Pa alla sfida della rivoluzione digitale 

Inizia oggi a Roma il Forum Pa. La manifestazione, che si svolgerà fino all'11 alla Fiera di Roma, è incentrata quest'anno sul tema "Le pubbliche amministrazioni come fattore di competitività in Italia e in Europa". Giunto alla dodicesima edizione, il Forum si propone di fare un bilancio generale della stagione di riforme che ha caratterizzato la pubblica amministrazione negli ultimi anni. Come si legge oggi sul rapporto del Sole24ore dedicato alla manifestazione, nell'era dell'informazione, la gestione delle amministrazioni pubbliche richiede diversi cambiamenti a livello legislativo, procedurale e culturale. Rivoluzionare la Pubblica amministrazione è la scommessa dell'e-government: una sfida che promette di sostituire il vecchio modello burocratico, verticale e segmentato con uno orizzontale, trasparente, orientato al servizio e caratterizzato da scambi informativi tra gli enti e con i cittadini. Per avere il polso delle iniziative e dei progetti di governo digitale già avviati dalle amministrazioni locali (Regioni, Enti locali, ecc.), Reset e Formez, col patrocinio del dipartimento della Funzione pubblica, hanno lanciato il premio "punto e.Government", un lavoro di ricerca e analisi di quelle esperienze, raccolte in una banca dati online, sul sito di Reset, www.re-set.it. Al premio, che verrà assegnato venerdì 11, sono pervenuti oltre 380 progetti. E, in un'intervista al Messaggero, Elio Catania, presidente di Ibm Italia, ha sottolineato che l'Italia ha fatto molti passi avanti: "Abbiamo alcuni progetti pilota che sono tra i più avanzati in circolazione: penso al fisco telematico, alla carta di identità elettronica, alla previdenza. Ma anche nel pubblico, tutto ciò deve diventare sistema. Questa è la sfida per il prossimo governo, qualunque esso sia. I buoni risultati già raggiunti dimostrano che è possibile, che non esistono vincoli strutturali".

Referendum tra gli anti G8: "Fino a che punto si può essere violenti?" 

Un referendum per avallare la rivoluzione. Le tute bianche che hanno inseguito da Seattle a Praga, da Davos a Quebec i sogni della rivolta zapatista facendosi ariete della sommossa antiglobalizzazione, chiedono alla società civile la forza del suo consenso. E annunciano che, prima della mobilitazione anti G8 di Genova, potrebbero sciogliersi per confluire, senza divise, nell'esercito della Grande Protesta internazionale. Dalla fine di maggio alla fine di giugno avvieranno una consultazione che, attraverso schede o via Internet, entrerà in contatto con almeno 50mila persone. Tra i quesiti, che riguarderanno in particolare la manifestazione ligure: "Siete d'accordo nell'ammettere la disobbedienza nel divieto di manifestare?"; "È giusto invadere collettivamente le zone dichiarate off-limits?"; "È legittimo ricorrere all'autodifesa nel caso, cui, com'è accaduto a Napoli, la polizia violi palesemente i diritti umani?". Il referendum, come spiega la Stampa, vuole essere un modo per contarsi e anche trasformarsi in una sorta di mandato politico.

La questione Sms in discussione all'authority 

Le proteste contro la proposta di alzare le tariffe per i "messaggini" al telefonino, proveniente dalle compagnie telefoniche, ed ora in discussione all'authority, sono state clamorose. Milioni sono i messaggi scambiati ogni giorno: un servizio in perdita, anche perché è sempre più difficile recuperare i costi, specialmente da parte dei portali Internet, in un momento in cui vengono meno le entrate che arrivano dalla pubblicità. Ai risvolti della questione dedica oggi un'ampia analisi Affari & Finanza, il supplemento economico della Repubblica.

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