Si deve tutto agli operatori "individuali", secondo gli
esperti, il mini-rialzo di questo scorcio del 2001: un tentativo di
"imitare" il Nasdaq che però potrebbe rivelarsi di breve
respiro per la diversa consistenza in termini di capitale e di
solidità delle società quotate. Le imprese hi-tech italiane,
infatti, non hanno la robustezza di quelle americane. Forse ci sarà
un altro mini-rally tra febbraio e metà marzo. Ma poi, il
rallentamento dell'economia Usa si rifletterà anche sui profit
warning delle imprese e i mercati potrebbero essere sommersi da
un'ondata di pessimismo e la finestra dei rialzi potrebbe anche non
aprirsi più. Anche in America, non mancano i motivi di tensione,
soprattutto per l'ormai martellante stillicidio di licenziamenti nella
new economy. Questa l'analisi che si legge oggi su Affari &
Finanza, il supplemento di Repubblica. Intanto, come scrive
oggi il Sole 24 ore, Internet è piena zeppa di informazioni
non controllate e non controllabili, spesso gonfiate. In questo modo
gonfiare le quotazioni, con la velocità di diffusione delle notizie
in Rete, è abbastanza facile.
Banche in lotta contro gli hacker
Gli hacker hanno defaced (sfigurati) oppure cracked (rotti) i i siti
delle banche italiane almeno in cinque casi. Il 7 dicembre scorso è
stato violato il sito di Banca
Generali Spa ; il 16 quello che rimandava a Iccrea Holding, la
capogruppo del Credito Cooperativo; e
nello stesso giorno, il 7 giugno 2000, hanno subito intrusioni Banca
Imi , la Banca Popolare di Ravenna
e la piccola Banca di Manzano.
Gli hacker hanno cancellato le pagine web ufficiali degli istituti di
credito, sostituendole con i loro messaggi. È tutto documentato sul
sito www.attrition.org. Anche se si sono fermati in anticamera, si
tratta di un segnale allarmante, perché una prima barriera è stata
superata. Oggi su CorrierEconomia.
Secondo il rapporto R&S Mediobanca le uniche aziende hi-tech a
dare utili sono quelle telefoniche, perché possono contare su entrate
sicure. Delle sei-sette società che Mediobanca mette nell'area della
new economy, almeno tre con la suddetta nuova economia hanno poco a
che fare: Infostrada, Tim e Omnitel. Se tutte e tre sono vicine alla
nuova economia, perché non hanno a che fare con lamiere o bulloni, ne
sono anche lontane perché lavorano con business certi. Su Affari
& Finanza di oggi si trovano le schede di queste società e di
altre due censite da Mediobanca: Tiscali ed E.Biscom, due formidabili
scommesse.
Storia di Amazon
Chi chiede a Jeff Bezos , il padre fondatore di
Amazon.com, se vuole diventare il grande magazzino del web si sente
rispondere che Amazon: "non sta cercando di diventare il
Qualcos'Altro del Web. Siamo geneticamente dei pionieri. Ogni mattina
mi sveglio e cerco di confondere i giornalisti e gli esperti che
cercano di rinchiuderci in una definizione di otto secondi".
Questo e altro si legge nel libro di Robert Spector, amazon.com, Get
Big Fast, edito da Fazi. Come sottolinea La Stampa, che oggi di questo
libro pubblica alcuni brani, si tratta di una storia che è già
leggenda.
Porto Alegre: insulti a Soros
Il finanziere Soros ha accettato di
apparire da Davos, la sede del World Economic Forum, in
videoconferenza con Porto Alegre, dove è stato accolto a fischi e
insulti, come il simbolo di tutti i mali. Ma il Corriere della Sera
sottolinea che da ora in poi Davos dovrà abituarsi a convivere con
una versione terzomondista. Il Forum sociale mondiale è stato,
infatti, un successo e gli organizzatori hanno annunciato che
l'appuntamento contro il neoliberalismo avverrà ogni anno. E intanto
il segretario dell'Onu Kofi Annan ha dichiarato: "La
globalizzazione o sarà per tutti o non sarà per nessuno".
Diventano videogiochi i giocattoli tradizionali
Anche i soldatini
rinascono virtuali: "Army men in Space" è il più recente
di una serie di videogiochi realizzati dalla 3Do, l'azienda fondata da
Trip Hawkins, che ha per protagonista il sergente Sarge e la sua
armata verde miniaturizzata. Oggi su CorriereEconomia.
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