Enzesberger: scienziati, aspiranti redentori
In prima pagina sul Corriere della Sera Hans Magnus Enzesberger
riflette sulle nuove utopie provenienti "dagli istituti di ricerca
e dai laboratori di scienze naturali". Secondo lo scrittore "antichissime
fantasie di onnipotenza hanno così trovato un nuovo rifugio
nel sistema delle scienze. Non si tratta assolutamente della totalità
della produzione del sapere. Sempre più nitidamente si è
profilata la posizione egemonica di poche discipline, che dispongono
delle risorse determinanti come denaro e attenzione": la biologia,
le scienze informatiche e quelle cognitive. "Risulta evidente
che in presenza di un così profondo cambiamento del sistema
cognitivo non si può rinunciare alle pretese ideologiche"
- scrive Enzesberger - "Se in passato era compito degli sciamani
e dei guaritori miracolosi estirpare tutti i mali, oggi se ne occupano
biologi molecolari e genetisti; e non sono più i preti a parlare
di immortalità, bensì i ricercatori". Questo "ruolo
di redentori" è "in contraddizione con tutte le tradizioni
dello 'scetticismo organizzato', della teoria dimostrativa e della
semplice cautela". Inoltre, "il divario tra la ricerca e
la sua valutazione economica si è talmente ridotto, che non
è più rimasto molto di quell'indipendenza, di cui si
vanta la scienza". "Anche la politica" - prosegue l'autore
- "risulta essere perplessa e impotente nei confronti del modello
scientifico-industriale… viene liquidata ogni obiezione, vista come
attacco alla libertà della ricerca, come ostilità inspiegabile
rispetto alla scienza e alla tecnica e come superstiziosa paura del
futuro". La conclusione è "che non vi è assolutamente
più alcun consenso etico nelle questioni fondamentali dell'esistenza
umana".
Ronchey: ragioni e torti della protesta globale
In prima pagina sul Corriere della Sera un articolo di fondo
di Alberto Ronchey sulle ragioni e sui torti della protesta globale.
Malgrado gli episodi di violenza che in passato hanno accompagnato
le manifestazioni antiglobali "l'accortezza politica"
- scrive - "impone almeno d'affrontare un dialogo aperto alle
tendenze moderate, rispondere alle domande, confutare pregiudizi
e anche ammettere che spesso le multinazionali non sono innocenti".
Una delle accuse contro i membri del G8 è quella di non ridurre,
o addirittura di aumentare, il divario tra paesi ricchi e paesi
poveri. "È credibile, o verosimile? - domanda Ronchey
- "Si possono davvero superare in Africa problemi come quelli
della popolazione quadruplicata in mezzo secolo, della deforestazione
o desertificazione, del flagello Aids e delle guerre tribali senza
fine? Si può certo condonare ogni debito di quegli Stati
benché dediti a comprare armi, si possono diffondere gli
anticoncezionali e insieme profilattici contro l'Aids, è
in discussione il proposito di concedere più aperture all'esportazione
africana sia pure con perdite a carico dell'esportazione europea.
Ma che altro è concepibile?" La "graduale riduzione
delle barriere commerciali" - prosegue - va "anche a vantaggio
del mondo economico appena emergente". Pertanto, conclude,
"si può condannare tutto anziché denunciare con
fatti e cifre le singole degenerazioni del sistema?"
Sempre a proposito del G8 di Genova e delle concomitanti manifestazioni,
le pagine interne riferiscono i termini della polemica tra centri
sociali e Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista.
L'idea di Bertinotti di aprire un confronto tra forze politiche
della maggioranza e dell'opposizione per salvaguardare sia il vertice
che il controvertice e il dialogo avviato con l'esponente di Forza
Italia Franco Frattini hanno suscitato molte critiche. Secondo i
contestatori manifestare pacificamente è un diritto: essi
non accettano un "marchio" politico di un partito né
che si tratti a nome del movimento.
Melandri e Turco: dialogo col popolo di Seattle
Intervistata dalla Stampa, Giovanna Melandri, ministro dei
Beni culturali nell'ultimo governo, annuncia che sarà a Genova
per il controvertice organizzato in concomitanza col G8 e sostiene
che l'opposizione deve ripartire dal dialogo col popolo di Seattle.
"Mi interessa capire la radicalità di quel movimento
sul piano culturale e antropologico, la critica al modello di consumo
occidentale… Ho partecipato nel '92 alla conferenza sull'ambiente
a Rio de Janeiro. Mi rendo conto che siamo di fronte a una realtà
diversa, da scoprire per valorizzarne le indicazioni positive"
- afferma. "Nel mio partito" - prosegue - "bisogna
sviluppare una riflessione critica sugli effetti della globalizzazione.
È una riflessione che deve fare tutta la sinistra. Ecco perché
dobbiamo concentrarci su alcune iniziative internazionali come il
G8".
Concorda anche Livia Turco, ex ministro della solidarietà
sociale, che, in un'intervista rilasciata all'Unità
rende noto che sarà a Genova e che sta lavorando "per
costruire rapporti e legami con quel movimento". L'esponente
dei Ds, inoltre, polemizza con Franco Frattini di Forza Italia,
secondo il quale il governo Amato ha considerato "il problema
dell'ordine pubblico durante il vertice come un problema tecnico-militare
e non invece politico", respingendo l'accusa al mittente. "Sono
loro" - ribatte Turco - "a vedere solo l'aspetto militare
e di ordine pubblico di una vicenda che è ben più
complessa".
Microsoft alla riscossa
Il supplemento della Repubblica Affari & Finanza dedica
l'apertura ai rilanci di Microsoft. Mentre Bill Gates attende l'esito
del processo d'appello, la compagnia ha aperto una stagione di grandi
manovre per mantenere la leadership. Il 30 maggio è uscito
sul mercato il pacchetto Office Xp, a settembre sarà la volta
del sistema operativo Windows Xp; sempre per l'autunno è
attesa la console per videogiochi Xbox e una serie di prodotti minori.
Nelle pagine interne una scheda tecnica che illustra l'applicativo
Office Xp e un'intervista a Umberto Paolucci, vice presidente della
società e responsabile dell'area Europa-Medio Oriente-Africa.
"Siamo ragionevolmente fiduciosi" - afferma il manager
- "che l'appello sovvertirà la condanna allo smembramento"
e nega che si stiano preparando piani per il caso contrario di una
conferma del verdetto di primo grado. Tutti gli annunci operativi,
infatti, si innestano, "in un quadro di più lungo periodo,
la piattaforma dot.net il cui scopo è di rendere davvero
Internet più facile e le sue applicazioni molto più
ricche e potenti per il cliente".
Forum online su Tienanmen
A dodici anni dalla protesta studentesca di Tienanmen a Pechino,
soffocata nel sangue dalle autorità, il dibattito su quella
fatidica vicenda è ancora acceso. I reduci ne parlano, infatti,
nei forum Internet chiedendosi anche se l'oltranzismo fu un errore
che favorì i falchi del partito comunista. Il Corriere
della Sera riporta alcune delle voci più rappresentat
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