Scandalo Telekom serba: a Vitali 960 milioni 

L'inchiesta pubblicata da Repubblica sull'accordo tra Telecom Italia e Telekom Serbia ha suscitato un clamore straordinario, in Parlamento e all'estero. Ieri il Wall Street Journal ha dedicato un ampio servizio ai risvolti dell'acquisizione (giugno '97) del 49 per cento della società telefonica di Belgrado da parte dell'italiana Telecom e della greca Ote. Uno sciagurato investimento di 1500 miliardi offerti dalla Telecom a Milosevic. Il prestigioso quotidiano politico-finanziario americano, nel dare conto delle notizie rivelate dall'inchiesta in tre puntate pubblicate da Repubblica e del terremoto politico che ne è seguito, aggiunge importanti dettagli alla vicenda, sottolineando in particolare che l'affare comportò senza dubbio numerosi elementi non ortodossi. Tra questi, il quotidiano americano ne rivela uno sin qui ignoto: "Il pagamento di 960mila marchi tedeschi (960 milioni di lire), a titolo di parcella per consulenza, disposto a favore del conte Gianni Vitali, aristocratico italiano descritto come compagno di caccia di Milosevic". Il ministro delle Telecomunicazioni serbo, Tadic, ha annunciato l'apertura di un'inchiesta ufficiale, che dovrebbe dare dei risultati entro un mese; l'affare, secondo lui, significò la salvezza per Milosevic, che utilizzò il denaro incassato con Telekom per "comprare" la pace sociale. Roberto Colaninno, il presidente di Telecom Italia, intanto, si dice pronto a partire per Belgrado, per indagare personalmente. Ma, intervistato da Repubblica, precisa: "Noi siamo un'azienda privata non legata a nessun partito e a nessuna politica che non sia altra che quella di rispettare le leggi e i contratti e di difendere gli interessi dei nostri azionisti".

Rifkin: "I geni non sono in vendita" 

Sbarcato a Milano nel giorno in cui test rapidi fanno registrare il terzo caso di mucca pazza in Italia, Jeremy Rifkin, il Savonarola verde che sollecita la paura del mondo di fronte alla rivoluzione dei "signori dei geni", sta evocando una sorta di futura Chernobyl biologica se non si porrà un freno alle colture ingegnerizzate. Come dichiarato alla Stampa, "se non si blocca la possibilità di brevettare la vita per l'uomo si prospetta una nuova schiavitù. Quanto alle biotecnologie nel campo dell'alimentazione, non esiste né un'ecologia di previsione né una scienza che regola il rischio. Chi lo sostiene è un truffatore". E sullo scontro tra il governo italiano e gli scienziati sulla libertà di ricerca nel campo degli Ogm, dice a Repubblica: "Io credo che il governo italiano abbia compiuto un atto di grande coraggio nel differenziarsi da quanto viene sostenuto a livello di Unione Europea in questo campo. E credo che gli scienziati abbiano vinto lo scontro spacciando tesi prive di fondamento".

Internet? È un gioco 

Un navigatore su due si diverte con i games della Rete. Per esempio, alla voce "Games", il motore di ricerca Altavista sforna ben 58.431.582 pagine Web. Basta cliccare nella categoria apposita di Yahoo.it per farsi un'idea: biliardo, enigmistica, fantatornei, freccette, giochi da tavolo, d'azzardo, di carte, di guerra, di ruolo, giochi per computer, interactive fiction, rompicapo, sondaggi, yo-yo, e ovviamente i classici videogiochi. Oggi sulla Stampa, è possibile leggere una navigazione tra i principali siti per giocare online.

Per pubblicità e-mail, spendiamo 60mila lire 

Secondo uno studio della Commissione europea, lo "spamming", sempre più usato dalle aziende, ci costa almeno 60mila lire l'anno. Le aziende che si fanno pubblicità intasando le cartelle di posta elettronica degli utenti, causano anche delle spese non minime di connessione. Il fenomeno, detto spamming, in Italia, sta prendendo piede e sta sostituendo i vecchi banner: questi i risultati, diffusi oggi da Libero, di uno studio commissionato dalla Commissione Europea alla società Ariete e riportato dalla newsletter dell'Autorità garante della privacy.

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