Cina: pena di morte per lo spionaggio via Internet
In Cina, ogni persona riconosciuta colpevole di furto o
divulgazione di documenti di Stato su Internet può essere ormai
condannato alla pena di morte. E' l'ultima decisione della Corte
suprema cinese, riportata oggi dalla Repubblica e dal Messaggero.
Chi grazie ad Internet o ad altri mezzi risulta implicato in attività
di spionaggio sarà "giustiziato o condannato a una pena di
reclusione dai dieci anni all'ergastolo", riferisce l'agenzia di
stampa Nuova Cina. Lo scorso dicembre il parlamento cinese aveva
adottato una normativa destinata a combattere gli usi criminali di
Internet, mirando in particolare alla dissidenza politica in Rete. La
popolarità di Internet aumenta in modo esponenziale in Cina: alla
fine del 2000 si potevano contare 22 milioni e mezzo. Una crescita
enorme, se si pensa che alla fine del 1999 ne erano stati recensiti
8,9 milioni, secondo un rapporto pubblicato la settimana scorsa dal
Centro d'informazione cinese su Internet.
Il futuro oltre il computer
Intel lancia i lettori Mp3, Microsoft i videogiochi, Ibm entra
nella ricerca biomedica, Compaq aggredisce il mercato dei palmari: i
maggiori gruppi informatici mondiali cercano vie alternative ai
computer in un momento in cui la domanda mondiale cala, e pur essendo
grandi colossi devono muoversi come start up. Alla crisi della
centralità del Pc dedica un ampio servizio l'inserto "Affari
e Finanza" di Repubblica, analizzando il caso
emblematico della Microsoft, che ha concluso l'anno in positivo
nonostante le rivoluzioni tecnologiche e le grane giudiziarie. Il
futuro non sono più i computer ma i telefonini Umts, i palmari, le
playstation, la banda larga, i film trasmessi via Internet e in questi
campi Microsoft non ha la leadership, ma è un concorrente come gli
altri. Per tutti dunque la parola d'ordine è
"diversificare" e adattarsi alle nuove esigenze di mercato,
anche sul fronte della pubblicità online. Secondo Michael Capelles,
presidente della Compaq, il futuro sarà sempre più appannaggio di
oggetti "mono task", ovvero piccoli prodotti specializzati,
leggeri e semplici da usare, che fanno una cosa sola. Craig Barret,
presidente di Intel, è meno drastico ma altrettanto deciso:
"Stiamo entrando nell'era del 'pc esteso': il computer resta al
centro dell'universo digitale, ma è questo universo che si sta
espandendo". Un'altra possibile risposta alla crisi del pc
potrebbe essere una sorta di "integratore": un sistema
informatico che consenta una molteplicità di opzioni. Lo illustra
Roberto Crapelli, capo della società di consulenza ATKerney Italia:
"Una mini rete personale che mi permette, mentre sono in macchina
, di dettare una lettera , che nel frattempo la segretaria in ufficio
stampa e spedisce mentre altri elaborano i dati e preparano i
contenuti. Il primo che ci arriverà avrà un successo
strepitoso":
Peter Gabriel e la musica online
"Un grande Napster ma legale. Se si vuole mangiare del pane lo
si deve pagare". Questo il futuro della musica in Rete secondo
Peter Gabriel. La Rete è un grande veicolo di democrazia e permette
di esprimersi anche ad artisti appartenenti a minoranze etniche e
politiche ma proprio per garantirne la libertà bisogna pagare la
musica, il frutto del loro lavoro. Il celebre musicista inglese è
intervenuto sabato scorso al Midem di Cannes (il Mercato del disco e
dell'edizione musicale) per presentare ufficialmente la sua ultima
creatura: OD2, il più grande distributore europeo di musica online,
per ora riservato soltanto ai rivenditori. In un'intervista pubblicata
da Repubblica, Gabriel ha spiegato i suoi intenti e il suo
rapporto con Internet. OD2 (On Demand Distribution) è stata fondata
sette mesi fa insieme a Charles Grimsdale, la sede centrale è a
Bristol ma ci sono uffici anche a Londra, Colonia e Parigi e presto
apriranno la sede italiana e quella spagnola. "Noi promuoviamo il
lavoro dei musicisti e allo stesso tempo, grazie ad una speciale
tecnologia, lo proteggiamo" ha dichiarato Gabriel. OD2 raggruppa
cataloghi di molte case discografiche indipendenti come Mushroom, Edel,
Mantra, V2, Zomba e Real World, ma anche di major come Emi e Virgin.
Con la distribuzione in Rete allora le case discografiche sono
destinate a scomparire? La risposta dell'ex leader dei Genesis è
negativa: "Finché un artista avrà bisogno di denaro avrà
bisogno di marketing e proprio per questo le case discografiche
continueranno ad esistere. Ognuno di noi deve ripensare a un nuovo
ruolo".
Miracolo Vitaminic
Sulla Stampa, l'amministratore delegato di Vitaminic
Gianluca Dettori spiega il recente successo in Borsa della società
che commercializza musica digitale. Solo questa settimana il titolo ha
guadagnato il 166 per cento, spinto anche da voci insistenti di una
scalata in corso. "Penso che ci sia una componente speculativa ma
anche una industriale" dichiara Dettori. "Gli accordi con le
grandi case discografiche come Bmg o Sony che abbiamo annunciato di
recente sono quello che si aspettava il mercato". Quanto alle
voci di un'Opa in arrivo vengono prudentemente smentite. Programmi per
il futuro? "Vogliamo continuare ad arricchire il catalogo
attraverso accordi commerciali con le case discografiche e spingere la
musica digitale su canali che non siano solo Internet. Entro il primo
trimestre dell'anno lanceremo in Europa un modello di abbonamento
annuale per il pubblico, una specie di pay-per-wiew della
musica".
Semplice è bello
Dai pc ai palmari ma anche dai videoregistratori ai telefonini: gli
oggetti più avanzati tecnologicamente sono spesso talmente ricchi di
funzioni che diventano troppo difficili d ausare e finiscono per
scoraggiare gli utilizzatori. La media dei clienti americani si
rassegan ad usare i prodotti al 35 per cento delle funzionalità e in
diversi paesi le case informatiche sono state costrette a ritirare dal
commercio prodotti d'avanguardia ma troppo compliucati. Ma si annuncia
un'inversione di tendenza soprattutto nei settori dei informatica e
networking, telefonia e domotica. Grande impulso alle interfacce
grafiche e ad icone, maggiore interazione con comandi vocali e si
fanno avanti anche le tecnologie che imparano dai nostri abituali
comportamenti, riconoscono i movimenti dell'occhio ed interpretano la
gestualità adattandosi alle diverse culture. Nei prossimi mesi
saranno lanciati i cellulari con tecnologia Bluetooth, in grado di
comunicare senza cavi con computer e periferiche. Su Repubblica
"Affari e Finanze"
Il colosso del credito tedesco Deursche Bank introduce in Germania
il primo conto virtuale destinato ai bambini. Attraverso il nuovo
portale Bank4kids, i piccoli tedeschi possono accedere a una vasta
rete di acquisti online da effettuare sul computer di casa sotto lo
stretto controllo dei genitori. E' l'ultima nicchia scoperta dal primo
istituto bancario europeo. Obiettivo: un mercato da 20 mila miliardi,
quello delle paghette settimanali. Per attivare il servizio è
sufficiente che i genitori versino su un apposito conto la somma
pagata settimanalmente ai bambini.
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