Italiani, popolo di tecnofili
Aumenta la fiducia degli italiani nei confronti della tecnologia.
Lo rivelano il Messaggero e Libero che pubblicano i
risultati di un'indagine di Astra-Demoscopea realizzata su un
campione di mille persone di età compresa tra i 14 e i 79 anni. Si
può parlare di un'inversione di tendenza visto che il 60 per cento
degli intervistati dichiara il suo interesse per le applicazioni
tecnologiche. Quattro i motivi di attrazione: la possibilità di
eliminare le distanza (73 per cento); di rendere la vita più
semplice (59 per cento); di ridurre la fatica (53 per cento) e di
risparmiare tempo (52 per cento). Un terzo delle persone
interpellate ritiene, inoltre, che lo sviluppo tecnologico
contribuisca a diminuire le differenze sociali. Significativo
l'incremento dell'interesse da parte delle donne: su cento "tecnofili",
46 sono di sesso femminile. Altra novità è che al Sud emerge una
propensione ad accogliere le novità tecnologiche superiore alla
media nazionale. Si possono distinguere tre profili. Il "tecnofan"
ha un'attenzione quasi maniacale per le tecnologie, è di solito un
uomo e ha un'età tra i 14 e i 44 anni. Il "tecnoselettivo",
in genere di sesso femminile, non ha grande familiarità con la
tecnologia ma la considera un importante fattore di sviluppo; il
"tecnopassivo" non capisce e non sopporta i ritrovati
tecnologici e non li considera in grado di migliorare la qualità
della vita.
Valori globali
Ampio risalto sul Sole 24 ore al convegno su "Globalizzazione:
etica, valori, regole" organizzato a Palermo dalla Fondazione
Falcone. "Dal punto vista economico la globalizzazione ha
portato benefici a tutti" - ha affermato Dominick Salvatore,
che ha curato l'organizzazione del convegno - "Se non ci fosse
la globalizzazione i 146 milioni di poveri che vivono nel mondo con
meno di un dollaro al giorno sarebbero più di 600 milioni. Ma
attenzione; la globalizzazione ha anche aumentato la disuguaglianza
tra i Paesi e dentro i singoli Paesi". Su questo rischio si è
soffermato anche il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio:
"È cruciale il ruolo che le leggi e l'amministrazione,
rinnovate nelle funzioni e nell'operatività, possono svolgere per
garantire l'efficienza del sistema economico. Il mercato, seppur
regolato da un principio di giustizia commutativa, può produrre
disuguaglianze…una società di uomini liberi, dunque… ha
necessità anche di un'altra forma di giustizia, quella
distributiva, che deve essere garantita dallo Stato, dalle
istituzioni, dalla cultura". Ha parlato di "disuguaglianze
sbalorditive" anche il premio Nobel per l'economia Amartya Sen,
pur ammettendo che "bloccare la globalizzazione significherebbe
fare un grosso danno alla civiltà". Secondo Sen "è
necessaria una varietà di progetti sociali globali: la lotta
all'Aids, lo scambio tra i Paesi in materia di istruzione, i
supporti per la dislocazione delle tecnologie, le leggi per
l'ambiente".
Il diario online di una malata era
un'invenzione
La più grande truffa della storia di Internet è stata scoperta:
il diario online di Kaycee, diciannovenne del Kansas che da due anni
raccontava la sua battaglia contro la leucemia, è un falso. Il sito
della ragazza ha suscito la commozione di moltissimi navigatori che,
generosamente, hanno inviato donazioni al conto corrente. Poi
lunedì scorso sulla pagina web è comparso l'annuncio della sua
morte. La notizia è subito circolata nelle chat line, qualcuno ha
cominciato a sollevare dei dubbi e dopo le ricerche di una cronista
l'inganno è stato scoperto. La responsabile, Debbie Swanson, 40
anni, ha confessato.
I politici non rispondono alle e-mail
Un politico su dieci risponde ai messaggi di posta elettronica.
Il test, riferito dal Corriere della Sera, è stato
realizzato da Panorama. I redattori si sono rivolti via Internet ai
politici ma pochissimi hanno inviato una risposta personalizzata:
Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione, Marco Follini e Carlo
Giovanardi del Ccd, Salvatore Tatarella di An, Elio Veltri
dell'Italia dei valori, Elio Vito e Antonio Martino di Forza Italia.
I risultati completi di questo sondaggio sono disponibili nella
guida, allegata al settimanale in edicola domani, "Gli
indispensabili 1500 indirizzi e-mail provati per voi".
Internet unisce le famiglie
Navigare in rete non produce isolamento e non aumenta il divario
tra genitori e figli. Questa la conclusione di una ricerca
australiana i cui risultati vengono riferiti dal Giornale.
Intervistando oltre 300 famiglie con figli minorenni i ricercatori
dell'Australian broadcasting authority hanno rilevato che la
fruizione di Internet stimola il confronto di esperienze e lo
scambio di opinioni nelle case. Il quotidiano ha chiesto al
professor Paolo De Nardis, preside della facoltà di Sociologia
dell'università di Roma "La Sapienza", se il quadro
emerso da questo studio può descrivere anche la situazione
italiana. Secondo il sociologo nel nostro paese la realtà è molto
diversa: i ragazzi, infatti, sono molto più avanti nell'uso delle
tecnologie rispetto ai loro padri e alle loro madri. Inoltre non
c'è un consumo omogeneo: le differenze regionali, specialmente tra
Nord e Sud, sono ancora marcate. Pertanto una condizione di
fruizione simile a quella australiana è ipotizzabile solo tra una
decina d'anni e solo in una fascia sociale medio-alta.
Seattle senza fili
Due ingegneri di Seattle di 29 anni, Matt Westervelt e Steve
Briggs, stanno per realizzare il loro sogno: "Seattle senza
fili", una rete wireless costruita senza l'appoggio di alcuna
struttura né pubblica né privata ma esclusivamente su base
volontaria, grazie al sostegno degli appassionati arruolati via
Internet dal sito del progetto. Libera e gratuita, la rete si
baserà su un sistema di trasmettitori e sarà dotata di un sistema
di crittaggio per tutelare la privacy. Sulla Stampa.
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