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Siena, la città del futuro

Siena è l'unica città italiana che ha portato a compimento l'intero processo di cablatura del proprio territorio. Pierluigi Piccini, da pochissimi giorni ex sindaco di Siena, ci racconta la sua esperienza

Perché da sindaco ha fatto questa scelta? quali sono stati gli obiettivi che l'amministrazione si era prefissata?

Onestamente la nostra scelta è stata, almeno all'inizio, un po' casuale. Quando nel 1990-91 intraprendemmo tale strada, né Telecom né noi sapevamo bene quali potessero essere gli obiettivi: si mise un fascio di fibre grandissimo con una distribuzione molto capillare. Poi la domanda venne quasi subito: cosa fare con le fibre? Dal 1992-93, abbiamo iniziato una serie di atti: dal server pubblico alla comunità virtuale tramite una carta per mettere una serie di servizi in Rete. L'obiettivo è di portare innovazione in tutte le famiglie, per tale ragione abbiamo scelto una strada altamente distributiva, tant'è vero che i collegamenti sono gratuiti, cioè sono a carico dell'amministrazione comunale. Già oggi abbiamo realizzato circa 15 mila collegamenti, cioè 15 mila nuclei familiari su 21 mila: credo che siano dati di una certa importanza. Quindi, abbiamo portato una vera e propria innovazione di sistema sia nell'amministrazione pubblica, sia nel rapporto tra il cittadino e la PA, tra impresa e PA, tra cittadino e cittadino, tra impresa e cittadino; un sistema che funziona effettivamente a rete, non piramidale, e veramente interattivo, dialogando sia in entrata che in uscita.

Qual è stato il riscontro nel perseguire questo progetto (difficoltà tecniche, problemi da parte dei cittadini, problemi di ordine topografico, scarsa abitudine all'uso di strumenti tecnologici)?

Sono tutti problemi veri che si incontrano quando si lavora. Il problema sta nel metodo per risolverli e nella volontà di raggiungere gli obiettivi: dalle difficoltà degli apparati tecnologici; dalla stessa difficoltà dello scavo che ora molto meno invasivo; alla difficoltà di trasmettere ai cittadini un obiettivo che ovviamente all'inizio è soltanto costo che soltanto nel tempo porterà benefici; l'innovazione, come far percepire al cittadino che si tratta di un intervento che migliorerà la qualità urbana, sono tutte difficoltà vere che possono essere risolte con metodo democratico, cioè informando e spiegando. Poi pian piano i risultati vengono, quando i cittadini hanno immediatamente il ritorno positivo dell'intervento che facciamo: ad esempio, oggi, abbiamo 44 canali televisivi analogici senza avere le antenne sui tetti e una rete civica nostra che eroga servizi in rete al cittadino e lo abitua all'interattività. Quando si instaura un rapporto di fiducia in questo modo successivamente arrivano gli altri servizi, quando ormai la comunità virtuale si è creata.

Qual è, in percentuale l'utilizzo dei servizi automatizzati rispetto a quelli tradizionali? Quale è stato quello più utilizzato?

La gamma dei servizi offerti al cittadino è così ampia che ci muoviamo per settori: settore dei professionisti, dei cittadini, della famiglia, e così via. È difficile dire in percentuale qual è il più usato: sicuramente il pacchetto complessivo della mobilità (dall'accesso al centro storico all'ingresso nei parcheggi, all'uso dei mezzi pubblici) è più usato e dà il miglior beneficio perché chi è residente della città e della provincia, ha un abbattimento del costo di più del 50%. Abbiamo creato dei servizi che avvicinassero i cittadini all'innovazione senza obbligarli, ma attraverso delle incentivazione.

Qual è stato il progetto che non sei riuscito a portare a termine?

Il progetto che è partito è quello dell'"hi-tech Park" che non vedrò terminato. La telemedicina, la telelettura, la teledidattica sono progetti che sono partiti che come sindaco non vedrò concludersi. Un altro progetto avviato è l'estensione della rete di fibre ottiche a tutta la provincia che è il vero passaggio di qualità del territorio: abbiamo già una Intranet della città capoluogo, ma senza i collegamenti complessivi del territorio provinciale collegati non solo al comune cittadino, ma anche all'industria, alla cultura, al turismo, non ne sprigiona tutte le potenzialità. Credo che una volta terminato tale progetto, questa provincia e questa città avranno un valore aggiunto considerevolissimo rispetto ad altre realtà del territorio nazionale.

Comune di Siena