L'high tech va giu. Le borse tremano
Non solo le piccole start-up risentono dell'andamento lunatico del
Nasdaq. Da dicembre tutte le protagoniste della rivoluzione
informatica americana sono state oggetto di notizie finanziarie
deludenti. Ha cominciato la Apple, annunciando le prime perdite in tre
anni. Giovedi' scorso e' stata invece la volta della Microsoft, che ha
perso quasi dodici punti in borsa denunciando un allarme per gli utili
in undici anni di successi. Secondo quanto segnala la Repubblica
stiamo vivendo una vera e propria recessione informatica in cui la
crescita finanziaria e' rallentata. Secondo il First Call Corp,
osservatorio dell'industria tecnologica, il rallentamento e' la
conseguenza naturale di un settore drogato da ritmi di sviluppo
esuberanti. I motivi del crollo Microsoft sono, comunque,
essenzialmente tre. Al raffreddamento dell'economia mondiale si
aggiunge un calo fisiologico delle vendite di prodotti informatici. Il
terzo fattore di crisi che l'osservatorio rileva e' una inversione di
tendenza nella pubblicita' su Internet. Meno chiare, aggiunge il First
Call Corp, sono le ripercussioni che il rallentamento informatico
avra' sulla situazione dell'economia e della finanza
La Stampa Web compie un anno
La Stampa.it il sito Internet del giornale medesimo, compie
un anno. Gia' in rete dal 1995 ha pera' cominciato a curare ed offrire
nuovi servizi. La versione rinnovata ha visto fra gli altri servizi
interattivi di denuncia politica e sociale. Ricordiamo l'appello di
Barbara Spinelli contro la carneficina in Cecenia e l'invio, da parte
dei lettori, di migliaia di mal a sostegno dei diritti umani
dimenticati. Sul sito e' stato possibile chattare con Massimo D'Alema,
Silvio Berlusconi e Luca di Montezemolo. Livia Turco, Emma Bonino e
Arrigo Sacchi. Inoltre La Stampa ha potuto raccontare, in presa
diretta, le vicende dell'alluvione del Nord-Ovest, attraverso le
migliaia di mail e interventi che i lettori inviavano al sito. Per il
compleanno La Stampa Web si rinnova inoltre con un servizio in
piu'. Da oggi infatti e' possibile trovare l'archivio del giornale
cartaceo, fino ad un mese prima, e l'archivio completo del giornale
elettronico. Piu' ricco il canale sportivo molte iniziative pronte per
l'anno a venire. Auguri!
Fine del canone Telecom
Gestori all'assalto. Fra due settimane cadra' il muro residuo del
monopolio telefonico. Con la liberalizzazione dell'ultimo miglio,
infatti, si potra' sottoscrivere l'abbonamento con un operatore
diverso da Telecom Italia. Il canone dovra' comunque essere versato al
gestore prescelto che lo 'girerà' all'ex monopolista. Infostrada ha
pero' lanciato una offerta che prevede il rimborso del canone dei suoi
abbonati. Come tuttavia fa notare il Sole 24 Ore l'Authority
deve ancora varare il regolamento di attuazione della
liberalizzazione, di vitale importanza per i nuovi operatori che si
affacciano sul mercato. Tommaso Pompei, amministratore delegato Wind,
mette intanto l'accento sul fatto che Telecom Italia conserva, a
tutt'oggi, il controllo della struttura in rame e che, per assicurare
parita' di condizioni a tutti, sarebbe opportuno che l'Authority
imponesse, come per il gas e l'elettricita', all'ex monopolista di
scorporare la societa' che gestisce la rete. Il dibattito continua
India. Un computer agli indigenti
A Delhi Don Dino Colussi, insieme ad un gruppo di missionari
salesiani, ha intrapreso una nuova e, sulle prime, stravagante
iniziativa. Ridotta ai minimi termini la ricetta di Don Colussi e'
quella di insegnare ai bambini poveri dell'india ad usare il computer,
dando loro, oltre che cibo e ristoro, alcuni rudimenti per l'uso dei
programmi informatici. Il fine dei missionari e' sempre stato quello
di "raccogliere i poveri dalla strada e aiutarli a tirare
avanti", fa notare il Corriere della Sera. L'obiettivo di
Don Dino Colussi e' invece quello di raccogliere chi viene dalla
strada. Ma non per aiutarlo a tirare avanti, bensi' per portarlo a
lavorare nella new economy. Cercando cosi' di superare il profondo
divario tra i paesi del post capitalismo industriale e i paesi in via
di sviluppo. L'iniziativa parte dalla creazione di cinque scuole , che
vanno dalle elementari alle superiori, fino ad arrivare al "Technical
Institute Don Bosco" in cui consegnare ai giovani di Delhi le
competenze attraverso le quali costruire un nuovo futuro. Per la
societa' indiana.
Nasce il Fondo per gli inventori
Obiettivo: fare uscire i ricercatori dai laboratori portandoli alla
guida di un impresa. Modalita': verificando se da uno studio
accademico si puo' creare business e occupazione. Lo sta gia' facendo
Sviluppo Italia, societa' italiana che ha avviato due progetti
sperimentali ottenendo i primi risultati largamente positivi.
L'esperienza dei progetti pilota e' andata cosi' bene che da gennaio
sara' operativo un fondo di settanta miliardi destinato a trasformare
le idee in un brevetto o in un progetto imprenditoriale. Giovedi'
prossimo, infatti, il consiglio della finanziaria pubblica varera' il
programma 'Startech' con l'obiettivo di avvicinare 'cervelli' e
aziende. Lo stanziamento -come segnala Repubblica - parte dalle
sollecitazioni che in questi anni sono state mosse dal Ministero della
ricerca scientifica e da quello dell'industria per aumentare i legami
tra ricerca e mercato che nel Paese risultano essere piuttosto deboli.
E dalla constatazione che nel 1999 il commercio tecnologico nel suo
insieme, secondo i dati dell'Uic, ha spostato circa 14 mila miliardi
di lire. Piu' di seimila miliardi sono stati gli incassi mentre dei 7
mila seicento miliardi in uscita mille seicento miliardi sono stati in
passivo.
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