Internet: il futuro è a banda larga
Il futuro di Internet è nella banda larga: questo significa
scaricare dalla Rete pagine, immagini, file musicali e filmati, senza
dover attendere tempi lunghissimi e impraticabili. Per le imprese
poter accedere a servizi e applicazioni sempre più complesse e
potenti sviluppando al massimo grado le economie e le
razionalizzazioni. La banda larga però costa: bisogna posare migliaia
di chilometri di fibra ottica, rinnovare server e software. E quando
non si può usare la fibra, mettere in campo nuove e complesse
tecnologie, via cavo e via etere. Ma la domanda di nuovi servizi, in
questa fase, non è ancora così forte da ripagare tali sforzi nel
breve periodo. Se a ciò si aggiunge che anche la pubblicità online
sta subendo un rallentamento rispetto alle previsioni di crescita
forse troppo ottimistiche e che le Borse stanno facendo scontare alle
dot.com tutte queste incertezze nelle prospettive e nelle strategie,
si hanno le ragioni della confusione che regna sui mercati. Ma gli
analisti sembrano non avere dubbi sulla diffusione dell'Internet ad
alta velocità e sul fatto che la richiesta in questo senso è
destinata a crescere. Oggi Affari & Finanza dedica alcuni
approfondimenti alla questione.
Non è vera recessione
Il calo del Nasdaq non è stato forse ancora del tutto smaltito, ma
molti guru di Wall Street prevedono per il 2001 un recupero anche per
molti tra i titoli tecnologici, come si legge oggi su Affari &
Finanza, che dà ampio risalto alla questione. Dopo il segnale
dato da Greenspan, nel complesso si ritiene che questo sarà dal lato
delle borse un anno tranquillo, con possibilità di rialzi del 10-15
per cento e anche di più. Niente di eccezionale rispetto ai boom del
'99 e di inizio 2000, ma comunque il segnale di una svolta positiva,
dopo la tempesta dei mesi passati. A crederci è in particolare Abby
Joseph Cohen, uno dei più noti analisti americani, che però non si
sbilancia su quando ci sarà la svolta positiva. Tra le incognite, la
debolezza nel settore tecnologico e la reazione di Europa e Giappone
di fronte al minore import statunitense. E la Repubblica
sottolinea che questa sarà una settimana delicata per la Borsa. In
agenda ci sono, infatti, alcuni appuntamenti importanti, come la
pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo americani e i conti
trimestrali di colossi della Net economy, come Intel, Ibm, Apple, Sun,
Microsoft e Nortel Network. Già oggi ci sarà una prova importante:
Wall Street è chiusa per il Martin Luther King Day e le Borse europee
dovranno verificare la loro consistenza in assenza di notizie
provenienti da New York. Secondo un rapporto dell'Università del
Texas (UT) di Austin, i cui risultati sono dati oggi da Repubblica,
inoltre, le peripezie delle dot-com e delle azioni tecnologiche non
hanno ancora danneggiato le attività economiche legate ad Internet.
Le società intermediari e come Yahoo! e Aol guiderebbero la ripresa
della new economy.
La Cina crea la sua Silicon Valley
Si chiama Cyberport il faraonico progetto che traghetterà la Cina
nel "millennio dell'Asia", assicurandole un ruolo da
protagonista nel core business del futuro: l'Information Technology.
Si tratta di una cittadella cibernetica che sta sorgendo sull'isola di
Hong Kong a tempo di record. L'investimento previsto è di due
miliardi di dollari. Le duecento aziende che trasferiranno le loro
sedi presso la cittadella cibernetica avranno la possibilità di
operare in un ambiente ultrasofisticato, con cablaggi ad alta
velocità e tutti i ritrovati della moderna tecnologia. Oggi su CorrierEconomia.
Guerra dei palmari
Il mercato dei pc mostra segnali crescenti di stanchezza e ora
tutti guardano ai palmari, che in due anni possono raggiungere una
diffusione di 40 milioni di esemplari. La Palm, dominatrice del
mercato, è insidiata dalla Microsoft, che, come spiega oggi Affari
& Finanza, ha trovato la chiave di volta tecnologica per
ridurre in modo soddisfacente le caratteristiche del suo sistema
operativo ed è adesso in grado di sfornare un eccellente Windows in
miniatura, con tanto di Word, Media Player e versione ridotta di
Excel.
In arrivo l'Internet Car
Internet Car vuol dire auto di Internet, cioè auto attrezzata per
navigare in Rete, commercio elettronico, compreso, ed è un marchio
registrato. l'ha messo sotto chiave Viasat, società nata nel 98 per
produrre antifurti e navigatori satellitari. I primi modelli verranno
testati il mese prossimo e verranno messi sul mercato in marzo, in
veste fisica di pacchetto tecnologico da montare sulla propria auto. E
il CorrierEconomia sottolinea che 150mila Internet Car sono
previste per il 2001.
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