Usa: finisce l'era del web gratuito 

In prima pagina sul Corriere della Sera e nelle pagine interne sul Messaggero la crisi della politica della connessione gratuita a Internet negli Stati Uniti. I principali operatori che offrivano collegamenti illimitati a costo zero - come Bluenight, NetZero e Juno Online che contano quasi quattro milioni di abbonati ciascuno - hanno deciso che gli utenti devono cominciare a pagare. La ragione determinante di questa inversione di rotta nelle strategie commerciali dei provider risiede nel fatto che i ricavi della pubblicità in rete stentano a decollare. La nuova economia inaugura dunque l'anno adottando il vecchio modello di business dei servizi a pagamento. Questa svolta, che segue di poco la fine della totale gratuità della musica digitale su siti come Napster e Mp3, apre, secondo l'esperto americano Jakob Nielsen, una nuova era in cui a finanziare le società non saranno più gli investitori ma i clienti.

Un anno di batoste da new economy 

Dal 10 marzo 2000, il venerdì d'oro in cui la new economy ha raggiunto il suo massimo picco in Borsa non sembra passato solo qualche mese ma qualche anno, secondo il Manifesto. "L'anima finanziaria e speculativa del capitalismo" - scrive Bruno Perini - "è stata ancora più rapida della rivoluzione tecnologica in atto. E come una belva affamata di denaro, ha preso il sopravvento. In un sussulto di euforia e panico ha rastrellato e poi bruciato migliaia di miliardi". Negli Stati Uniti 130 aziende Internet sono state costrette alla chiusura e 41 mila lavoratori del settore hanno perso il posto mentre il Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici, chiude l'anno con una flessione del 39,2 per cento. In Italia le 39 società quotate nel Nuovo Mercato hanno raccolto in brevissimo tempo 8600 miliardi e perso, ancora più velocemente, due terzi del loro valore: i titoli "sono stati acquistati a prezzi folli, hanno consentito agli emittenti di raccogliere migliaia di miliardi anche quando erano scatole vuote e ora i valori di Borsa nella maggior parte dei casi sono sotto il prezzo di collocamento".

I domini ".it" sono più di 400 mila 

Cresce il numero dei domini ".it": se a fine '99 erano circa 93 mila, a fine 2000 se ne sono contati oltre 418 mila. L'Italia è quarta in Europa dopo Germania, Gran Bretagna e Olanda. I domini sono a pagamento (35 euro all'anno) e acquistabili sia dai privati (non più di uno a testa) che dalle aziende (anche più di uno per società). L'aumento delle registrazioni è dovuto anche al fatto che il suffisso italiano si scrive nello stesso modo del pronome inglese "it" e può, quindi, essere usato anche per comporre delle brevi frasi in inglese comprensibili da un pubblico internazionale; la situazione è ancora più evidente nel caso della provincia di Isernia richiestissima in rete perché il suo suffisso "is", omografo alla terza persona del verbo essere in inglese, insieme a quello nazionale, può servire a comporre degli indirizzi Internet slogan come, ad esempio, Love.is.it (L'amore è) o London.is.it (Questa è Londra). Sul Corriere.

Tutti al cinema per vedere l'assassinio di Gates 

Record di presenze al cinema e di contatti sul web per "MacArthur Park", il film in cui il presidente di Microsoft Bill Gates viene assassinato durante una manifestazione di beneficenza a Los Angeles. Il regista Brian Flemming indaga le reazioni dell'opinione pubblica e delle autorità di fronte a un evento shock. Su Libero.

Il vecchio pc si ricicla

 La Stampa segnala l'aumento negli Stati Uniti delle iniziative per smaltire i "rifiuti informatici" e favorire il riciclo dei vecchi computer. Il Computer recycling center nella Silicon Valley, sorto dieci anni fa, raccoglie ormai centomila pezzi l'anno. La famosa compagnia Hewlett-Packard ricicla tre milioni e mezzo di pezzi elettronici al mese. Sony ha avviato nello stato del Minnesota un progetto per il recupero e il riciclaggio dei propri prodotti. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente, però, non ha l'autorità per disporre l'obbligo della restituzione dei pc usati e tutte le iniziative sono affidate alla volontà delle imprese.

Archimede abita in rete 

L'elenco completo dei brevetti rilasciati nel mondo si trova all'indirizzo http://ep.espace-net.com. Su questo sito americano, segnalato da Libero, sono registrate invenzioni di ogni genere: dallo spazzolino da denti musicale allo shampoo fosforescente per individuare i pidocchi, dalla cuccia per cani dotata di ventola aspira-odori al profilattico con fiocco anti-sfilamento, dal pallone da football che si illumina per le partite notturne alle suole di scarpa che lasciano impronte feline per far perdere le proprie tracce.

Cabina in declino, arriva l'angolo web 

Aumentano gli italiani - sono ormai 33 milioni - che usano il cellulare e scende il numero delle cabine telefoniche: 330 mila, cioè cinque ogni mille abitanti, sensibilmente meno di sei mesi fa quando ce n'erano 6,7 ogni mille cittadini. Quest'anno, tuttavia, per rilanciare le cabine, come stabilito da una direttiva comunitaria, Telecom investirà 140 miliardi: circa 97 mila cabine verranno dotate di linee veloci Isdn e verranno istallati tremila "angoli web" per la connessione a Internet. La stessa strategia è già stata messa in atto in Gran Bretagna e annunciata in Germania. Sulla Repubblica.

Mini film online 

La rubrica Er@ digitale del Giornale si sofferma sul cinema in rete. Si moltiplicano, infatti, i siti che producono mini film espressamente realizzati per Internet. Per vederli si usano i software Real Player e Media Player, i programmi più diffusi per scaricare video con la tecnica dello streaming. Il limite è la scarsa velocità di collegamento. Un ampio archivio di filmati si può trovare su Atomfilms.com e su Ilooks.com mentre all'indirizzo www.fly.to/scums si può seguire il serial Scumsworld studiato apposta per la rete.

Internet fatale a Playboy 

In rete c'è troppo sesso gratuito, una concorrenza che sta mettendo in crisi Playboy. Anche l'editore si è lanciato nell'online ma senza successo: nessuno dei siti - né Playboy.com, l'edizione elettronica della rivista, né Playboy cyber club, dove si possono scambiare messaggi con le modelle, né Playboy store, dove si acquistano prodotti sexy - ha ottenuto profitti e la società ha annunciato un piano di austerità per limitare le perdite. Se nel 2000 sono stati investiti nel web 27 milioni di dollari (oltre 50 miliardi di lire), quest'anno lo stanziamento sarà ridotto a meno della metà. Su Libero.

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