina di persone, nelle strade intorno
alla cattedrale di San Lorenzo, hanno interpretato i ruoli di cittadini
esasperati dai divieti, provocatori e poliziotti. "Abbiamo
voluto dimostrare" - dice Carlo Schenone, uomo simbolo dell'ala
pacifista - "che cosa potrebbe succedere nei giorni del summit
se non si prenderanno le opportune precauzioni".
"I giudici: linea dura con gli anti G8" è il titolo
di apertura del Giornale. Il quotidiano riferisce una sentenza
della Corte di Cassazione, la numero 22652 emessa recentemente,
che sostiene la legittimità dell'intervento delle forze dell'ordine
per stroncare le occupazioni selvagge. I fatti oggetto della pronuncia
risalgono al dicembre del 1993 quando l'istituto scolastico Pacinotti
di Taranto fu occupato abusivamente da alcuni aderenti ai centri
sociali. La presidenza della scuola chiese l'intervento della polizia:
un viceispettore fu strattonato e un occupante arrestato. Successivamente
l'occupante arrestato presentò ricorso considerando illegittima
la presenza delle forze dell'ordine nell'edificio. La Cassazione
gli ha dato torto affermando che "non c'è alcuna arbitrarietà
nell'intervento degli agenti che cercano di riportare ordine durante
le proteste degli attivisti".
Tv: le risorse della Rai e l'esordio della 7
Televisione in primo piano sui quotidiani di oggi. In prima pagina
sull'Unità le posizioni del ministro delle Comunicazioni
riguardo la Rai. L'onorevole Maurizio Gasparri ha dichiarato a proposito
della vendita di Ray Way, che porterebbe nelle casse della tv di
Stato 800 miliardi, che "aspetterà fino all'ultimo giorno
utile"; a proposito dell'adeguamento del canone all'inflazione:
"Nemmeno una lira di aumento" e, a proposito dell'innalzamento
del tetto della pubblicità: "Si vedrà".
Nelle pagine degli spettacoli in evidenza il debutto de La 7, la
nuova Tmc di Cecchi Gori, che ha esordito strappando alla concorrenza
l'evento del Circo Massimo: il concerto di Antonello Venditti per
festeggiare lo scudetto della Roma che ha portato in piazza un milione
di persone.
Allen come Diderot
Nella pagina culturale del Corriere il sogno di Paul Allen,
cofondatore di Microsoft, di riunire tutto il sapere umano in una
enciclopedia definitiva. L'ambizioso progetto è stato svelato
da un'e-mail pubblicata dal "San Jose Mercury News", il
quotidiano della Silicon Valley, che annunciava un vertice a Seattle
per la fine del mese in cui un gruppo di esperti dovrebbe tracciare
le grandi linee della "Final Encyclopedia". L'obiettivo
è quello di realizzare "un nuovo modello sistematico
del sapere" in grado di rendere "tutta la conoscenza umana
accessibile alla gente, in una forma che sia la più utile
per ciascun individuo".
Gates o Case: chi sarà il re di Internet?
In prima pagina sul supplemento della Repubblica Affari
& Finanza la sfida tra Gates e Case per il dominio su Internet.
Oggetto del contendere tra il presidente di Microsoft e l'amministratore
delegato di America Online è apparentemente la collocazione
nel prossimo sistema operativo Windows Xp del sistema di messaggistica
di Aol ma in realtà i motivi di contrasto sono molto più
profondi. Le due società hanno, infatti, interessi concorrenti
in vari campi: nello streaming, la tecnologia per vedere i filmati
in rete, e nell'accessibilità dei contenuti (i contenuti
Time Warner sono visibili con RealPlayer e non con Media Player
di Microsoft); nei videogiochi (Aol fornirà i servizi online
per la PlayStation2 di Sony mentre Microsoft sta per lanciare la
sua console da gioco Xbox); nei programmi per la navigazione (Aol
ha comprato il browser Netscape, storico concorrente di Explorer).
Giornata dell'orgoglio pedofilo: sotto inchiesta
266 navigatori
Il fondatore di Telefono Arcobaleno, don Ferdinando Di Noto, ha
colpito un'altra banda di presunti pedofili. Tutto è cominciato
con la scoperta di un "manifesto", su un sito danese,
che proclamava il 23 giugno "giornata dell'orgoglio pedofilo".
Scattata la denuncia, la Guardia di Finanza, con l'aiuto dei volontari
dell'associazione, ha cominciato a indagare: sono finiti sotto inchiesta
266 presunti pedofili, tutti italiani, collegatisi via rete alla
"giornata dell'orgoglio". L'accusa per tutti è
di istigazione a delinquere e distribuzione di materiale pedopornografico.
Sul Giornale.
Giovani eppure tecno-pessimisti
Sorpresa: tra i giovani c'è una significativa percentuale
di "tecno-pessimisti" e di "scettici", addirittura
un terzo del totale, che pensano a Internet come a un covo di hacker
e di pornografi e al progresso tecnologico come a un fattore di
alienazione e di isolamento. Lo rivela una ricerca curata dal consorzio
Aaster sulle posizioni degli studenti nei confronti della rete,
pubblicata nella sezione MultiMedia del supplemento E CorrierEconomia.
Anche quelli più fiduciosi, inoltre, non sono privi di preoccupazioni
riguardo le sfide poste dalla Net economy e, in particolare, sottolineano
il rischio del digital divide.
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