Il web lava più bianco
Cresce in maniera preoccupante l'utilizzo di Internet per riciclare
il danaro sporco: banking online, casinò virtuale e , in
genere, forniture fittizie di servizi in Rete proliferano con l'obiettivo
di movimentare con facilità ingenti somme da una capo all'altro
del mondo. a lanciare l'allarme il rapporto
annuale del Gafi, il "gruppo di azione finanziaria"
sul riciclaggio costituito all'interno dell' Ocse, riportato dal
Sole 24 Ore. La facilità di accesso ad Internet, il
contatto indiretto tra l'operatore e l'istituzione, la rapidità
della transazioni via web, l'elevata efficienza e i bassi costi
finanziari delle operazioni, favoriscono secondo gli esperti il
ricorso alle Rete per ripulire i proventi di attività illecite.
Per gli investigatori, la difficoltà maggiore nello sventare
queste manovre deriva dalla legislazione in vigore in alcuni Stati
"devianti" che si propongono come zona franca di distribuzione
di beni e servizi che hanno natura illegale in altri paesi.
Inoltre, nella catena del riciclaggio, solo la prima società,
spesso registrata in uno di questi "paradisi fiscali",
è coinvolta nell'attività illecita mentre sono del
tutto estranee le compagnie di carte di credito, il provider e la
banca intermediaria con cui la società intrattiene rapporti.
Privacy, quattro anni di Garante
Domenica prossima l'Autorità italiana per la tutela della
privacy compirà i suoi primi quattro anni e alla scadenza
del mandato il Garante Stefano Rodotà traccia il bilancio
in un'intervista al Sole 24 Ore. Bilancio piuttosto positivo:
"la penetrazione della cultura della privacy all'interno della
società italiana è sbalorditiva, al di sopra delle
aspettative. La bassa percentuale delle impugnative dei ricorsi
al Garante è un segnale in questo senso. E il credito internazionale
guadagnato è un altro indicatore". Per quanto riguarda
il rapporto tra privacy e Internet Rodotà ribadisce l'illegittimità
dei trattamenti invisibili come i "cookies" e le incursioni
nella posta elettronica. Per quanto riguarda la presunta limitazione
di libertà dei navigatori, il dibattito è in via di
superamento: "si conserva l'anonimato, ma il provider resta
in grado di conoscere l'identità di tutti i navigatori e
può rivelarla in caso di accertamenti giudiziari". Gli
stessi operatori del commercio elettronico stanno scoprendo che
la tutela della riservatezza è un alleato e non un ostacolo,
dato che la stragrande maggioranza dei consumatori preferisce acquistare
su siti che dichiarano di seguire politiche di tutela della privacy.
Il dopo Napster
Sony e vivendi Universal, i primi due gruppi discografici mondiali,
lanceranno entro l'estate un software alternativo a Napster, che
nel frattempo diventerà un sistema a pagamento. La concorrenza
si sposterà quindi ora sui prezzi. La joint-venture, chiamata
Duet, ha avviato la fase sperimentale in California. Il nuovo software
impone il pagamento di una tariffa (ancora imprecisata) al momento
di scaricarsi un brano e nel frattempo impedisce che i file musicali
vengano trasferiti su cd o lettori portatili. Come reagiranno gli
utenti? Quella sulla musica gratis in Rete sta diventando quasi
una guerra di religione. In Belgio, qualche giorno fa, la polizia
ha arrestato alcuni utenti di Napster perché un giudice aveva
dichiarato fuori legge il sito. La decisione ha generato sit-in
e marce di protesta. E intanto proliferano siti identici a Napster,
anche più difficili da combattere, perché è
impossibile individuare il file musicale di provenienza. Dossier
sull'inserto "Affari e finanza" di Repubblica.
Terremoto Umts
Le licenze Umts sono state pagate troppo, ma ormai la cosa è
fatta. In compenso ora capiremo quali sono le compagnie telefoniche
in grado di investire veramente". A parlare è Vittorio
Colao, numero uno di Omnitel, in un'intervista sull'inserto "Affari
e finanza" della Repubblica. Secondo Colao, all'indomani
dall'assegnazione delle licenze emergono le differenze tra gli operatori.
Per sostenere i costi delle aste, le telecomunicazioni europee hanno
già subito una profonda metamorfosi e listini di tutta Europa,
penalizzando le tlc, stanno operando una dura selezione.
Per fare fronte ai grandi investimenti richiesti per l'affare, le
compagnie telefoniche cercano nuove soluzioni. Emblematico il caso
tedesco, dove si fa strada in modo sempre più insistente
l'ipotesi di accordi tra gruppi concorrenti, giganti ormai sommersi
di debiti.
A quando allora l'arrivo dei nuovi telefonini? Non tanto presto,
risponde Colao: "la commercializzazione grande comincerà
fra fine 2002 e inizio 2003. Dopo qualche difficoltà iniziale
verso il 2009 tutti in Italia avranno l'Umts".
Coinvolgimento totale
Fax minacciosi, telefonate mute, chat e intrighi misteriosi. Inizia
quando si spegne il pc il nuovo videogioco americano "Majestic",
ispirato al film "The Game", interpretato qualche anno
fa da Michael Douglas. "Il gioco che ti gioca" è
il marchio depositato dalla casa produttrice, il colosso Electronic
Arts, per identificare un nuovo modo di concepire i videogiochi.
Dopo aver installato Majestic sul pc, il giocatore si trova al centro
di un pericoloso intrigo internazionale, diventando la pedina di
una gigantesca macchinazione fantapolitica. Tramite un collegamento
Internet con il suo server, totalmente invisibile al giocatore,
Majestic inizierà a programmare una serie di eventi che colpiranno
la vita privata del giocatore sfruttando tutte le apparecchiature
elettroniche presenti in casa. Majestic sarà disponibile
negli Usa entro la prossima primavera. Non si sa ancora quando il
gioco sarà disponibile per l'Italia, ma nel frattempo, segnala
il Corriere della Sera, si può visitare il sito Internet
http://majestic.ea.com
Ginette la difficile
La pubblica amministrazione possiede la sua rete informatica privata.
Si chiama G-net (affettuosamente ribattezzata Ginette) ma pare sia
sottoutilizzata dagli uffici pubblici, che preferiscono mezzi alternativi.
Secondo i dati riportati da Repubblica, basati sulle e-mail
trasmesse nel 2000 al primo posto della classifica sull'uso della
rete c'è la Presidenza del consiglio dei ministri con oltre
158 mila messaggi inviati; seguono, con sensibile distacco, l'Aipa
con quasi 44 mila messaggi e i ministeri dell'Agricoltura, dell'Industria
e di Grazia e Giustizia, che vanno dai 19 ai 16 mia messaggi circa.
Fanalino di coda, i carabinieri, che nell'intero 2000 hanno mandato
in rete solo 705 messaggi. Insomma, il "gotha" dei vertici
di governo, che avrebbe dovuto sfruttare G-net per comunicazioni
urgenti e segretissime, scambio di documenti e archivi, ha utilizzato
quella che potenzialmente è una Ferrari come un'utilitaria.
Pare però che presto tutta la documentazione del Consiglio
dei ministri circolerà solo in Rete. In questo caso, senza
le alternative cartacee, l'uso di G-net diventerebbe praticamente
obbligato.
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