Napster dovrà chiudere, viva Napster
Napster dovrà chiudere. Alla sentenza della Corte d'appello di San
Francisco, alla quale si erano rivolte le case discografiche per fare
oscurare il sito di scambio di musica gratuita online danno ampio
risalto oggi tutti i giornali. Anche se il popolarissimo sito
californiano usato da 60 milioni di persone nel mondo intero per
copiare musica gratis su Internet ha perso ieri la sua battaglia
giudiziaria, per il momento resta aperto. I giudici d'appello di San
Francisco hanno deciso che Napster potrà essere riconosciuto
responsabile della violazione delle leggi sul diritto d'autore se non
interromperà la possibilità per gli utenti di accedere a brani
coperti da copyright. Ma la richiesta di immediato oscuramento del
sito è stata respinta: a Napster viene data la possibilità di
autoregolamentarsi. I giudici hanno chiesto che il dispositivo della
sentenza venga riscritto in modo da rendere più precisa la
definizione del copyright tutelato; ma non appena il giudice di primo
grado lo vorrà, Napster sarà chiuso. Per il grande popolo dei "napsteriani"
si aprono due alternative: emigrare verso i cloni ribelli come
Gnutella che continuano a offrire canzoni e brani musicali gratis; o
accettare che la musica online diventi un servizio per abbonati. Con
l'avvicinarsi del verdetto di ieri, la febbre di Napster ha raggiunto
livelli parossistici. Solo nell'ultimo week-end i navigatori di tutto
il pianeta hanno scaricato 250 milioni di canzoni: è stato calcolato
che in questi giorni la frequentazione media di Napster è di un
milione e mezzo di persone in ogni secondo. E intanto il sito ha fatto
sapere che - se sarà necessario - è pronto a sostenere le sue
ragioni alla Corte Suprema. Difesa da David Boies, l'avvocato che ha
rappresentato il governo nella Microsoft contro la Microsoft e Al Gore
in quella meno fortunata per i seggi della Florida, Napster ha
accusato Warner, Sony, BMG, Universal ed Emi, i cinque giganti della
musica, di pratiche monopolistiche.
Genoma umano: due mappe, una lite
Tra polemiche etico-religiose, risse fra scienziati e sussulti a
Wall Street sono state pubblicate ieri le prime mappe del codice
genetico, che sono il frutto del lavoro di migliaia di genetisti ed
esperti di informatica, divisi in due gruppi concorrenti (l'azienda
privata Celera genomics e il consorzio pubblico internazionale Human
Genome project). Tutti concordano, però, che tra pochi anni sarà
possibile capire i segreti del corpo umano, predisponendo cure e
medicine rivoluzionarie. Sulla Repubblica di oggi è possibile
leggere un'intervista al presidente della Celera, Craig Venter, che
annuncia le tappe future del progetto e sottolinea come il fatto che
ci siano meno geni significa in realtà che il nostro sistema
fisiologico è molto più complesso del previsto; inoltre indica
chiaramente che i fattori che ci fanno veramente essere diversi gli
uni dagli altri sono la regolazione, i tempi, l'interazione con
l'ambiente.
Gli scienziati protestano: libertà sul biotech
Oggi a Roma la manifestazione contro Pecoraro Scanio. I promotori
nell'appello ribadiscono che la ricerca italiana in campo
agrobiotecnologico versa in una situazione drammatica. Hanno aderito,
tra gli altri, i premi Nobel per la medicina, Renato Dulbecco e Rita
Levi Montalcini. In particolare sotto accusa è la decisione del
ministro per le Politiche agricole di bloccare i programmi che
prevedono la sperimentazione in campo aperto degli Organismi
geneticamente modificati. Ma Percoraro Scanio, parlando al Corriere
della Sera, precisa che non c'è nessun blocco: "Il divieto
è solo per gli esperimenti all'aperto. Gli studi di questo tipo
possono continuare in laboratorio".
Tutti dicono "I love you"
Tutti dicono I love you: su Internet anche l'amore parla inglese.
Sollecitati via Web a un incontro virtuale per San Valentino, i latin
lover nazionali si sono rivelati molto meno audaci dei colleghi
anglofoni. Morgana ha messo per tre giorni online lo stesso annuncio
in due lingue, una versione su www.yahoo.com,
l'altra su www.iol.it: "Web
designer, 35 anni, bell'aspetto, single, curiosa di conoscere qualcuno
per passare il 14 febbraio in compagnia virtuale. Solo persone
intelligenti, per piacere". Risultato: America batte Italia mille
pretendenti a uno. Ma, come si legge oggi sulla Stampa, il
trucco c'è: i candidati che hanno risposto direttamente su Yahoo!
sono sei, ma il portale americano oltre alla posta elettronica, ha una
doppia estensione: un servizio online per cuori solitari e un aggancio
con Match.com, una banca dati con oltre un milione di single
registrati, che vengono selezionati e sottoposti al richiedente in un
lampo. Intanto si moltiplicano le iniziative per San Valentino: la
Forrester Research ha diffuso una ricerca secondo la quale oltre due
milioni di europei compreranno doni e fiori su Internet per il giorno
degli innamorati.
Modelli di dichiarazione periodica vincolati all'online
I nuovi modelli di dichiarazione periodica- disponibili sul sito
Internet del ministero delle Finanze - contengono importanti modifiche
concernenti, principalmente, l'obbligo generalizzato di presentazione
telematica, a partire da quelle relative al periodo d'imposta 2001.
Oggi sul Sole 24 ore.
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