Il sistema dell'informazione va in tilt
Annunci prematuri, proiezioni sbagliate, siti web bloccati, titoli
da buttare: nella drammatica notte elettorale americana il sistema
dell'informazione va in tilt ed è costretto a una clamorosa marcia
indietro. Le grandi reti televisive, ma anche i giornali online, e i
siti Internet ieri mattina hanno annunciato la vittoria di Bush. Ma
non è vero, e tre ore dopo tutti sono stati costretti a riconoscere
che il risultato finale è ancora incerto. Al Gore ritira gli auguri
già fatti a Bush e in Florida si contano di nuovo i voti. A rendere
più pesante l'eredità della "notte delle streghe" ci sono
gli errori già commessi nelle settimane precedenti: per tutto
l'ultimo periodo della campagna elettorale i sondaggi hanno dato Bush
vincente, sottovalutando i voti dei neri e delle minoranze, che alla
fine sono andati in maggioranza a Gore. Sulla Repubblica di
oggi.
Oscurato il sito antisemita
Quattro leader di Forza Nuova, il gruppo che raccoglie i nuovi
ultrà della destra, sono indagati per razzismo e odio etnico, morale,
religioso. La loro colpa è, secondo la polizia postale, aver dato
vita ad un sito Internet, Holywarsvog, chiaramente antisemita, sulla
cui home page regna un enorme ragno, simbolo del potere sionista e la
scritta: "Le forze occulte che governano il mondo". Link
dopo link scorrono quelle che, secondo gli ispiratori del sito,
sarebbero le strutture portanti del sistema ebraico che domina sul
mondo: il protocollo di Sion, cavallo di battaglia dell'antisemitismo;
il Talmud smascherato; gli insegnamenti segreti dei rabbini sui
cristiani. Quanto basta per ipotizzare il reato di odio razziale. Come
sottolinea oggi la Repubblica è la prima volta che viene
rintracciato, sequestrato e poi oscurato un sito antisemita: ed è
anche la prima volta che la legge Mancino del 1993, pene fino a tre
anni per chi diffonde idee fondate sulla discriminazione per motivi
etnici, morali e religiosi, viene applicata per reati online. La
fortuna degli investigatori è stata questa volta che il provider del
sito, chi dà la connessione della Rete, in genere straniero, oppure
mascherato, risultava a Pisa.
Caccia a Unabomber con un software dell'Fbi
Mille nomi, scelti uno per uno in poche centinaia di chilometri
quadrati, in un corridoio di terra fra Venezia e Friuli, setacciati da
un computer con un programma speciale per la caccia al serial-killer.
Fra loro si potrebbe nascondere l'attentatore del Nord-Est, l'uomo o
la donna che da anni ferisce e mutila con minuscoli ordigni
disseminati nella regione. Il software - identico a quelli usati dall'Fbi
- è già al lavoro, come si legge oggi sul Corriere della Sera.
Il Tar rinvia la sentenza per Blu
Solo oggi si saprà se il Tesoro può incassare la fidejussione di
4mila miliardi, versati da Blu per poter partecipare alla gara per gli
Umts. Il governo accusa infatti il consorzio guidato da British
Telecom e Autostrade di aver falsato la gara perché si è ritirato
dalla competizione. Oggi si saprà se domani il Tesoro potrà
riscuotere dalle banche i 4mila miliardi garantiti per Blu. Ma questa
ipotesi sembra abbastanza remota. Il Tar dovrebbe infatti solo
congelare la fidejussione: i soldi non saranno cioè restituiti agli
otto soci di Blu. Si rimanda tutta la questione al giudizio di merito
dei giudici amministrativi, che arriverà probabilmente tra qualche
settimana, perché la giustizia amministrativa è paralizzata da uno
sciopero. La soluzione del congelamento non dispiace agli avvocati di
Blu. Oggi sul Giornale.
"Golpe" nel governo di Internet
Qualcuno già parla di golpe al governo di Internet. Ciò che è
certo è che l'Icann, l'organo che ha il potere di prendere decisioni
tecniche fondamentali per il futuro della Rete, come la definizione
dei nuovi "domini (gli indirizzi della Rete che identificano
settori o nazioni), ha di fatto messo in soffitta i cinque
rappresentanti eletti dal popolo del Web lo scorso settembre. Con due
decisioni a sorpresa, i vecchi membri dell'Icann hanno stabilito due
cose: la prima è che le elezioni popolari di giugno sono state
rinviate "sine die" confermando a quattro dei cinque
direttori uscenti il diritto di rimanere comunque in carica; la
seconda è che alla prossima riunione mondiale del "governo di
Internet", che dovrebbe decidere l'assegnazione dei nuovi
suffissi per i domini, i cinque eletti dal popolo del Web non avranno
diritto di voto. Ed è polemica. Si legge oggi su Repubblica.
I protagonisti della net generation di Torino
Seimila miliardi di fatturato, 65mila occupati. Secondo le
statistiche, Torino è la capitale della new economy. E insieme ad
aziende e portali nascono anche stili di vita. Un reportage sulla
nuova classe di imprenditori e la nuova categoria di lavoratori della
net generation si può leggere oggi sulla Stampa.
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